San Francisco, giovane migrante africano approdato in Svezia dopo varie peregrinazioni, viene sfrattato dal suo modestissimo alloggio. Senza perdersi d’animo, decide di abbandonare l’anonima città in cui si sente prigioniero e riprendere il viaggio verso la mitica San Francisco, assecondando la fissazione che gli ha guadagnato il suo nomignolo, insieme ai fidi compagni di sventura: Manni, in cerca di una moglie per ottenere la cittadinanza; Hussein, detto Richard, convinto di essere braccato da un manipolo di uomini in giacca e cravatta; la bella e misteriosa Isol con una pistola sempre in borsa.
Eritrea
Titanic africani
Titanic africani è la storia non raccontata della gente di barca africana e del loro esodo disperato verso le spietate sponde del Mediterraneo. Il romanzo è un’amicizia fugace ma profonda, la perseveranza nata dalla disperazione e il potere delle storie di superare le difficoltà del presente. Alternando azione frenetica e riflessione meditativa, il romanzo segue le avventure del migrante eritreo Abdar. Mentre viaggia verso nord, la narrazione rispecchia il ritmo dei suoi viaggi e la tensione tra vita e morte, speranza e disperazione.
Seppellite la mia pelle in Africa
Ora ironica e impertinente ora lirica ed evocativa, Seppelite la mia pelle in Africa l´ultima opera dell´autore eritreo Hamid Barole Abdu immerge il lettore nella realtà quotidiana dell'immigrato, nell´Italia del ventunesimo secolo.
I racconti, serrati monologhi interiori che si presentano a volte in guisa di istruzioni per, a volte come memoriali di presunti "ingenui" sbarcati sulle coste italiane dal sud e dall'est del mondo, si accaniscono con occhio clinico sullo spazio d´intersezione particolarmente quello psicologico tra immigrati e autoctoni.
I racconti, serrati monologhi interiori che si presentano a volte in guisa di istruzioni per, a volte come memoriali di presunti "ingenui" sbarcati sulle coste italiane dal sud e dall'est del mondo, si accaniscono con occhio clinico sullo spazio d´intersezione particolarmente quello psicologico tra immigrati e autoctoni.