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Le stazioni della luna

Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta alle donne di leggere le stelle, i pianeti e i segni del cielo. Per sfuggire a un matrimonio combinato si ritroverà nella Mogadiscio degli anni Trenta, complice il poeta e camionista Gacaliye. Insieme metteranno su un piccolo e proficuo commercio e avranno due bambini, Kaahiye e Sagal. La storia di Ebla si intreccia con quella di Clara, sua figlia di latte, nata da genitori italiani residenti a Mogadiscio.

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Abitare, vivere e scrivere l’italiano: Pagine di Confronti della Dante

Dal 29 maggio al 15 luglio 2020, Confronti, online ogni mercoledì e venerdì dalle 10.30 su ladante.it/pagine-di-storia/confronti, invita a riflettere sull’insieme multiforme delle produzioni letterarie che appartengono a scrittori della migrazione o delle seconde generazioni, che hanno tutte sullo sfondo un forte legame con una o più lingue straniere di provenienza ma che possono senz’altro definirsi parte della letteratura scritta in italiano. Sull’idea di “abitare, vivere e scrivere l’italiano” nel 2019 è nato un progetto, in collaborazione tra la Dante Alighieri e il Centro di ricerca Lidia - Lingue d’adozione dell’Università Sta­tale di Milano, a cura di Lucilla Pizzoli e Gabriella Cartago. In 14 interviste, scrittori e scrittrici di madrelingua diversa si sono raccontati nei loro percorsi di appropriazione della lingua italiana tra identità linguistiche che si intrecciano, si influenzano, si contrappongono.

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Convegno europeo di scambio buone pratiche

Giovedì 17 ottobre 2019 dalle 15 alle 18 presso il Macro Asilo di via Nizza 138 si tiene un Convegno europeo di scambio buone pratiche dal titolo Words4link. Scritture migranti per l’integrazione. Si tratta di un progetto, co-finanziato dal Fondo asilo migrazione e integrazione 2014 – 2020, pensato per valorizzare la complessa produzione letteraria nota come “scrittura migrante”, per promuovere gli autori/rici di origine immigrata, diffondere le loro opere e valorizzare le specificità dei loro punti di vista. Il convegno europeo al Macro Asilo è pensato come un momento di scambio e confronto su progetti e buone pratiche di scritture migranti, finalizzato alla possibile individuazione di linee guida per la loro valorizzazione.

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Il sangue delle parole

Raccolta poetica. Leggere, rileggere i versi di Cheikh Tidiane Gaye porta a riflettere sulla condizione di profonda ingiustizia che si vive perché la realtà è ancora tutta infestata di razzismo, di pregiudizio; né la storia ha ancora portato al pieno riscatto di tutte quelle popolazioni che per secoli sono state sottomesse, depauperate, deprivate della loro ricchezza. (Dalla prefazione di Raffaele Taddeo).

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Vivo per questo

Vivo per questo è un viaggio trascinante in una Babele metropolitana di colori, culture, suoni e voci. È la storia di un bambino e di una famiglia sempre in bilico sull’orlo della legalità. Una storia che parte veloce su una tavola da skate, correndo sui marciapiedi di Tor Pignattara inseguita da negozianti inferociti, con Roberto detto Kyashan e Napoleone, amici inseparabili. Una storia che segue le movenze irresistibili della breakdance con Crash Kid, amico e mito scomparso troppo presto. Una storia che attraversa le scorribande del writing, anima nera della street art: la ricerca di un codice, le crew di quartiere, i tag per riconoscersi e sentire di esistere.

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Presentazione del libro “I miracoli” di e con Abbas Khider

Venerdì 16 giugno 2017 ore 19 il Goethe-Institut Rom, via Savoia 15, presenta l'autore Abbas Khider. Dise­gna­to sul­la fal­sa­ri­ga dell’esperienza dell’autore in una prigione ira­che­na e come rifu­gia­to in Euro­pa, "I Mira­co­li" è uno straor­di­na­rio pon­te tra orien­te e occi­den­te. Sul tre­no diret­to a Mona­co, Rasul Hamid tro­va un volu­mi­no­so mano­scrit­to, leggendo­lo sco­pre che vi è nar­ra­ta la sua storia. Rasul Hamid fug­gi­to dall’Iraq e arri­va­to con mil­le peri­pe­zie in Ger­ma­nia. Don­ne attraen­ti, com­pa­gni rifu­gia­ti, perio­di di lavo­ro ille­ga­le, mira­co­li e mol­ti -feli­ci- inci­den­ti, con­di­sco­no la let­tu­ra. Il roman­zo tra­gi­co­mi­co, a vol­te per­fi­no bur­le­sco, di Khi­der è una moder­na fia­ba sui rifu­gia­ti.

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Il tuo nome è una promessa

Nella vita di Rebecca la fuga a un certo punto è l'unica trama possibile. Il suo matrimonio con Thomas probabilmente è arrivato al capolinea, meglio non assistere alla consunzione dell'amore. Per questo accetta l'incarico dell'organizzazione internazionale per cui lavora: destinazione Tirana. Non è mai stata in Albania, ma di quel paese sa molte cose. Sa per esempio che l'ospite è sacro e che la parola data viene presa seriamente. Quello infatti è il paese che ha dato ospitalità a sua madre Esther in fuga dalla Berlino nazista, il paese che le ha salvato la vita. Ma proprio nell'Albania di re Zog, che accoglieva gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, Esther ha perso sua sorella Abigail – catturata dai nazisti e deportata a Dachau.

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Storia di Sima

Con la sua bellezza irregolare, la sua opacità emotiva e l’aura di indifferenza nei confronti della vita, la protagonista di questo libro è ieratica e inquietante come una sfinge.
Il marchio di Sima è il suo strabismo di Venere: un segno di distanza dalle cose e di deviazione dello sguardo che la rende ancor piú impenetrabile, e sembra inscriverle il destino negli occhi. Nata da una ricca coppia di iraniani espatriati a Londra, Sima è vissuta in un ambiente agiato e anaffettivo, tra una madre depressa e un padre assorbito dai suoi affari in Borsa.

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Il sogno fasullo. Memorie di un raffinato migrante senegalese in Italia

Amadou Kane, emigrante senegalese, attraverso il racconto del suo viaggio pieno di peripezie svela i retroscena della migrazione verso l’Italia e denuncia come tante siano le bugie e le leggende tra i giovani africani, illusi e spinti a raggiungere un paradiso che non esiste, finendo vittime dei racket. Per Amadou quest’esperienza si trasforma in un tragico paradosso: il suo non è stato il viaggio di un disperato su un barcone, ma di una persona privilegiata sbarcata in aereo e vestita in giacca e cravatta che, pur vivendo bene in Africa, sente il bisogno di rincorrere la chimera della ricchezza, inculcatagli da elementi della sua stessa famiglia attivi nel racket dell’emigrazione irregolare. Dopo anni di lotte, conquiste e delusioni, Amadou capisce che il luogo della felicità non è la tanto decantata Italia ma laddove si trovano le sue radici, nello stesso Senegal da cui è voluto andare via. In questo libro vuole raccontare tutta la verità ai suoi fratelli per scoraggiare coloro che vengono a cercare di realizzare invano sogni in Europa.

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Cronache da un’impossibilità

È possibile ridursi a telefonare a se stessi sperando di ottenere risposta?
Si può partire per l’ultimo viaggio preparando prima ogni cosa, come se si trattasse di uno dei tanti? In questo libro di Mia Lecomte sì: qui tutto è possibile, realizzato, e tutto insieme tecnicamente impossibile. “Sono episodi della nostra vita più reale, quella che non abbiamo mai vissuto e non ci somiglia per niente”, è costretto ad ammettere, a nome di tutti gli altri personaggi della raccolta, il protagonista di uno dei racconti.

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Il mare davanti

Tsegehans Weldeslassie, Ziggy per gli amici, è nato il 30 settembre 1980 ad Asmara. Dopo essersi laureato, come tutti i suoi coetanei viene destinato a uno dei campi militari che si trovano in Eritrea. Non ha scelta, per la dittatura infatti è un incarico obbligatorio e a tempo indeterminato. Chi lo rifiuta finisce in prigione come disertore. Ziggy però non ci sta. Non vuole rinunciare al suo futuro e sceglie la strada più incerta e pericolosa: la fuga verso l’Europa.

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Libri migranti

Giovedì 12 maggio 2016 alle ore 18 presso Casetta Rossa, Via Giovanni Battista Magnaghi 14, verrà presentato il libro Libri migranti, di Melita Richter (Cosmo Iannone Editore). Presentano il libro: Costanza Ferrini, studiosa di letteratura contemporanea del Mediterraneo; Gabriella Sanna, Roma Multietnica - responsabile del Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma. Saranno presenti alcune autrici presenti nel libro: Christiana de Caldas Brito, Sarah Zuhra Lukanic, Helene Paraskeva, Livia Claudia Bazu, Luči Žuvela. Accompagnamento musicale a cura di Filippo D’Ascola.

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Dieci prugne ai fascisti

La famiglia di Lania, fuggita dalla Bosnia in guerra ed emigrata in Italia negli anni Novanta, porta sulle spalle un’eredità ricca di memorie e resistenza, ma anche di ironia e folklore. Nella apparente normalità riconquistata a fatica, all’improvviso tutti i membri vengono stravolti quando la nonna, tenace fulcro dell’intera famiglia, esprime la sua volontà di essere sepolta in patria. La richiesta si rivela da subito piuttosto complessa da realizzare.

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Il dono della diversità

Racconti brevi, ma intensi, toccanti, ironici e drammatici insieme. Un modo di narrare storie, partendo da una notizia vera, del tutto particolare. Un modo che ci fa entrare, in poche righe, nella vicenda facendocela vivere, ma soprattutto capire…

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La truffa dei migranti

La storia inizia da qualche parte, lontano, laggiù.
Un’anziana donna di nome Ramakeele, un po’ maga, il più delle volte solo una che racconta storie, ha un’idea che potrebbe permettere ai suoi cari di sopravvivere a morte sicura.
Il piano consiste nel bere una pozione da lei preparata, grazie alla quale la gente al di là del mare vedrà loro, i neri, come bianchi.
Ovvero, vedrà solo quel che vorrà vedere.

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Adua

Adua è oggi una donna matura e vive a Roma da quando ha diciassette anni.
È una Vecchia Lira, così i nuovi immigrati chiamano le donne giunte in Italia durante la diaspora somala degli anni Settanta. Ha da poco sposato un giovane richiedente asilo sbarcato a Lampedusa e ha con lui un rapporto ambiguo, complicato. Non a caso lo chiama sempre Titanic, lo fa per rimarcare una differenza e forse per ferirlo un po’. Adua è confusa e a un bivio della sua vita. Medita di tornare in Somalia, paese che non ha più rivisto dallo scoppio della guerra civile. Ormai è sola a Roma, la sua amica Lul è già rientrata in patria.

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Il Bel Paese

Il libro racconta le vicende di Matar, giovane clandestino che vuole stabilirsi in Italia, essere accettato, trovare un tetto e un’occupazione per vivere nella legalità e nell’onestà. L'autore così senza retorica racconta così disagi, solitudine, mancanza di affetto, scontri di burocrazie e di mentalità, ma, per fortuna, anche solidarietà, incontri positivi, amicizia, accoglienza.

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