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Io, Blu e Rosso

Simona è una donna che ha un desiderio comune a molti di noi: stare meglio. Non genericamente bene, o addirittura alla grande, semplicemente meglio di prima. Per far ciò ha deciso di farsi carico della salvezza di due adolescenti, simili e al contempo assai diversi. Li chiameremo per rispetto della privacy, o per mere esigenze narrative, rispettivamente Blu e Rosso.

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Cassandra a Mogadiscio

A Roma, il 31 dicembre 1990, una sedicenne si prepara per la sua prima festa di Capodanno: indossa un maglione preso alla Caritas, ha truccato in modo maldestro la sua pelle scura, ma è una ragazza fiera e immagina il nuovo anno carico di promesse. Non sa che proprio quella sera si compirà per lei il destino che grava su tutta la sua famiglia: mentre la televisione racconta della guerra civile scoppiata in Somalia, il Jirro scivola dentro il suo animo per non abbandonarlo mai più.

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Come alberi in cammino. Storie migranti

Antologia dei racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2021 (quinto volume pubblicato). Mahamadou esplora il mondo, la dittatura costringe María all’esilio, il sogno di Hosny è diventare parrucchiere, Franck scappa dalla famiglia del suo ragazzo, Alba Marina cerca le sue radici. Sedici voci sorprendenti nel coro di migliaia di donne e uomini che inseguono la libertà dei diritti. Sedici vite che puntano tutto sulla speranza di una Terra senza confini.

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Editore:Terre di Mezzo

Anno:2022

Autore:Mahamadou Ba | María Verónica Del Campo Casanueva | David Antonio Guiral | Dejen Hagos | Vichy Kalev Helvidia Boungou | The Lioness | Kelly Mishel Mantilla Pilco | Hosny Mahmoud Ahmed Marey | Charles Mensah | Franck Olivier Nogheu | Alba Marina Ospina Domínguez | Mohamed Rafia Boukhbiza | Klarisa Rexhepi | Nataliya Serbska | Gogbe Romaine Tia | Jasemina Zeqiraj

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Volevo essere Madame Bovary

Hera è nata in un Paese del socialismo reale dove la donna lavora almeno quanto l’uomo e la bellezza è una colpa, soprattutto per una ragazza ambiziosa come lei. Da piccola divorava i romanzi di Tolstoj e Balzac, in cui le eroine sono tutte fedifraghe e di solito fanno una brutta fine, ma anche tanti libri di propaganda secondo cui l’ideale femminile è sposarsi e lavorare in campagna. Hera è cresciuta cosí, in bilico tra il desiderio di diventare qualcuno e la consapevolezza di dover rigare dritto, tra la voglia di vestirsi alla moda sfidando le censure del regime e i rimproveri di nonna Asmà. Poi, un giorno, è partita per Roma. In Italia all’inizio ha sofferto, si è sentita smarrita.

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Figli dello stesso cielo. Il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi

Igiaba incontra in sogno il nonno Omar, che non ha mai conosciuto ma solo visto in fotografia. Omar la porta in un viaggio lungo la storia per raccontarle cosa significava vivere nella Somalia sotto il colonialismo italiano, quello ottocentesco e imperialista e quello del ventennio fascista, e in che modo l'eredità razzista impregni ancora le nostre città e la nostra cultura.

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Preghiera di sangue

preghiera di sangue
Una mano assassina colpisce lungo le strade bianche della Toscana. Una scia di sangue atterrisce e disorienta per la ferocia dei segni che lascia: corpi martoriati, grottesche rappresentazioni e la presenza, macabra e costante, di anguille accanto ai cadaveri. Il Pescatore, così viene chiamato l’omicida seriale che massacra senza nesso apparente, seppure con un evidente disegno che collega i diversi delitti. Come fermare la mente che uccide? Da dove partire per individuare la sua logica malata e spezzare questa catena mortale?

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Le stazioni della luna

Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta alle donne di leggere le stelle, i pianeti e i segni del cielo. Per sfuggire a un matrimonio combinato si ritroverà nella Mogadiscio degli anni Trenta, complice il poeta e camionista Gacaliye. Insieme metteranno su un piccolo e proficuo commercio e avranno due bambini, Kaahiye e Sagal. La storia di Ebla si intreccia con quella di Clara, sua figlia di latte, nata da genitori italiani residenti a Mogadiscio.

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La nostra Siria grande come il mondo

Mohamed e Shady Hamadi, un padre e un figlio, due storie diverse legate da una terra: la Siria. Per uno, luogo dell’infanzia e della giovinezza da cui fuggire, per l’altro, luogo della scoperta e della memoria a cui ‘tornare’. In questo libro due generazioni si parlano e raccontano, riscoprendo un dialogo che non sempre è stato facile: diversi i percorsi, le ansia, le aspirazioni. Avventurosa e sorprendente la vita di Mohamed che per molto tempo ha nascosto al figlio ciò che ha subito nelle carceri siriane, riflessiva e impegnata quella di Shady.

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L’unica persona nera nella stanza

La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David... una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono»: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media.

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Fascismo tropicale: il Brasile tra estrema destra e Covid-19

Fascismo tropicale racconta l'avanzare dell’estrema destra in Brasile, l’opera di convincimento delle fasce più deboli, indotte a consegnare la massima carica dello Stato a un uomo politico misogino, omofobo, razzista e anti ambientalista. L’arrivo della pandemia del COVID-19 ha messo in evidenza la totale l’incapacità di un governo composto da personaggi negazionisti, complottisti, difensori dell’immunità di gregge e dell’utilizzo del controverso medicinale clorochina come cura preventiva, di gestire un paese multietnico e disuguale.

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Lo sciopero degli invisibili

Resistere, sognare, partire... sono impulsi che ognuno di noi mette in atto per raggiungere la sicurezza, poter lottare e migliorare le proprie condizioni di vita. Cosa spinge questi ragazzi provenienti da diversi paesi subsahariani a lasciare i loro cari per cercare un'avventura in Europa? I tre amici Alì, Adamo e Ahmadou intraprendono un viaggio pieno di pericoli che, partendo dal Sahel, li porta ad attraversare in condizioni disastrose il deserto del Sahara e il Mar Mediterraneo.

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L’Africa allo specchio. Un romanzo sullo shock culturale

Romanzo. Sembe, immigrato senegalese in Italia, torna nel suo Paese per il funerale di sua madre. Un ritorno, dopo tanti anni, che su di lui un effetto dirompente: ciò che ha assorbito durante l'infanzia nella regione della Casamance, dove l'animismo coabita pacificamente con Islam e Cristianesimo, gli pone domande sulle pratiche là ancora in vigore; ma anche sul fatto che niente è mai fisso nel tempo e che evoluzioni e nuove sintesi sono all'ordine del giorno.

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Urla dal cuore

Ci sono momenti in cui è impossibile trattenere dentro di sé emozioni e pensieri, e allora è giusto urlarli a voce spiegata, perché gli altri sentano, riflettano e, forse, comprendano. Con questa silloge poetica, Abdoulaye Thiam ci fa partecipi del suo orgoglio di essere africano e delle tradizioni di un grande continente, ma anche della sua rabbia, dell’umiliazione di un profugo che, senza colpa, ha dovuto lasciare le sue terre violentate dalle multinazionali, quell’Africa ricca ma le cui risorse non vanno a favore del suo popolo.

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Lo sguardo avanti. La Somalia, l’Italia, la mia storia

Quando Abdullahi parte da Mogadiscio ha 19 anni. Alle spalle si lascia una nazione nel pieno di una guerra civile in cui è difficile capire le forze in campo e vedere una speranza oltre agli attentati e alla distruzione. La sua idea è raggiungere un posto in cui poter studiare e mettere da parte qualche soldo che serva a dare un futuro a lui e ai suoi fratelli. Il viaggio che affronta passa attraverso l’inferno del Sahara, la Libia e un attracco a Lampedusa dove verrà accolto e caricato su un aereo per la destinazione che qualcuno ha pensato per lui: la provincia di Torino.

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Il pianista del Teranga

– Sai cosa? È faticoso essere noi. Avere la consapevolezza di saper stare bene da soli con se stessi è una gran fatica. Facciamo paura alle persone. Facciamo paura perché ci teniamo sempre a debita distanza dal mondo, non ci apriamo mai, non ci concediamo mai, ma nel momento esatto in cui succede che decidiamo di farlo, di aprirci, le persone si spaventano. Si spaventano per il troppo che abbiamo da dare. Credo sia così…
– Un cuore che si protegge…
– Sì, un cuore che si protegge da tanto tempo, ma non per questo spento. E di questo, almeno, sono certo. Lo sento.

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È sempre estate

Scoprii qual era la vera causa della mia malinconia, quando un giorno, Modou, con una certa freddezza, mi apostrofò: “Non fare domande: vivi!” E io di domande, purtroppo, me ne facevo sempre troppe. Soprattutto quando mi succedeva qualcosa di bello. Come se io non mi meritassi le cose belle. Come se io non mi meritassi di essere felice. Come se la mia felicità avesse bisogno di una spiegazione. Ogni volta.
Domande a cui, poi, non sapevo mai dare una risposta. Forse è questo il segreto della felicità: smettere di farsi domande e viverla…

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Corpi estranei

Banalizzare il passato coloniale dell’Italia, giustificare il razzismo parlandone come forma di ‘ignoranza’, pensare sia normale affrontare viaggi che mettono a rischio la vita per arrivare in Europa, considerare il caporalato un evento a margine della società: Oiza Queens Day Obasuyi, ripercorrendo la storia politica e culturale d’Italia, scrive questo saggio per smantellare il sistema di esclusione e discriminazione in cui viviamo, per denunciare un Paese culturalmente arretrato nel rapporto con le minoranze etniche e le migrazioni.

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Ladri di denti

Non è semplice trovare le parole adatte per descrivere i rapporti tra italiani e stranieri. Così come non è semplice individuare il senso stesso della parola "straniero", quando quel senso vive dentro confini che la legge e la cultura di adozione non reputano mai propri fino in fondo. "Razzismo" è una parola fraintesa, abusata, rifiutata. Suscita immaginari che nella società italiana sono difficili da guardare. La negazione è dietro l'angolo, la soluzione sfugge.

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Se il mare finisce

Antologia dei racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2018. Senza testimoni la verità si può manipolare e, infine, si perde. Un coro di undici storie compone una memoria collettiva in cui riconoscerci tutti umani, al di là delle frontiere. Sono le voci di uomini e donne che riscattano dall’oblio le loro vicende di migrazione e ce ne fanno dono.

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