Come alberi in cammino. Storie migranti


Antologia dei racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2018. Senza testimoni la verità si può manipolare e, infine, si perde. Un coro di undici storie compone una memoria collettiva in cui riconoscerci tutti umani, al di là delle frontiere. Sono le voci di uomini e donne che riscattano dall’oblio le loro vicende di migrazione e ce ne fanno dono.
Antologia dei dieci racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2017. Migliaia di esseri umani da ogni angolo del mondo arrivano nel nostro Paese. Migliaia di persone che restano silenziose non per scelta, ma perché non trovano canali per comunicare e disponibilità all’ascolto. Il loro patrimonio di esperienze, ricco di ciò che hanno lasciato e portato con sé, e delle vicende attraversate durante il viaggio, si dissipa ogni giorno. Questo libro, nato dal concorso Dimmi - Diari multimediali migranti, è un simbolico “basta” all’indifferenza.
Undici autrici afroitaliane raccontano di futuro, generazioni e radici. Un'antologia alla ricerca di una nuova lingua, di nuove idee, di prospettive forti, differenti e inesplorate. Un'antologia che parte da dove viviamo, l'Italia, e guarda altrove. Un libro che vuole marcare un passo verso il domani, narrandolo, inventandolo, osservando il presente e il passato. Le autrici di Future sono: Leila El Houssi; Lucia Ghebreghiorges; Alesa Herero; Esperance H. Ripanti; Djarah Kan; Ndack Mbaye; Marie Moïse; Leaticia Ouedraogo; Angelica Pesarini; Addes Tesfamariam; Wii.
Parole di frontiera è una raccolta di racconti e poesie di autori latinoamericani che vivono in Italia e scrivono in italiano. I loro testi rappresentano l’affermazione di uno spazio letterario che nasce dall’incrocio di più ambiti culturali. Sono scrittori che associano elementi nuovi alla tradizione latinoamericana: una lingua, l’italiano e un contesto, quello dell’Italia che cambia.
Secondo le statistiche del 2010, in Italia un matrimonio ogni sette coinvolge un partner straniero. Quante siano le unioni di fatto è impossibile quantificare. C’è qualcosa che rende emotivamente più ricca la coppia mista? Dove si cela la magia dell’eros multietnico? L’espatrio è lacerazione. Alienazione. Il tuffo in una cultura estranea frantuma tutti riferimenti abituali, l’identità si sbriciola nel labirinto di nuovi modelli di comportamento. Per trovare l’equilibrio fra due mondi, il migrante ha estremo bisogno di relazioni, di calore e di affetto.
C’è il buttafuori senegalese che canta l’amore e la lontananza che uccide i rapporti, “l’eterna attesa di mogli e mariti, di figli e figlie”. C’è la prostituta dell'Est intrappolata nel cortocircuito della propria vita e c’è la badante ecuadoriana che proprio non ci sta a farsi mettere i piedi in testa. C’è lo scrittore del Burkina Faso ingannato da un editore senza scrupoli e c’è la bambina rom con le dita sporche di inchiostro che non si cancellerà. C’è l’ingegnere disoccupato che chiede l’elemosina. Risucchiati nell’inferno della burocrazia che cataloga e marchia, divide e sancisce loro, gli stranieri ordinari, “testimoni di due mondi, vagabondi tra le culture”. Sono loro i protagonisti di questi frammenti di vita, spaccato di una società che senza immigrati è condannata al declino, scorci di esistenze raccontati con originalità da scrittori migranti e italiani.
La sigla è di quelle che più anonime non si può. Ma dietro il ddl 733 B si cela una delle leggi tra le più retrive pensate dal governo Berlusconi, cinicamente detta “pacchetto sicurezza”.
Dal 2 giugno 2009, giorno della sua entrata in vigore, la clandestinità è un reato penale. Fuggire da un Paese in guerra, dalle torture, dalla fame e scegliere l’Italia come approdo porta dritti in quei lager che sono i Centri di identificazione ed espulsione. Oppure in galera.
I racconti contenuti in questa antologia sono stati scritti da autori migranti e italiani.
Lui italiano, lei straniera. Lui straniero, lei italiana.
Oppure nuovi italiani, figli a loro volta di genitori di nazionalità diverse.
Nella relazione a due le identità si moltiplicano, si mescolano, si frammentano, a volte si contrappongono, diventano un caleidoscopio ricco e complesso.
I matrimoni tra stranieri e italiani negli ultimi dieci anni sono triplicati e negli ultimi quattro anni il numero dei bambini nati da loro è aumentato del 22 per cento.
In queste pagine, i racconti di quattro autori della nuova letteratura italiana fotografano la società che cambia, ne colgono le sfumature, i dettagli, li rileggono in modo ironico, svagato, intenso.
Il libro è figlio di un ciclo di colloqui dal titolo Scritture migranti, svoltosi tra il 2004 e il 2005, nell'ambito del quale 15 scrittori stranieri hanno presentato le loro prime opere in lingua italiana. I colloqui erano stati organizzati con la collaborazione di due docenti dell'Università La Sapienza di Roma, Armando Gnisci e Sandro Portelli.
Un'iniziativa dal duplice senso: sottolineare la fonte di nuove sensibilità, il catalizzatore di arricchimento culturale rappresentata dalle culture dei migranti e al tempo stesso mettere alla prova la disponibilità di intellettuali stranieri a mettersi in gioco, a ripensarsi, a reimparare ad esprimersi letterariamente in una lingua diversa dalla loro.