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Sdraiati in affari

Liwa Ekimakingaï ha trascorso l’infanzia e vive tuttora con la nonna, Mâ Lembé. Una sera di agosto si veste di tutto punto e si dirige in discoteca. Ai margini della pista da ballo, la bella Adeline gli appare irraggiungibile, eppure accetta le sue avances. La ragazza segnerà la sua fine. Il romanzo ripercorre la vita e le ultime ore del giovane, che partecipa alla propria veglia funebre per quattro lunghissimi giorni. Appena sepolto, riemerge dalla tomba. Vorrà forse vendicarsi?

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Queste terre selvagge oltre lo steccato

Questo libro non si limita a una sintesi del già pensato, esplora invece nuove tracce. Bayo associa la passione per l’ecologia politica di Latour, Haraway e altri con il trans-femminismo di Karen Barad e intreccia il neomaterialismo con il pensiero decoloniale di Mbembe e Glissant e con le intuizioni di quella tradizione yoruba che è sopravvissuta alla schiavitù da tratta ibridandosi nelle Americhe e generando mille istanze di ethos resistente.

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Il silenzio del coro

Settantadue uomini arrivano in un paese della campagna siciliana. L’epoca li chiama “immigrati”, “rifugiati” o “migranti”. Ad Altino, quelli che l’associazione Santa Marta prende in carico si chiamano ragazzi. La loro presenza però sconvolge la quotidianità della cittadina. In attesa che venga deciso il loro destino i ragazzi si imbattono in ogni sorta di personaggi: un parroco atipico che riscrive le loro storie, una donna impegnata a offrire loro accoglienza, un uomo determinato a rifiutargliela, un poeta scorbutico che non scrive più.

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Gloria

Tanto tempo fa a Jidada, un paese non troppo lontano, viveva tranquillo e piuttosto soddisfatto un popolo composto da animali. Quando, però, come nel resto dell’Africa, i colonizzatori europei imposero un regime duro e sanguinario, gli abitanti di Jidada intrapresero una lunga lotta di liberazione. La speranza della libertà giunse sotto forma di un carismatico cavallo che, ottenuta l’indipendenza dagli stranieri, divenne il leader dello stato. E tale è rimasto per quarant’anni finché, mentre beveva il tè, Vecchio Cavallo, così era chiamato, viene spodestato da un colpo di stato che promette libertà e giustizia sociale.

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La storia dell’uomo

La storia di Emil Coetzee parte dalla fine. Nella “Città dei Re” la guerra civile è terminata, e lui si sta lavando il sangue dalle mani. Riflessa nei suoi occhi, la lotta quotidiana per comprendere, tra impulsi e traumi repressi, sé stesso: un bianco all’oscuro delle proprie origini africane. Andando a ritroso, come in un lunghissimo flashback, si ripercorre una vita apparentemente invidiabile – genitori amorevoli, scuole prestigiose, una promettente carriera politica e una moglie bella e fedele.

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Cronache della terra dei più felici al mondo

In una Nigeria agitata dalle elezioni, un commerciante fa affari vendendo parti del corpo sottratte all’ospedale del dottor Menka, da utilizzare in pratiche rituali. Il medico condivide la macabra scoperta con un suo caro amico dai tempi del college, che oggi è diventato un ingegnere di rango, Duyole Pitan Payne. Duyole ama la vita mondana, è l’anima di ogni festa in città e sta per assumere un incarico prestigioso alle Nazioni Unite a New York.

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La porta del non ritorno

Grazie a suo padre, Aglaé ha imparato fin da bambina l’arte di stare china su un fiore per giorni interi, a spiare i misteri della sua vita effimera, anche se forse – ora che è morto può finalmente dirselo – da lui avrebbe voluto l’amore, il sostegno di un genitore. Ma Michel Adanson, studioso di botanica, si sentiva chiamato a una missione piú grande: lavorare a un’Enciclopedia che, sbrogliando i fili nascosti nell’enorme ma – tassa del mondo, catalogasse tutti gli esseri viventi del globo.

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Otto lezioni sull’Africa

Il libro contiene le lezioni tenute da Alain Mabanckou al Collège de France nel 2016, la lettera aperta scritta nel gennaio 2018 a Emmanuel Macron per rifiutare la proposta di partecipare a un progetto sulla Francofonia, e l’intervento per il Monumento agli eroi dell’Armata nera, pronunciato a Reims il 6 novembre 2018.

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Sotto gli alberi di Udala

Figlia unica e rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni Sessanta, la giovane Ijeoma viene affidata dalla madre a una coppia di amici di famiglia disposta a pagarle gli studi in cambio di una mano nei lavori domestici. Lontana dalla religiosissima madre, Ijeoma diventa adulta esplorando la propria identità sessuale e innamorandosi di una ragazza della sua età. In una Nigeria omofoba e bigotta, verrà separata dall’amata e indottrinata dalla madre, convinta che l’omosessualità sia di per sé sbagliata e un male da combattere.

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Kibogo è salito in cielo

Quando gli abitanti del Ruanda entrano in contatto con i padri missionari cattolici, un nuovo culto si affianca alle antiche credenze locali. Il re accetta il battesimo e il cattolicesimo irrompe nella vita dei suoi sudditi. I missionari, infatti, condannano ogni rito indigeno, consacrando il Ruanda a Gesù.

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L’ultima nomade

Nel suo romanzo d’esordio, Shugri Said Salh narra della propria esperienza di vita in un racconto che copre la distanza tra due continenti e un arco temporale di circa quarant’anni: dall’infanzia e l’adolescenza in Somalia, la sua terra natia, alla travagliata fuga dal paese in seguito allo scoppio della guerra civile sul finire degli anni Ottanta, fino all’arrivo in Nord America con un visto da rifugiata.

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Profumo francese

Il romanzo di Amir Tag Elsir ci racconta con umorismo le avventure di Ali Jarjar, un abitante del quartiere popolare di Ghaib, situato in una grande città del Sudan. Al protagonista è affidato il compito di accogliere nel rione una visitatrice francese, incaricata di condurre uno studio sul Paese. L'attesa della donna, della cui immagine Ali s'innamora, si trasforma in un'ossessione dai risvolti ora grotteschi, ora esilaranti.

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La lotta è la mia vita

A distanza di un decennio dalla morte di Nelson Mandela, l’immagine del primo Presidente del Sudafrica multirazziale e Premio Nobel per la Pace rimane quella, spesso idealizzata, di un energico e pacato padre della Patria. Sulla lunga lotta per far uscire il paese dalle strettoie dello sviluppo separato, o apartheid, imposto dalla minoranza bianca tra il 1948 e il 1991, molto è stato scritto, e non sono mancate le critiche per l’azione di Mandela a favore di una crescente borghesia nera e di un sistema di potere più sostitutivo che trasformativo.

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Due vite, due donne

Nella città di Enugu negli anni '70, la giovane Nwabulu sogna di diventare una dattilografa, mentre sopporta le infinite faccende che le sono affidate dai suoi datori di lavoro. Fa la domestica dall'età di dieci anni, anche se alta, bella e innamorata del figlio di un uomo ricco. Istruita e privilegiata, Julie è invece una donna moderna. Vive da sola ed è felice di collezionare i gioielli d'oro che Eugene, innamorato, le porta, ma non ha intenzione di diventare la sua seconda moglie.

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I tuoi figli ovunque dispersi

Blanche è figlia di un uomo francese e di una donna ruandese tutsi. Miracolosamente scampata al genocidio dei tutsi nel 1994, vive in Francia. Il padre è scomparso. Nel 1997, quando torna in Ruanda per la prima volta dopo i massacri, Blanche si trova davanti uno spettacolo desolante, un paese devastato, ferite ancora aperte che stentano a rimarginarsi. La casa è stata saccheggiata. La madre è sopravvissuta in modo rocambolesco, ma è sconvolta, quasi non parla.

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Trasparenti

In un condominio fatiscente nella città angolana di Luanda le famiglie lavorano, ridono, fanno progetti e se la cavano. Al centro di tutto c’è il malinconico Odonato, nostalgico della terra della sua giovinezza e alla ricerca del figlio perduto. Mentre la sua speranza svanisce e la città cambia diventando irriconoscibile, la carne di Odonato diventa trasparente e il suo corpo sempre più senza peso. Accanto alla sua, diverse altre storie si intrecciano nella narrazione, andando dal tragico al comico, dal surreale al quotidiano, culminando in una rappresentazione della Luanda del prossimo futuro.

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Il buon dottore

Frank Eloff è medico, forse solo perché lo era anche suo padre. È sposato, ma solo perché sua moglie non ha ancora ottenuto il divorzio. Lavora presso un ospedale in rovina, privo di mezzi e persino di pazienti. Ma solo perché rimanda all’infinito la decisione di andarsene. Eppure in questa medioctità, tra compromessi e illusioni, rassegnazione e cinismo, Frank ha trovato un equilibrio.

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Lo sguardo di uno sconosciuto

In un tempo sospeso tra sogno e ricordo, partiamo per un viaggio nel cuore dell’Africa e ci abbandoniamo al piacere di vagabondare. Da Dakar a Douala, da Bamako a Benin, da Khartum a Casablanca, in ogni nuova città Emmanuel Iduma raccoglie reliquie, souvenir, immagini per colmare le distanze e conservare i ricordi. Spille, portachiavi, cartoline. Ma soprattutto raccoglie incontri. Artisti, scultori, facchini, poliziotti, mendicanti, migranti, tassisti, su ognuno di loro lo sguardo del viaggiatore si posa per scattare una foto. Gli occhi mettono a fuoco, il dito preme, e nella memoria si imprimono gioia e sofferenza, speranza e nostalgia, i volti di un’umanità che trabocca di vita.

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Un lutto insolito

Yinka non c’è più. Quella sua figlia di una magrezza feroce, alta, bella, la stessa che da piccola passava ore a disegnare, concentrata in modo quasi innaturale sul foglio, è morta. Eppure Mojisola cosa sa davvero di lei, della donna che era diventata? Dopo che era andata via da Città del Capo, mesi prima, si erano sentite a malapena, telefonate brevi, le solite domande, le medesime risposte: «Sì, ho mangiato. Sì, ho fatto la spesa. Sì, mi copro bene. Il lavoro va bene. Io sto bene». Troppo poco per una madre.

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