Le sette lune di Maali Almeida


In queste nove storie, potenti e stranianti, Sadeq Hedayat dipinge l’umanità che anima le strade di Teheran – il droghiere, il macellaio, la sala da tè, il cambiavalute, l’imam, la corte del califfo – così come quella che s’incontra nei vicoli di Le Havre. Protagonista è un’anima solitaria e randagia alla deriva, in una esistenza che non le appartiene, alla ricerca di un senso ai torti subiti, alle lusinghe della vita da cui si sente irretita e respinta. Una narrazione seducente che trascina il lettore in un’atmosfera vertiginosa, a tratti grottesca, fosca, mescolando sapientemente la tradizione persiana con la cultura europea, soprattutto francese, con uno stile che coniuga surrealismo, oniricità e magia.
Lui è Eni, un ex insegnante che ha alle spalle dieci anni di prigione per reati politici. Lei è Desire, una studentessa brillante che pende dalle sue labbra sin da quando era piccola. Prof e Desire non possono essere più diversi, ma le loro confidenze, nel buio della casa in cui si incontrano, accendendo un'intimità che, sera dopo sera, abbatterà il muro delle loro differenze. Chiuso e solitario, Eni si apre finalmente al mondo di fuori, dove una Lagos povera ma piena di esuberanza lo riconnette alla vita, a un passato segreto e ai movimenti studenteschi di ieri e di oggi. E ci restituisce, nelle conversazioni con Desire, il sogno di una Nigeria diversa.
Un’opera collettiva, costruita grazie ai contributi di più di sessanta scrittori, poeti e artisti provenienti da tutto il mondo, che hanno prestato le loro voci per raccontare la drammaticità della situazione migratoria e per portare attenzione su un tema così delicato e urgente. L’opera, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2018, contiene testi di prosa, poesia e immagini per la maggior parte inediti. L’edizione italiana è curata da Barbara Sommovigo, Marta Ingrosso e Carolina Paolicchi.