La Comparsa è un racconto dolce amaro, che indaga nelle piaghe dell’interiorità della protagonista. Elisa, mamma e moglie che si trova a fare i conti con un presente fatto di cambiamenti del corpo e della mente, di responsabilità e di pesi da portare. La narrazione conduce il lettore nella quotidianità della donna, spiazzata dall’indifferenza e dalla distanza del marito, e allo stesso tempo della superficialità e dall’abuso dei social con cui le nuove generazioni si affacciano alla vita e al confronto con gli altri.
Amilca Ismael
Amilca Ismael è nata a Maputo, in Mozambico, nel 1963, sesta di otto figli.
Ha studiato al liceo scientifico e ha lavorato presso un’azienda internazionale.
Si è trasferita in Italia nel 1986.
Dopo tanti lavori precari ha deciso di diplomarsi come assistente per gli anziani e ora lavora presso una casa di riposo.
Il racconto di Nàdia
10 ore. Un viaggio da Maputo a Lisbona diventa per Nádia un’aspettata occasione per ripensare ad alta voce alla propria vita e al proprio mondo che quel soggiorno sembra aver stravolto. Un incontro che le permette di aprire il proprio cuore e condividere la propria esperienza con chi, come lei, sta salutando il proprio Paese dal finestrino di un aereo che riporterà entrambe in Europa, ormai da tempo loro nuova casa. E così Nádia racconta con dovizia di particolari la sua affascinante e toccante vita, le cui vicende personali si legano a doppio filo con gli eventi storici di un Mozambico pre e post coloniale, che segnano in modo indelebile il destino della sua numerosa quanto complessa famiglia.
Effimera libertà
Una ragazza viene abbandonata davanti a un pronto soccorso di Torino in condizioni gravissime. Chi è? Come si chiama? Da dove viene? È nera, è bella, ha insoliti occhi verdi ed è molto giovane. Quanto al resto, non si sa niente di lei, per i medici ora è solo un corpo che sta lottando tra la vita e la morte. Ed è proprio facendosi strada tra la vita e la morte che la ragazza, in un allucinato monologo interiore, tenta di ricordare la sua storia. Nello spazio e nel tempo onirici del coma nel quale è caduta, ricostruisce il viaggio che, dieci anni prima, da un povero villaggio dell'Africa l'ha condotta in Italia con la promessa di un'istruzione e di condizioni di vita più degne. In Italia, invece, non trova che l'orrore della pedofilia e della prostituzione, è abusata, umiliata e manipolata da un circuito di gente abbiente e vuota, anonima e corrotta. Uno straziante urlo di dolore per tutte le donne.