In Mozambico un branco di leoni attacca a più riprese un villaggio, causando oltre venti vittime. Per eliminare le belve assassine il governo invia una squadra di cacciatori, che si trova a fronteggiare non solo gli animali ma anche gli uomini e le loro convinzioni. Tra la popolazione si è diffusa la credenza che i leoni siano inviati del mondo dei morti o evocati da astuti stregoni per compiere vendette e seminare il terrore. Mia Couto prende spunto da una storia vera, per quanto inconsueta, e a questa premessa sovrappone il proprio sguardo.
Mia Couto
Mia Couto è considerato uno dei maggiori scrittori contemporanei in lingua portoghese, è nato a Beira in Mozambico. Ha svolto anche attività di giornalista e ha diretto giornali e riviste. Laureato in biologia, si è dedicato ai problemi della difesa dell’ambiente. Ha iniziato la sua attività letteraria pubblicando una raccolta di poesie (Raízes de Orvalho, 1983), passando ben presto alla prosa, dove si distingue per un uso eccezionale della lingua portoghese, che declina sulle norme e sui ritmi delle lingue africane.
Perle
Un libro scarno e fulminante che nulla nasconde e tutto nomina, rivelando, le storie brevi, fluviali e compresse, esplorano e narrano così le migliaia di vite che compongono la vita di ogni essere umano, il miracolo del concepimento, la seduzione, l'invecchiamento, l'amore il dominio e il possesso, la delusione, il tradimento, ancora più atroce se non ha un volto: Non c'era davvero un'altra donna? Proprio no. L'unico intruso era il tempo, che aveva fatto crescere e pesare la nostra routine, dirà la protagonista dello splendido La commiatatrice. Mia Couto esplora, costringendo la forma della sua indagine a un numero sempre minimo possibile di righe - prosa di strepitoso controllo e di infinito rigore, e insieme gravida di lussureggiante fantasia -, gli abissi su cui prendono corpo, si mascherano e si truccano con il perbene le nostre rispettosissime vite.
Veleni di Dio, medicine del diavolo
Sidónio Rosa, giovane medico portoghese, si trasferisce a Vila Cacimba, in Mozambico, per amore della bella mulatta Deolinda. Ma la ragazza è partita e nessuno sa quando tornerà, nemmeno i suoi genitori. O almeno così dicono. Ma a Vila Cacimba nulla è come appare: il sindaco non è veramente il sindaco, gli eroi sono vigliacchi e i traditori eroi, le case svaniscono inghiottite nella nebbia africana, in “una terra che per sopravvivere deve mentire”.
Ogni uomo è una razza
Seguendo il filo della lucida narrativa di Mia Couto, ritroviamo qui i temi della raccolta II dono del viandante: una ricerca tesa che indaga la profondità della dimensione umana, delle sue debolezze e fragilità, una ricerca che scandaglia un mondo fatto di persone, di sofferenze e di difficoltà. Ma i racconti sono anche una protesta contro la solitudine e l'isolamento. Ne nascono i racconti brevi che hanno caratterizzato anche la precedente raccolta e la grande qualità dello stile letterario.
Terra sonnambula
Sotto l’albero del frangipani
Un fiume chiamato tempo, una casa chiamata terra
Voci all’imbrunire
L’autore è attualmente il più noto e il più tradotto tra gli scrittori africani di lingua portoghese.
Il dono del viandante e altri racconti
Piccoli fatti apparentemente privi di significato assumono una dimensione forte che permette di accedere alla realtà del Mozambico.