La saggezza del condannato a morte e altre poesie


(al-Birwa il 13 marzo 1941 – Houston, 9 agosto 2008)
E’ stato un grande poeta, scrittore e giornalista palestinese, autore di circa venti raccolte di poesie (pubblicate dal 1964 a oggi) e di diverse opere in prosa, di argomento narrativo o saggistico.
Undici pianeti, scritto nel 1992, è forse uno dei lavori più completi del poeta palestinese, ed è legato a un data chiave per la storia araba e mondiale, il 1492, anno della scoperta dell’America e della definitiva espulsione di musulmani ed ebrei dall’Andalusia. Questi due eventi sono i temi su cui ruotano le prime due sezioni dell’opera: Undici pianeti sull’ultima scena andalusa e Penultimo discorso del pellerossa all’uomo bianco.
La prima raccolta dei tre testi in prosa più significativi di uno dei più grandi poeti del Novecento. E senz’altro del più grande poeta e scrittore arabo del secolo scorso. Dice Elias Sanbar: Darwish non era ambasciatore del suo paese ma un poeta slegato dalla nazionalità e dal passaporto. Certamente la Palestina era il suo humus, la terra dove affondava le radici: la sua flora e la sua fauna, la sua musica e le sue nuvole, ma tutto questo non doveva essere il suo limite. Se parla di terra, quella terra è proprio la sua terra. Non si è mai impantanato nelle chiavi di lettura che davano della sua opera.
Stato d'assedio (Hàlat Hisàr) è un 'testo', come lo ha definito lo stesso autore, elaborato a Ramallah nel gennaio 2002, nelle settimane in cui la città era assediata dalle truppe israeliane del generale Ariel Sharon.
Mahmud Darwish, che a Ramallah viveva, si è trovato perciò nella hàla, ossia nella 'condizione' di assediato. Con questo 'testo' il poeta palestinese non vuole solo descrivere lo stato d'assedio, vuole invece e soprattutto dare corpo alle parole per esprimere la hàla quando ci si ritrova a essere assediati.