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Una sera qualsiasi a Beirut

Una volta l’Oriente aveva un’accezione diversa da quella odierna. Era uno spazio dai confini vaghi e sfumati, che racchiudeva mondi lontanissimi tra di loro. Parlando di “Oriente” si alludeva soprattutto a un universo esotico, sensuale, misterioso, dove una raffinata arte del vivere conviveva con una saggezza millenaria ma anche con l’intrigo e la violenza. Tutti luoghi comuni di cui oggi l’atroce attualità politica ha fatto giustizia? Oppure qualcosa di vero c’è stato e sopravvive di questa antica immagine dell’Oriente che avevamo noi occidentali?
Questo libro di Sélim Nassib vive dentro queste domande. I suoi racconti sono completamente immersi nell’attualità e nella storia politica mediorientale ma al tempo stesso evocano delle atmosfere fuori dal tempo, raccontano una sensibilità che è diversa dalla nostra occidentale ma che ci attrae irresistibilmente come la metà spezzata di un’unità mediterranea che abbiamo perso.
Con stile efficace e ritmo serrato, lo scrittore libanese apre uno squarcio su realtà quotidiane in Cisgiordania, a Gerusalemme, a Beirut, dando voce a una carrellata di persone comuni alle prese con un momento di rottura nella loro esistenza. La bambina a cui viene imposto per la prima volta il velo, il vecchio alla vigilia della guerra del Golfo, l’emigrante di ritorno dopo anni di vita in occidente, la vecchia che scopre che nella casa espropriatale nel 1948 sono andati a vivere altri palestinesi come lei… La scrittura incalzante, densa, tesa riproduce con spigliata oralità i dubbi, lo sgomento, i timori di quanti vivono situazioni personalissime, e che tuttavia il lettore percepisce come emblematiche.

Informazioni aggiuntive

Editore:E/O

Anno:2006

Autore:Selim Nassib

Traduttore:Gaia Panfili

Pubblicato il