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Museo Barracco

Il Museo Barracco è formato da una prestigiosa collezione di sculture antiche (arte assira, egizia, cipriota, fenicia, etrusca, greca, romana) che Giovanni Barracco, ricco gentiluomo calabrese, donò al Comune di Roma nel 1904. L'arte egizia è rappresentata in tutto il suo percorso storico dalle più antiche dinastie (3.000 a.C.) all'epoca romana. Dalla Mesopotamia provengono i preziosi rilievi assiri, ornamento parietale dei palazzi di Assurbanipal a Ninive e Sennacherib a Nimrud del VII e VI sec a.C..

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Museo egizio

Il museo è una nuova realtà dell’Accademia d'Egitto ed il primo a Roma dedicato all’antica civiltà egizia. È stato progettato in occasione dei lavori di ristrutturazione della sede dell’Accademia ed accoglie, su una superficie di oltre 300 mq, circa 50 pezzi originali provenienti dall’ Egitto ed in particolare dal museo del Cairo.

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Museo nazionale d’arte orientale

Il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci" custodisce i reperti degli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci (uno fra i massimi orientalisti del Novecento) e collezioni di oggetti di vari periodi provenienti dal vicino ed estremo oriente. Nel corso degli anni il patrimonio del museo si è arricchito grazie agli acquisti effettuati dallo stato, a donazioni da parte di privati ed enti, a scambi con vari paesi asiatici.

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Nacera Benali

Giornalista e scrittrice laureata in medicina, nonostante l'esperienza del carcere impostale dalle autorità algerine in seguito a un suo articolo sul terrorismo pubblicato nel 1993 e la condanna a morte dal Gruppo Islamico Armato nel 1994, ha scelto di proseguire la strada del giornalismo quando in Algeria è stata autorizzata la stampa indipendente, caso unico nel mondo arabo.
Da dieci anni vive tra Roma e Algeri e collabora con diverse testate arabe e italiane.
Membro della giuria del premio giornalistico multietnico Mustafa Souhir, ha recentemente pubblicato un libro sui pregiudizi degli italiani sull'islam e sulla ricerca di un dialogo aperto, libro che vuole negare la tesi dello scontro di civiltà tra oriente e occidente, Scontro di inciviltà, Sperling & Kupfer, 2005.

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Neda Shafiee Moghaddam

Neda Shafiee nasce a Teheran nel 1975 e inizia a studiare disegno e pittura fin dall’età di dodici anni.
Nel 1998 si laurea in Scultura presso l’Università di Teheran, dove studia con illustri artisti iraniani, come Nami Petgar, Victor Yuaf Dorash, Delara Ghahreman, Shahram Seif.
Nel 2002 si trasferisce a Roma e si iscrive l’Accademia di Belle Arti.
Ha collaborato con architetti e interior designer, realizzando statue e bassorilievi, oggi esposti in luoghi pubblici e privati, sia in Italia che in Iran.
Da molti anni conduce inoltre laboratori di scultura e pittura per bambini ed adulti.

cell. 339 8090957
nedash07@gmail.com
www.nedashafiee.com

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Noureddine Fatty

Musicista, cantante e coreografo dalle antiche origini berbere è una delle realtà di riferimento più significative della musica nordafricana a Roma.
Autore di diverse opere musicali, ha fondato vari gruppi di musica etnica del deserto e gnawa, fra cui i gruppi Azahara, Desert Sound, Jajouka, con i quali ha realizzato concerti sia in Italia che all'estero.
Con i suoi concerti, progetti musicali, teatrali e dischi ha contribuito notevolmente a far conoscere in Italia la tradizione berbera del Rif e più in generale dell’area del Maghreb occidentale.

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Oriente moderno

Pubblicazione quadrimestrale dell’IPO diretta dal Prof. Claudio Lo Jacono.
La rivista, fondata nel 1921 da Carlo Alfonso Nallino e da lui diretta fino alla morte nel 1939, ha visto successivamente chiamati alla sua guida due fra i più noti studiosi del mondo islamico: Ettore Rossi (che ha poi legato all'Istituto quello che oggi è il Fondo di turcologia che porta il suo nome) e Paolo Minganti. La sua Redazione e il Comitato Scientifico sono composti da professori universitari e ricercatori provenienti dai diversi atenei italiani.
La rivista pubblica articoli scientifici riguardanti tutti gli aspetti della vita politica, sociale, letteraria, artistica e culturale in genere del Vicino e Medio Oriente contemporaneo, documenti in traduzione (testi di Costituzioni, trattati, dichiarazioni di particolare interesse politico), documentazioni grafiche e fotografiche, notizie sull'attività di ricerca in Italia nei campi dell'arabistica, islamistica, iranistica e turcologia; recensioni di opere orientalistiche.
La rivista pubblica in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca, araba, turca e persiana.

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Pejman Tadayon

Pejman Tadayon è nato a Isfahan nel 1977.
Fin da bambino, ha coltivato la sua predisposizione per la pittura e nel 1987 ha realizzato la sua prima opera, sotto la guida del maestro Ustad Nasr, famoso ad Esfahan per essere stato uno dei primi ad usare la tecnica figurativa realista per ritrarre la natura, usando la tecnica ad olio.
Da allora, Pejman ha lavorato molto sulle proprie capacità, arrivando a ritrarre soggetti sempre più complessi, come le complicate architetture della sua città e a soli 17 anni è diventato maestro di pittura presso la scuola del nonno.
Nel suo percorso, non ha mai abbandonato altri interessi: si è iscritto alla Facoltà di Ingegneria, ha studiato come autodidatta la filosofia e la storia dell’arte.
La passione per la pittura è stata, per un certo periodo, sostituita da quella per la musica, in particolare per la musica tradizionale dell’Iran e per alcuni strumenti persiani, come il setar.
Successivamente, però, la sua ricerca è andata oltre: è riuscito a coniugare queste due espressioni, a mettere in una lo spirito dell’altra.
È quindi tornato a dipingere, a sperimentare nuove tecniche e nuovi materiali; nel 2003 si è trasferito in Italia, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ed ha partecipato a varie mostre collettive.
Dal 2003 vive a Roma, continua a studiare pittura e suona nel gruppo curdo-iraniano Sarawan.

Pejman Tadayon
cel. 339 8120101
www.pejmantadayon.com
pejman_tad@yahoo.com

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Pejman Tadayon ensemble

Ensemble di musica e danza sufi diretto da Pejman Tadayon, unisce musica, danza e poesia per celebrare alcuni dei più grandi mistici di tutti i tempi: Jalalludin Rumi, Hafez, Omar Khayyam e per diffondere il loro messaggio universale di armonia e pace fra tutte le religioni e le culture, come è tradizione delle confraternite sufi.
Insieme alla musica tradizionale persiana che fa rivivere questo messaggio, suonata con gli strumenti originali come setar, ney, tar , oud, tombak, daf, vengono recitati i poemi dei grandi mistici sufi che più rappresentano la loro ricerca spirituale, mentre l'intervento di danzatori rievoca il Sema dei dervisci rotanti Mevlevi, oltre che l'arte dell'antica danza persiana.

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Perla Elias Nemer e la compagnia al-Kenz

Perla Elias Nemer è una danzatrice e coreografa di origine libanese. Nata a Città del Messico e vissuta in Francia, risiede da dieci anni a Roma, a Piazza Vittorio. Ha ballato in scene importanti come la Biblioteca Alessandrina ad Alessandria d’Egitto, l’Institut du Monde Arabe a Parigi, l’Università Al Akhawayn ad Ifrane in Marocco, diverse TV (Francia, 2m Marocco e Rai3 Italia) ma soprattutto in teatri d’Italia, Francia, Germania, Spagna, Romania, Egitto e Marocco.

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Persepoli

Il sito, che appartiene ad un'associazione culinaria, può essere interessante per chi voglia cimentarsi nella cucina persiana: racchiude infatti articoli, racconti e ricette dei principiali piatti, oltre ad un piccolo glossario.

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Persia

Sito in italiano, rivolto a tutti coloro che volessero avere informazioni generali sull’Iran: geografia, storia, arte, cultura, turismo, prodotti tipici, indirizzi utili. Ci sono anche i link alle principali testate iraniane.

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PISAI – Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica

La fondazione di questo istituto, a Tunisi, risale al 1926 ad opera dei Missionari d'Africa (Padri Bianchi) con la funzione di formare dei missionari chiamati a operare in un ambiente musulmano.
Inizialmente prese il nome di "Institut des Belles Lettres Arabes" per l'insegnamento della lingua araba e le scienze islamiche.
Nel 1964 si trasferì a Roma e diventò definitivamente PISAI, iscrivendosi nel solco del dialogo fra l'Islam e il Cristianesimo.
L'Istituto organizza corsi di laurea in studi di lingua araba e di islamistica: le lingue utilizzate nei corsi sono il francese e l'inglese. Il primo anno di iscrizione è previsto per gli studenti un soggiorno linguistico in Egitto.
La ricca biblioteca e l'emeroteca sono aperti anche a visitatori esterni, insieme a un centro di documentazione che raccoglie materiale di attualità del mondo arabo musulmano.
Da segnalare le tre pubblicazioni multilingue dell'istituto: "Islamochristiana", "Etudes Arabes" e "Encounters".

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Rachid Benhadj

Cineasta e pittore, Rachid Mohamed Benhadj, laureato in architettura, costruisce la sua passione per il cinema già in Algeria, seguendo una concezione estrosa e audace, ma sempre su solide basi, in grado di suscitare la riflessione sui mali della nostra epoca e stimolare il nostro gusto per il bello e il poetico, come gli è stato riconosciuto con il Premio Ludovico Alessandrini.
Benhadj ha cominciato la sua carriera realizzando ad Algeri dei documentari sulla vita disagiata dei giovani, degli immigrati e delle donne, a confronto con una società fatta di restrizioni e divieti.
Questi stessi temi li ritroviamo nei suoi due lungometraggi Touchia e Louss (Rosa di sabbia), storie di due donne ribelli dalla vita tormentata.
“Fella, giovane donna nel film Touchia, cerca di reagire contro le forze integraliste che vogliono opprimerla. Louss, protagonista de La rosa di sabbia, si occupa del fratello handicappato vivendo l’isolamento e il peso di una società indifferente ai suoi problemi”, ci spiega Rachid.
Sottolineando la vicinanza culturale dell'Italia ai paesi arabi, Rachid si augura una sempre maggiore accoglienza e apertura verso il cinema che da questi paesi proviene.
Così nel film L’albero dei destini sospesi, il giovane immigrato è come una pagina bianca: si innamora di una italiana senza alcuna riserva, essendo del tutto privo di pregiudizi.

Mirka, uscito nel 1999 è stato premiato dall’Unesco in occasione dell’Anno internazionale della mobilitazione contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza.

Nel 2005 esce Pane nudo, film che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore marocchino Mohamed Choukri: la storia è quella del riscatto del piccolo Mohamed che, dopo un’ infanzia vissuta nella miseria e prostituzione, scopre a vent’anni che la più grande povertà è essere analfabeta.

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Saad Ismail

Saad Ismail fa parte di quella schiera di artisti che vivono l’arte come una passione continua, quale che sia il paese in cui approdano. Laureato in sociologia e specializzato in antropologia, Saad si è formato artisticamente nella compagnia d’Alessandria. Nelle scuole romane di ballo, dove insegna, fa scoprire ai suoi alunni la sensualità e l’eleganza della danza araba, folcloristica e classica, in coreografie che mette a punto appositamente per loro.

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Salah Methnani

Salah Methnani è nato in Tunisia, dove si è laureato in Lingue e letterature straniere. Vive in Italia dal 1988 e lavora a Roma come traduttore di libri arabi. È autore, insieme a Mario Fortunato, del romanzo autobiografico Immigrato, Theoria, 1990, diario del suo periodo di clandestinità in Italia, ma soprattutto racconto della sua delusione e importante documento per comprendere il rapporto degli italiani con gli stranieri. Questo è uno dei primi romanzi della letteratura della migrazione in Italia e ha avuto diverse riedizioni, l'ultima della Bompiani nel 2006.

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Saleh Tawil

Musicista, autore, compositore, è nato ad Homs in Siria dove ha studiato musica araba presso l’ istituto musicale Al Omar Khayyam. Specializzandosi nella tecnica dell’oud (liuto). Nel 1985 si trasferisce in Italia dove collabora con i maestri Saad Ismail e Esmat Osman alla realizzazione di vari spettacoli teatrali di danza orientale folkloristica. Vive a Roma.

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