Giulia è una bambina meticcia che vive l’esperienza dell’abbandono e che trascorre, come molte sue compagne di quell’epoca post coloniale, una parte della sua vita nelle missioni delle suore della Consolata. Il racconto è prevalentemente ambientato nella Mogadiscio degli anni dell’Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia e segue le trasformazioni della città fino alla presa del potere da parte del generale Siad Barre. Il periodo dell’AFIS è caratterizzato dall’incremento delle nascite di questi ragazzi/e che vengono additati da entrambe le comunità (somala e italiana) come portatori di un forte stigma sociale. In un intreccio di culture e di personaggi così diversi tra loro, Giulia rappresenta l’anello di congiunzione, il ponte che unisce due mondi così distanti, rivendicando però con fierezza la sua diversità.
Shirin Ramzanali Fazel
Shirin Ramzanali Fazel è nata a Mogadiscio da madre somala e padre pakistano. Rimase in Somalia, dove frequentò le scuole italiane, fino al 1971. In quell’anno fu costretta a trasferirsi in Italia, poiché il regime di Siad Barre perseguitava gli stranieri e il marito di Shirin non era in possesso di un passaporto somalo, ma italiano. Shirin abitò a Novara per cinque anni, prima di cominciare a viaggiare in Zambia, Stati Uniti, Arabia Saudita. Attualmente vive in Italia, con la sua famiglia.
Shirin Ramzanali Fazel ha pubblicato il suo primo libro Lontano da Mogadiscio, edito da Datanews di
Roma nel 1994, che racconta la sua storia.