Sguardi senza diritti
Destinatari: Alunni/e scuola secondaria II grado
Numero massimo di classi e/o alunni partecipanti: 1 classe per ciascuna scuola, numero di studenti massimo pari alla capienza massima dell’aula informatica.
Durata del progetto: 2 incontri per ciascuna classe, ciascun incontro è della durata di 3 ore.
Il primo incontro si svolge presso la biblioteca di riferimento, il secondo incontro a scuola, nell’aula informatica.
Descrizione del progetto: il percorso formativo è incentrato sul tema dell’identità del profugo/rifugiato; la sua struttura prevede due incontri di 3 ore ciascuno destinati a n. 4 classi del terzo, quarto o quinto anno scolastico in n. 4 istituti superiori di secondo grado.
La metodologia varia tra il dialogo e la stimolazione di dibattiti formativi favoriti dall’utilizzo di tecnologie innovative, molto gradite ai giovani. Il percorso stimola gli studenti a formulare la propria idea di identità e a esprimere il proprio parere sulle tematiche trattate, sentendosi confortato dall’ambiente non giudicante.
Obiettivi didattico/formativi: l’obiettivo generale è quello di accrescere nei giovani la consapevolezza delle dinamiche della situazione mondiale e del particolare momento storico che attraversiamo, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie altamente immersive.
L’obiettivo specifico è quello di avviare un percorso di sensibilizzazione negli istituti superiori di secondo grado di Roma rivolto alle classi terza, quarta e quinta avvalendosi delle pratiche di dialogo partecipato per stimolare l’interazione empatica dei giovani e utilizzando tecnologie innovative immersive come la realtà virtuale.
Metodologia e modalità di svolgimento: per ciascuna classe sono previsti due incontri. Ciascun incontro è articolato in due parti, ciascuna di 1 ora e 30, totale 3 ore per ogni incontro.
Primo incontro:
Focus sul significato di identità (ore: 1 ora e 30)
Inizialmente gli studenti saranno invitati a scrivere e a esporre la propria idea di identità. Successivamente verrà loro mostrata la video-intervista a un rifugiato palestinese del campo profughi di Burj al Shemali (Libano) realizzata nell’ambito del progetto Sights without Rights. In essa l’intervistato fa riferimento ad alcuni dei diritti negati in Libano ai profughi.
A conclusione gli studenti sono invitati al dibattito partecipato circa la loro concezione di rifugiato, l’approfondimento del termine stesso e l’impatto dell’essere rifugiato sull’identità.
Rotte migratorie (ore: 1 ora e 30)
Questo incontro presenta la storia di alcune persone che migrano dal proprio paese di origine per i motivi più diversi (guerra, carestie, persecuzioni politiche, ecc.). In particolare viene mostrata quella di un ragazzo che ha scelto di raccontare il suo viaggio dal Kurdistan iracheno all’Inghilterra attraverso i suoi canali social (Facebook e TikTok). Saranno mostrati i video registrati e postati dal ragazzo e verranno approfondite le dinamiche sociali che si instaurano lungo la rotta migratoria che percorre i Balcani. L’utilizzo dello stesso linguaggio dei giovani di oggi, inusuale nel trattare questi temi, ci consente anche di dare dei flash di storia contemporanea per spiegare il fenomeno.
Necessità tecniche: Proiettore, computer, cavo per collegare computer al proiettore.
Secondo incontro:
Visione del documentario interattivo in realtà virtuale (ore: 1 ora e 30)
Visione del documentario interattivo in realtà virtuale “Sights Without Rights”. I ragazzi saranno invitati a navigare, in aula informatica, per esplorare i vari ambienti della mostra multimediale, frutto di una ricerca sull’assenza dei diritti dei palestinesi e siriani in Libano. I residenti del campo profughi di Bourj al Shemali si sono raccontati, stimolati dai laboratori di arti visive e scrittura, producendo il materiale che è divenuto poi il contenuto dell’esperienza in realtà virtuale.
I ragazzi avranno la possibilità di esplorare autonomamente, muovendosi con mouse e tastiera, gli ambienti virtuali del campo ricreati in 3D, ma anche di fruire dei video reali di quei luoghi, inseriti lungo il percorso. L’esplorazione è accompagnata dalla voce narrante che riferisce aspetti della vita quotidiana e riferimenti storici. Non mancano video d’epoca della regista Monica Maurer gentilmente concessi dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).
Necessità tecniche: Aula computer della scuola, numero di computer corrispondente al numero dei partecipanti, mouse e tastiera per ciascun computer.
La specificità dei profughi palestinesi in Libano (ore: 1 ora e 30)
Focus sui diritti negati alla comunità palestinese rifugiata nei dodici campi profughi del Libano e popolata dai profughi originari (Nakba, 1948), da quelli affluiti nel 1967 (guerra dei “Sei Giorni”) e da quelli giunti dal 2011 (guerra in Siria).
Dibattito, commenti e impressioni emersi dalla lettura che si propone agli studenti: “OGNI MATTINA A JENIN” di Susan Abulhawa, un romanzo di facile lettura, la storia di una famiglia sullo sfondo della Palestina occupata, che, nonostante la tragicità delle condizioni in cui vivono ancora oggi le famiglie palestinesi, non cerca i colpevoli fra gli israeliani, che anzi descrive con pietà e rispetto, ma racconta di come le vittime vadano avanti nonostante la loro tristezza faccia piangere le pietre!
Necessità tecniche: proiettore, computer, cavo per collegare computer al proiettore.
Gli incontri sono realizzati dall’operatore sociale Paolo Giordano.