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Il silenzio del coro

Settantadue uomini arrivano in un paese della campagna siciliana. L’epoca li chiama “immigrati”, “rifugiati” o “migranti”. Ad Altino, quelli che l’associazione Santa Marta prende in carico si chiamano ragazzi. La loro presenza però sconvolge la quotidianità della cittadina. In attesa che venga deciso il loro destino i ragazzi si imbattono in ogni sorta di personaggi: un parroco atipico che riscrive le loro storie, una donna impegnata a offrire loro accoglienza, un uomo determinato a rifiutargliela, un poeta scorbutico che non scrive più.

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La porta del non ritorno

Grazie a suo padre, Aglaé ha imparato fin da bambina l’arte di stare china su un fiore per giorni interi, a spiare i misteri della sua vita effimera, anche se forse – ora che è morto può finalmente dirselo – da lui avrebbe voluto l’amore, il sostegno di un genitore. Ma Michel Adanson, studioso di botanica, si sentiva chiamato a una missione piú grande: lavorare a un’Enciclopedia che, sbrogliando i fili nascosti nell’enorme ma – tassa del mondo, catalogasse tutti gli esseri viventi del globo.

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Pane e acqua. Dal Senegal all’Italia passando per la Libia

Ibrahima Lo è in Italia da pochi anni e ci è arrivato partendo dal Senegal, sopravvivendo ai lager libici e dopo che il gommone con tante, troppe persone a bordo su cui viaggiava è naufragato. Non un'inchiesta condotta da terze voci, ma la storia vera di chi è grato alla vita per averne ancora una e poterne scrivere, a partire dal ricordo della fame saziata a pane e acqua. Questo libro è il racconto di chi ha rischiato di morire ripetutamente nella speranza di approdare a una terra promessa, l'Europa, e che - nonostante la meta venga raggiunta - deve farei i conti con il razzismo di una società ipocrita e xenofoba, con lavori in nero e sottopagati, e una nuova vita da costruire a partire dal niente.

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Terra violata

Il Sumal è un paese felice, almeno fino a quando gli uomini della Fratellanza, feroci integralisti islamici, non occupano il nord dello stato. Per la maggior parte della popolazione, non integralista, comincia un incubo fatto di violenza, barbarie, giustizia sommaria e rigido moralismo in osservanza alle norme della sharia. In queste difficili condizioni un ristretto gruppo di intellettuali decide di fare opera di resistenza attraverso un giornale di opposizione che scatena il furore di Abdel Karim, crudele capo della polizia islamica. Ne consegue un’immediata e spietata repressione che fa sorgere dubbi morali al dottor Malamine, al professor Déthié, alla bella informatica Madjigueen Ngoné e agli altri autori del giornale clandestino: qual è l’effettiva utilità della loro azione, se deve portare all’arresto e alla tortura di chiunque legga o detenga una copia del foglio ribelle? Nel frattempo si scatena la caccia ai misteriosi giornalisti condotta da Abdel Karim con una micidiale alternanza di brutalità spiccia e astuzie psicologiche.

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Lo sciopero dei mendicanti

Una circolare ministeriale prescrive di ripulire la città (Dakar) dai mendicanti, larve umane onnipresenti e fastidiose, un'autentica minaccia per passanti e turisti. Mour Ndiaye, l'ambizioso Direttore del Servizio di igiene pubblica vede nell'impresa l'opportunità che gli può consentire la nomina di vice presidente della repubblica. I mendicanti però relegati in periferia entrano in sciopero e Kiti Bokul, il marabutto di Mour, si è rivolto, assicura che l'obiettivo tanto ambito può essere invece raggiunto sacrificando un bue e distribuendone la carne ai mendicanti.

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Il tempo dalla mia parte

Da anni la siccità non lascia tregua. Nessuna goccia di pioggia ammorbidisce il terreno secco della mitica Jolof, terra africana densa di racconti e incrocio di popoli. Poco più che ragazzino, Amed si vede affidare una missione importante: dovrà partire per l’Occidente alla ricerca del tamburo magico, capace di invocare la pioggia e interrompere l’arsura. Il cielo non lascia altra speranza ma Amed non è il primo a partire: un gruppo di giovani ha tentato l’impresa e non ha mai fatto ritorno.Tra Francia e Italia, tra momenti spassosi e altri di intensa drammaticità, questa vicenda si legherà a doppio filo ai problemi della convivenza tra popoli diversi, fino a costituire una vera e propria fiaba di riconciliazione.

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Cuore africano

Una lunga lettera scritta d'impulso da Ramatoullaje all'amica d'infanzia Aissatou, con la quale la donna afferma con passione il suo diritto ad una vita nuova e intensa, al di là dei condizionamenti imposti dalla società, in una terra che, nel suo processo di modernizzazione, è piena di contraddizioni.
L’autrice, prematuramente scomparsa, ha affidato a questo libro il suo messaggio sul ruolo della donna nel futuro dell’Africa.

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Editore:Sei

Anno:1981

Autore:Mariama Bâ

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Rwanda. Murambi, il libro delle ossa

Come raccontare l'orrore, la follia omicida che si è impossessata del Rwanda tra l'aprile e il luglio del 1994? Questo romanzo, che è tra le prime opere letterarie sul genocidio più sanguinario della fine del ventesimo secolo, si costruisce intorno a tale sfida. La narrazione ripercorre in uno stile volutamente scarno la storia personale di due amici d'infanzia, Jessica e Cornelius, e accoglie le tante voci dei protagonisti del conflitto:

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La ventottesima moglie

In questo romanzo, l'autrice racconta di come, a trentadue anni, si sposò con un anziano capo spirituale della confraternita murid del Senegal, che aveva già ventisette mogli. Donna colta, laureata e occidentalizzata, dopo un lungo soggiorno in Belgio, ritorna alla casa materna, entrando a far parte con il matrimonio di un piccolo universo tradizionale, quello poligamico.

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Dall’altra parte del cielo

Una storia raccontata in prima persona, un lungo monologo in cui la nostalgia per la perdita della madre si alterna alla collera e alla frustrazione. Una madre che dopo aver lasciato la propria famiglia per ragioni misteriose, ha abbandonato la figlia a soli sette anni in una stazione per occuparsi di Samanar, la figlia della sorella. Il romanzo ricostruisce una fitta e complessa rete di legami familiari, in cui fratelli e sorelle, zii e nipoti danno voce a memorie spesso sepolte.

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Notte d’Africa mia notte nera

Edizione bilingue francese-italiano.
L'intelligenza di questa pubblicazione antologica del grande poeta africano, che scrive in lingua francese, sta nel comprendere non uno, ma ben sei traduttori, ognuno con le sue particolari visioni della traduzione e il suo particolare retroterra culturale. Vi sono tre poeti: Valerio Magrelli, che non ha bisogno di presentazioni, Alfredo Rienzi, che a Poiein è di casa, e Giorgio Favaro. Vi sono poi tre cantautori: Luca Ghielmetti, Isa e Alessio Lega.
Antonella Emina, curatrice del volume, nella sua introduzione riporta: "Si tratta di tre poeti e tre cantautori, le cui traduzioni dimostrano in che misura i due codici linguistici, quello della poesia e quello della canzone, si discostino l'uno dall'altro, rispondendo ad esigenze per certi versi opposte. Il poeta-traduttore si concentra in uno sforzo centripeto di penetrazione sempre maggiore del testo; mentre il cantautore-traduttore si riconosce in un movimento centrifugo, che implica a priori un progetto di oralità e di trasmissione". Un poeta, Senghor, ma anche una porta, una scrittura da leggere attentamente per entrare nella luminosa mentalità africana, così intensa e aperta al mistero, così pervasa da un vento di natura. Il poeta è davvero, in questi versi, un tramite per il suo popolo, così come nella concezione primitiva era considerato la voce del popolo che si levava agli dèi, il depositario di un codice linguistico degno della divinità.

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La moneta d’oro

Dopo l'iniziale euforia portata dall'indipendenza, la popolazione ridotta in miseria dagli abusi dei padroni vecchi e nuovi, abbandona le proprie case per tentare la fortuna nella capitale Yankar. Anche Ba'Mosè, padre di Mosè, deve prepararsi al grande esodo. Ha con sé un'antica moneta d'oro, appartenuta a Condorong, creatura straordinaria giunta da un altro pianeta. Secondo un'antica credenza essa può conferire potere e ricchezza a chi la possiede, a patto di non venderla mai. Ma le sue aspettative incontreranno solo delusioni. 

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Ramata

Dopo i sorprendenti giovani di Vita a spirale, Ndione ci regala un’altra storia densa e finemente architettata, tessendo una fitta rete di personaggi attraverso il tempo descritti con vividezza in un paesaggio, il Senegal degli ultimi vent’anni, dipinto ancora una volta con sapiente vigore e appassionata umanità in tutta la sua ricchezza e le sue contraddizioni.

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Editore:E/O

Anno:2004

Autore:Abasse Ndione

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Vita a spirale

"Affascinante e istruttivo, appassionante come un libro di avventure e commovente per la grazia e la spontaneità dello stile: si legge tutto d’un fiato con la sensazione di inseguire in un paesaggio aspro e incantato la prodigiosa corsa di un giovane ghepardo." (Giovanna Bentivoglio)

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Editore:E/O

Anno:2004

Autore:Abasse Ndione

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I racconti di Amadou Koumba

L'autore scrive questi vivaci e divertenti racconti prendendo spunto dalle narrazioni del griot Amadou Koumba e mantenendo nella semplicità dello stile e della struttura il ritmo della tradizione orale.
Descrive in modo attento e affascinante la vita quotidiana, le credenze, i valori, cercando di far emergere l’originalità delle tradizioni, elemento di coesione sociale che il progresso rischia di annientare.

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Editore:Patron

Anno:1979

Autore:Birago Diop

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L’ambigua avventura

Pubblicato nel 1961 e salutato come un capolavoro, sebbene sia l'unico romanzo dell'autore, è divenuto un classico della letteratura africana.
Samba Diallo, il protagonista, si distacca progressivamente dalla realtà in cui ha sempre vissuto, diventando sempre più un osservatore esterno.

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Il fumo della savana. Banty mam yall

Romanzo storico dello scrittore e regista senegalese, scritto nel 1960, narra la vicenda di uno sciopero avvenuto nel 1947-1948, che ebbe valore di sfida e di riscatto e divenne occasione per una presa di coscienza comune contro l’arroganza coloniale, e che portò le donne a combattere in prima linea insieme agli uomini.

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