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Ahmad Rafat

Di padre iraniano e madre italiana, è nato nel 1951 a Teheran, nello stessa palazzina dove aveva sede il settimanale Rafat, fondato da suo padre. Ha studiato Scienze Politiche in Italia e ha frequentato un corso di specializzazione sulla Psicologia dei Mezzi di Comunicazione all'Università di Francoforte. Dal 1976 lavoro come giornalista professionista. Ha lavorato e collaborato con giornali, radio e televisioni italiane, spagnole, britanniche, arabe, americane e iraniane. Si occupa di diritti umani e della libertà d'espressione e grazie al suo lavoro ha ricevuto vari riconoscimenti. Fra i suoi lavori, L’ultima primavera. La lotta per la libertà di informazione in Iran (2006), edito da Polistampa e Iran. La rivoluzione online, Cult Editore, 2010.

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Alefba – Associazione culturale italo-iraniana

L’associazione, nata nel 2008, si propone come obiettivo ultimo l’intergrazione della popolazione iraniana immigrata in Italia attraverso la creazione di un percorso di partecipazione e di confronto tra valori e culture diversi.
Attraverso la sua attività, l’associazione intende creare dei concreti spazi di colloquio e di reciproca conoscenza per promuovere una convivenza partecipata e basata sul valore dell’arricchimento reciproco. Organizzano varie attività culturali e un circolo di conversazione in lingua persiana presso la Biblioteca Rispoli, piazza Grazioli 4.

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Ampersia

Sito dell’Aito Tours, uno dei più importanti operatori turistici dell’Iran. Riporta molte informazioni utili per chi deve viaggiare, oltre a video e notizie di attualità dall’Iran e dalla comunità iraniana in Italia.

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Babak Karimi

Figlio del regista e attore iraniano Nosrat Karimi, ha esordito come attore all’età di dieci anni, nel primo film neorealista del cinema iraniano, Doroshkechi (Il cocchiere) e in seguito in vari spot pubblicitari.
Trasferitosi in Italia nel 1971, Babak Karimi studia cinema specializzandosi nel montaggio. Attualmente, la sua attività si divide fra montaggio e recitazione. Come montatore ha collaborato con vari registi quali, Abbas Kiarostami (Tickets), Babak Payami (Il voto è segreto, Silenzio tra due pensieri), Pasquale Scimeca (Placido Rizzotto, Gli indesiderabili, La Passione di Giosuè l’ebreo, Rosso Malpelo) Costanza Quatriglio (L’isola) Vera Belmònt (Marquise), Gianfranco Pannone (America a Roma) Mehrdad Oskouei (Nose, iranian style),Maurizio Zaccaro (Il bimbo della domenica) e altri.
Come attore ha partecipato a vari film, tra cui: Caos calmo di Antonello Grimaldi, Last minute Marocco di Francesco Falaschi, Gli indesiderabili di Pasquale Scimeca, e Tickets di Abbas Kiarostami.
Nel 1991 in collaborazione con la pittrice Mahshid Mussavi porta in Italia il primo film iraniano distribuito ufficialmente nelle sale commerciali Bashu il piccolo straniero di Bahram Beyzai. Negli anni a seguire svolge un lavoro di interconnessione e promozione tra Italia e il cinema iraniano, scrivendo i dialoghi italiani dei film di Kiarostami, Makhmalbaf, Panahi, Jalili e collaborando con vari festival e rassegne. Dal 2004 è consulente della biennale cinema di Venezia.
www.karimibabak.com

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Barbad Project

Barbad, inizialmente chiamato Masnavì come uno modi della tradizione musicale iraniana classica dei “gushe” dei “dastgah”, già dal 2011 è stato accolto in Italia e in Francia con grande interesse e curiosità da parte del pubblico amante della musica e della danza iraniana.
Del gruppo fanno parte i fratelli Mohssenipour (Reza, Hamid e Navid), Ramin Rahmi, Paolo Modugno, e saltuariamente Pejman Tadayon e Ranà Shieh. Collabora con il danzatore Sharokh Moshkin Ghalam, che vive a Parigi. Nella loro carriera ricordiamo esibizioni con artisti come Said Shanbehzadeh accompagnato dal Shanbehzadeh Ensemble e nell'ambito del prestigioso festival musicale Cori in Coro organizzato a Salerno, dove il gruppo si è confrontato con la sperimentazione della musica popolare del sud Italia eseguita però con i classici strumenti musicali persiani.

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Bibliopersiano alla biblioteca Rispoli

Si svolge tutti gli anni presso la Biblioteca Rispoli il Bibliopersiano (a cura di Parisa Nazari e Abolhassan Hatami dell’Associazione culturale italo-iraniana Alefba), un circolo di appassionati della lingua e della cultura persiana, studenti, studiosi, esperti di Medio Oriente, seconde generazioni, che si riuniscono una volta a settimana per praticare la lingua, osservare la grammatica, visionare video in lingua originale. Il laboratorio è aperto a tutti i livelli, ognuno può partecipare in base alla propria conoscenza della lingua. Prevede inoltre incontri legati alla cultura, come concerti, mostre e letture di poesia.

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Bijan Zarmandilli

È nato a Teheran nel 1941, ma dal 1960 vive a Roma, dove ha studiato architettura e scienze politiche.
È stato per venti anni fra i quadri dirigenti della sinistra iraniana in esilio e ha partecipato all’opposizione iraniana al passato regime dello scià.
Ha cominciato l’attività giornalistica nel 1980, dopo la rivoluzione islamica, ed è esperto di politica mediorientale per il gruppo L'Espresso-Repubblica. Ha pubblicato saggi sul mondo iraniano e le biografie di Mohammad Mossadegh e dell’ayatollah Khomeini (Ed. Cei, 1974), Documenti di un dirottamento (Ed. Eri, 1988), sul caso dell’Achille Lauro, La grande casa di Monirrieh (Feltrinelli, 2004), ambientato in Iran fra gli anni Trenta e il periodo del conflitto con l’Iraq, L’estate è crudele (Feltrinelli, 2007), che racconta la storia di un amore di Parviz e Maryam, nato e finito ai tempi della repressione in Iran, I demoni del deserto (Nottetempo, 2011) e Il cuore del nemico (Cooper, 2009).

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Ehsan Mehrbakhsh

Nato a Tehran nel 1983,ha frequentato un corso di pittura ed illustrazioni presso l’atelier di Hafez Miraftabi e in seguito ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, sia in Iran che in Italia. Ha lavorato anche come scrittore e disegnatore di cartoni animati, vincendo un premio in Iran nel 2005 con il cartone Parvaz di Elham Doosthaghighi. Nel 2010, partecipa all'evento multimediale delle Biblioteche del Comune di Roma, Iran. Sguardi sotterranei, sull'arte e la musica underground di Teheran. Attualmente vive a Roma, dove frequenta il corso di laurea in Grafica multimediale.

cell. 320 9645912
snail_toto@yahoo.com

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Ensamble Navâ

Navâ è  il nome di uno dei sette modi principali della musica persiana e in lingua farsi significa “suono”.Dai sette modi principali, ne derivano altri cinque, che creano nell’esperienza dell’ascolto, ognuno di essi, uno stato d’animo particolare. In farsi tali modi musicali sono chiamati dastgâh.Come in altri paesi, anche in Iran coesistono importanti tradizioni musicali

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Fede Bahá’í

Fondata oltre un secolo e mezzo fa, la Fede Bahá’í si è diffusa in tutto il globo. Appartenenti alla Fede Bahá’í vivono in oltre 100.000 località e provengono da ogni nazione, gruppo etnico, cultura, professione, e classe sociale ed economica. I bahá’í credono che la sfida che l’umanità deve affrontare oggi sia quella di riconquistare la dimensione interiore dell’individuo e di costruire una nuova dimensione sociale capace di produrre e mantenere uno stato continuo di vera pace e progresso individuale e sociale.

Il fondatore della Fede Bahá’í, Baha’u’llah (1817-1892), è considerato dai baha’i l’Inviato di Dio per la nostra epoca, il più recente di una serie di Messaggeri divini che risale alla preistoria e proseguirà nel futuro.

La religione Baha’i è nata in Iran nel 1844. Nel mondo i suoi seguaci sono oltre 6 milioni, è la seconda religione al mondo per distribuzione geografica. Non vi è clero. L’amministrazione è costituita da organismi
eletti a livello locale, nazionale e internazionale.

La comunità è rappresentata presso l'ONU dalla Bahá’í International Community (www.bic.org)

I baha’i in Iran sono circa 300.000 e rappresentano una minoranza religiosa molto numerosa.

Alcuni principi della Fede Baha’i  sono i seguenti:

Unità della razza umana;
Unità delle religioni;
Armonia tra scienza e religione;
Condanna di ogni pregiudizio;
Abolizione degli estremi di povertà e ricchezza;
Parità dei diritti dell’uomo e della donna;
Istruzione obbligatoria universale;
Istituzione di un tribunale mondiale;
Adozione di una lingua universale ausiliaria.

A Roma c’è una comunità di circa 100 baha’i, molti di origine iraniana.

www.bahai.it

Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d'Italia
via Stoppani, 10
tel. 06 8079647 - fax 06 8070184

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Fereshteh Rezaeifar

Giovane artista di Teheran, vive a Roma dal 2001.
Fereshteh Rezaeifar ha studiato arte con importanti maestri persiani, per poi specializzarsi nella miniatura, negargaré in farsi, un’arte molto antica, che tradizionalmente serviva per illustrare una poesia o una storia d’amore, ma anche scene di caccia o momenti di guerra.
Impartisce lezioni di miniatura.

cell. 347 7767482
rezaeifar@tiscali.it

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Filmografia iraniana consigliata:



Di Abolfazl Jalili:
- Hafez, presentato al Cinema Festa Internazionale di Roma (2007)

Di Abbas Kiarostami, segnaliamo, fra gli altri film:
- Dov'è la casa del mio amico? (1987), premiato al Festival di Locarno con il Pardo d’Oro
- Close-up (1990)
- E la vita continua... (1992)
- Sotto gli ulivi (1994)
- Il sapore della ciliegia (1997), Palma d’Oro a Cannes nello stesso anno
- Il vento ci porterà via (1999), Gran Premio Speciale della giuria al Festival di Venezia
- ABC Africa (2001)
- Dieci (2002)
- Tickets (2005)

Di Mohsen Makhmalbaf:
- Il silenzio (1998), Premio CinemAvvenire al Festival di Venezia e Premio Sergio Trasatti
- Racconti di un'isola (2000)
- Viaggio a Kandahar (2001)
- Sesso e filosofia (2006)
- Viaggio in India (2007)

Di Samirah Makhmalbaf:
- La mela (1998)
- Lavagne (2000)
- 11 settembre 2001 (2002)
- Alle cinque della sera (2003)

Di Amir Naderi:
- Il corridore (1985)
- Acqua, vento, sabbia (1989)
- Manhattan by numbers (1993)
- ABC...Manhattan (1996)

Di Jafar Panahi:
- Il palloncino bianco (1995)
- Lo specchio (1997)
- Il cerchio (2000)
- Oro rosso (2003)

Di Babak Payami:
- Il voto è segreto (2001)
- Il silenzio tra due pensieri (2003)

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Hassan Vahedi

Nato a Teheran nel 1947, Hassan Vahedi si è diplomato in pittura e scultura alla locale Accademia di belle arti. Ha partecipato insieme a letterati ed artisti del suo Paese al gruppo Talere Iran. Giunto in Italia alla fine del 1974, ha studiato pittura con Montanarini e Trotti e scultura con Fazzini e Greco all'Accademia di belle arti di Roma. Risiede e lavora a Roma, dove ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia ed all'estero.

 

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Ipo – Istituto per l’Oriente C.A. Nallino

L’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino, fondato nel 1921, si propone di divulgare e accrescere la conoscenza della vita culturale, politica ed economica di tutto l'Oriente islamico.
Presso l’Istituto si tengono ogni anno corsi di lingua e cultura persiana, tenuti dalla dottoressa Ferminia Moroni. Le lezioni si svolgono ogni lunedì dalle ore 17 alle ore 19. 

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Iran

Portale dedicato all’Iran, al cui interno è possibile trovare notizie d’attualità, cultura, sport, ma anche archeologia e turismo.

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Islam

Le moschee islamiche presenti a Roma non sono molto frequentate dalla comunità iraniana. Segnaliamo solo la grande Moschea di Roma e il Centro islamico sciita.

Moschea di Roma
Centro Islamico Culturale d'Italia
Responsabile: Abdullah el Radwan
viale della Moschea, 85
tel. 06 8082167 06 8082258
fax 06 8079515

Centro islamico sciita
Associazione islamica
Presso il centro, c'è a disposizione degli interessati e dei ricercatori una biblioteca multilingue (con testi in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, persiano ed urdu).
Inoltre, vengono periodicamente organizzati corsi e lezioni su varie branche dell'Islam e realizzate le più importanti cerimonie e celebrazioni religiose islamiche.

Responsabile: Imam Mahdi
Via Norcia 12 - Via Spello 5 (doppio ingresso). Metro Furio Camillo - Stazione Tuscolana
Tel (+39) 3801038989 (Shaykh Abbas) - (+39) 3394968095 (Hosseyn)
http://www.islamshia.org
imam_mahdi59@yahoo.it

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Istituto culturale dell’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran

Questo istituto, che dipende dal Ministero iraniano della Cultura e Guida islamica, ed opera in coordinamento con l’ambasciata iraniana, è stato fondato a Roma negli anni settanta con il compito di far conoscere la cultura iraniana e contribuire all’approfondimento dei legami di amicizia fra l’Italia e l’Iran.
In particolare l’istituto è in contatto con gli atenei italiani perché offre informazioni e agevolazioni agli studenti italiani affinché conseguano borse di studio presso le università iraniane e per collaborare a iniziative culturali (mostre, manifestazioni musicali e cinematografiche, pubblicazioni) avviate dal mondo accademico italiano e relative all’Iran.
Fornisce in prestito materiali documentari (libri, videocassette, nastri musicali) ed è a disposizione di ricercatori, studiosi, giornalisti per qualsiasi richiesta di approfondimento.
Questo istituto è a disposizione di enti, organizzazioni, gruppi e individui che desiderino organizzare o seguire in Italia corsi di apprendimento della lingua persiana.

via Pezzè Pascolato, 9
tel. 06 3052207 - 06 3052208 fax 06 3017341
rome@icro.ir
http://rome.icro.ir

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Leyla Vahedi

Leyla Vahedi è una giovane artista italo-iraniana. Sin da piccolissima sperimenta la pittura nello studio del padre pittore. Al liceo si dedica al collage e organizza mostre e laboratori nell'ambito della Giornata dell'arte studentesca. Laureata in filosofia, negli anni dell'università si avvicina alla pittura a olio e all'incisione. Ha studiato e continua a studiare incisione, anatomia artistica e disegno dal vero presso la Scuola di arti e mestieri S. Giacomo di Roma e in privato.

 

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