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Padri e fuggitivi

Il protagonista del romanzo è un uomo gay sudafricano. A Londra, dove vive, incontra in una galleria d’arte due uomini serbi. Tra i tre si crea un rapporto strano. Non si capiscono bene le intenzioni dei due serbi: vogliono semplicemente fare amicizia oppure stanno architettando una truffa? I due si sistemano in casa del sudafricano e vivono a sue spese. Ci sono relazioni sessuali fra i tre uomini. Ma il sesso non sembra essere al centro del loro rapporto. Lo convincono a seguirlo in una vacanza in Serbia e il sudafricano si trova coinvolto in un’inquietante avventura a Belgrado.

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La donna dai piedi nudi

Questo romanzo è una sorta di sudario di parole che l’autrice tesse per Stefania, la madre, in sostituzione del telo funerario con il quale avrebbe voluto ricoprirne il corpo. Nel genocidio del Ruanda, infatti, l’autrice ha perso trentasette membri della propria famiglia, ma la morte è seguita a una lunga vigilia, iniziata con la deportazione in una sperduta e arida regione del paese, molto diversa dalle verdi colline sulle quali intere generazioni di pastori tutsi erano nate e cresciute.

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La distanza

Per lunghi frammenti, si alternano nel libro la voce di Joe, fratello minore, appassionato di boxe e avido lettore, e quella di Branko, fratello maggiore, interessato al ciclismo e al cinema. La loro infanzia si snoda nella Pretoria degli anni settanta, in cui una famiglia piccoloborghese riesce ad acquistare casa nella periferia residenziale. Tra i nuovi elettrodomestici e le automobili, manca però il televisore, che ancora non è arrivato in Sudafrica. La fonte d’informazione principale, quindi, sono i giornali, oppure la radio.

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La preda

In un tratto di strada solitario due sconosciuti si incontrano. Il primo è un fuggitivo e viaggia a piedi apparentemente senza una meta precisa, il secondo guida un furgone ed è un prete diretto verso la nuova parrocchia che gli è stata assegnata. Temendo di essere consegnato alla polizia, dopo un momento di strana e folgorante intimità, il fuggitivo uccide il prete, nasconde il cadavere in una cava, ne assume vesti e identità, raggiunge la nuova parrocchia e si ritrova a presenziare il funerale del prete ucciso.

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Editore:E/O

Anno:2024

Autore:Damon Galgut

Traduttore:Tiziana Lo Porto

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La terra delle ombre

Il traffico di Lagos scorre lento come sabbia in una clessidra e il caldo non fa che aumentare il senso di disagio. Nel caos di auto ferme incolonnate c'è quella dello psicologo forense Philip Taiwo, destinazione Grace Church. Il consiglio degli Anziani della chiesa vuole affidargli un incarico molto delicato: Folasade Dawodu, la moglie del vescovo Jeremiah Dawodu, meglio nota come la «First Lady», è scomparsa. Ma non è su di lei che a Taiwo viene chiesto di investigare.

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Puri uomini

Il giovane professor Ndéné Gueye non crede ai suoi occhi quando legge la circolare con cui il ministero prega i docenti di letteratura di non insegnare più Verlaine e altri poeti con la motivazione che, in quanto omosessuali, potrebbero avere una cattiva influenza sugli studenti. È ridicolo, il valore di una poesia non ha niente a che vedere con le tendenze sessuali di chi la scrive! Ndéné è indignato, ma quella circolare non è che l’ultimo segnale dell’omofobia dilagante in Senegal, paese a maggioranza musulmana in cui l’omosessualità è vista non soltanto come un peccato nei confronti della legge coranica, ma come un male, portato dai bianchi, che sta corrompendo il paese.

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Sdraiati in affari

Liwa Ekimakingaï ha trascorso l’infanzia e vive tuttora con la nonna, Mâ Lembé. Una sera di agosto si veste di tutto punto e si dirige in discoteca. Ai margini della pista da ballo, la bella Adeline gli appare irraggiungibile, eppure accetta le sue avances. La ragazza segnerà la sua fine. Il romanzo ripercorre la vita e le ultime ore del giovane, che partecipa alla propria veglia funebre per quattro lunghissimi giorni. Appena sepolto, riemerge dalla tomba. Vorrà forse vendicarsi?

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Queste terre selvagge oltre lo steccato

Questo libro non si limita a una sintesi del già pensato, esplora invece nuove tracce. Bayo associa la passione per l’ecologia politica di Latour, Haraway e altri con il trans-femminismo di Karen Barad e intreccia il neomaterialismo con il pensiero decoloniale di Mbembe e Glissant e con le intuizioni di quella tradizione yoruba che è sopravvissuta alla schiavitù da tratta ibridandosi nelle Americhe e generando mille istanze di ethos resistente.

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Il silenzio del coro

Settantadue uomini arrivano in un paese della campagna siciliana. L’epoca li chiama “immigrati”, “rifugiati” o “migranti”. Ad Altino, quelli che l’associazione Santa Marta prende in carico si chiamano ragazzi. La loro presenza però sconvolge la quotidianità della cittadina. In attesa che venga deciso il loro destino i ragazzi si imbattono in ogni sorta di personaggi: un parroco atipico che riscrive le loro storie, una donna impegnata a offrire loro accoglienza, un uomo determinato a rifiutargliela, un poeta scorbutico che non scrive più.

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Gloria

Tanto tempo fa a Jidada, un paese non troppo lontano, viveva tranquillo e piuttosto soddisfatto un popolo composto da animali. Quando, però, come nel resto dell’Africa, i colonizzatori europei imposero un regime duro e sanguinario, gli abitanti di Jidada intrapresero una lunga lotta di liberazione. La speranza della libertà giunse sotto forma di un carismatico cavallo che, ottenuta l’indipendenza dagli stranieri, divenne il leader dello stato. E tale è rimasto per quarant’anni finché, mentre beveva il tè, Vecchio Cavallo, così era chiamato, viene spodestato da un colpo di stato che promette libertà e giustizia sociale.

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La storia dell’uomo

La storia di Emil Coetzee parte dalla fine. Nella “Città dei Re” la guerra civile è terminata, e lui si sta lavando il sangue dalle mani. Riflessa nei suoi occhi, la lotta quotidiana per comprendere, tra impulsi e traumi repressi, sé stesso: un bianco all’oscuro delle proprie origini africane. Andando a ritroso, come in un lunghissimo flashback, si ripercorre una vita apparentemente invidiabile – genitori amorevoli, scuole prestigiose, una promettente carriera politica e una moglie bella e fedele.

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Cronache della terra dei più felici al mondo

In una Nigeria agitata dalle elezioni, un commerciante fa affari vendendo parti del corpo sottratte all’ospedale del dottor Menka, da utilizzare in pratiche rituali. Il medico condivide la macabra scoperta con un suo caro amico dai tempi del college, che oggi è diventato un ingegnere di rango, Duyole Pitan Payne. Duyole ama la vita mondana, è l’anima di ogni festa in città e sta per assumere un incarico prestigioso alle Nazioni Unite a New York.

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La porta del non ritorno

Grazie a suo padre, Aglaé ha imparato fin da bambina l’arte di stare china su un fiore per giorni interi, a spiare i misteri della sua vita effimera, anche se forse – ora che è morto può finalmente dirselo – da lui avrebbe voluto l’amore, il sostegno di un genitore. Ma Michel Adanson, studioso di botanica, si sentiva chiamato a una missione piú grande: lavorare a un’Enciclopedia che, sbrogliando i fili nascosti nell’enorme ma – tassa del mondo, catalogasse tutti gli esseri viventi del globo.

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Otto lezioni sull’Africa

Il libro contiene le lezioni tenute da Alain Mabanckou al Collège de France nel 2016, la lettera aperta scritta nel gennaio 2018 a Emmanuel Macron per rifiutare la proposta di partecipare a un progetto sulla Francofonia, e l’intervento per il Monumento agli eroi dell’Armata nera, pronunciato a Reims il 6 novembre 2018.

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Sotto gli alberi di Udala

Figlia unica e rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni Sessanta, la giovane Ijeoma viene affidata dalla madre a una coppia di amici di famiglia disposta a pagarle gli studi in cambio di una mano nei lavori domestici. Lontana dalla religiosissima madre, Ijeoma diventa adulta esplorando la propria identità sessuale e innamorandosi di una ragazza della sua età. In una Nigeria omofoba e bigotta, verrà separata dall’amata e indottrinata dalla madre, convinta che l’omosessualità sia di per sé sbagliata e un male da combattere.

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Kibogo è salito in cielo

Quando gli abitanti del Ruanda entrano in contatto con i padri missionari cattolici, un nuovo culto si affianca alle antiche credenze locali. Il re accetta il battesimo e il cattolicesimo irrompe nella vita dei suoi sudditi. I missionari, infatti, condannano ogni rito indigeno, consacrando il Ruanda a Gesù.

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L’ultima nomade

Nel suo romanzo d’esordio, Shugri Said Salh narra della propria esperienza di vita in un racconto che copre la distanza tra due continenti e un arco temporale di circa quarant’anni: dall’infanzia e l’adolescenza in Somalia, la sua terra natia, alla travagliata fuga dal paese in seguito allo scoppio della guerra civile sul finire degli anni Ottanta, fino all’arrivo in Nord America con un visto da rifugiata.

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Profumo francese

Il romanzo di Amir Tag Elsir ci racconta con umorismo le avventure di Ali Jarjar, un abitante del quartiere popolare di Ghaib, situato in una grande città del Sudan. Al protagonista è affidato il compito di accogliere nel rione una visitatrice francese, incaricata di condurre uno studio sul Paese. L'attesa della donna, della cui immagine Ali s'innamora, si trasforma in un'ossessione dai risvolti ora grotteschi, ora esilaranti.

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La lotta è la mia vita

A distanza di un decennio dalla morte di Nelson Mandela, l’immagine del primo Presidente del Sudafrica multirazziale e Premio Nobel per la Pace rimane quella, spesso idealizzata, di un energico e pacato padre della Patria. Sulla lunga lotta per far uscire il paese dalle strettoie dello sviluppo separato, o apartheid, imposto dalla minoranza bianca tra il 1948 e il 1991, molto è stato scritto, e non sono mancate le critiche per l’azione di Mandela a favore di una crescente borghesia nera e di un sistema di potere più sostitutivo che trasformativo.

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