Nell'andirivieni interiore da un vecchio giardino a un vecchio amore, si dispiegano questi ventitré racconti di Tezer Özlü, la "principessa nostalgica della letteratura turca", qui tradotti per la prima volta in italiano. È una prosa brusca, quella di Tezer Özlü, intrisa di lirica, fatta di accostamenti ardui e brucianti, quadri di parole in cui si legge la Turchia tra i primi anni Quaranta e i tardi Ottanta, percorrendo amori e ospedali psichiatrici, immaginazione e realtà, esaltazioni e dolori, memoria e presente.
Tezer Özlü
Nasce a Simav (Turchia) il 10 settembre 1942, terza figlia di una coppia di insegnanti. A dieci anni si trasferisce con la famiglia a Istanbul, dove frequenta il Sankt Georgs-Kolleg, senza però completare gli studi. Nel 1963, si trasferisce a Parigi, ma torna in Turchia l’anno dopo. Nel 1967, inizia il percorso tormentato che la porterà in varie cliniche psichiatriche fino al 1972. Nel 1978, esce la sua prima raccolta di racconti, Il vecchio giardino – primo nucleo dell’opera postuma Vecchio giardino, vecchio amore (1987).Tezer Özlü muore di cancro al seno, a Zurigo, il 18 febbraio 1986.
Le fredde notti dell’infanzia
Tezer Ozlu (1942 - 1986) è voce acuta delle letteratura turca contemporanea, impegnata all'assegnazione di un posto narrativo al proprio corpo. Tezer, stretta tra abbracci casuali e camicie di forza, riscatta la riscrittura del proprio destino nella ricerca di un amore che raggiunga l'infinito e traghetti la vita verso il futuro, nel calore ritrovato che riscalda le freddi notte dell'infanzia.