Antologia poetica con testo portoghese a fronte. L'autrice infatti non ha optato, come normalmente accade, per una lingua o l'altra. In questo caso, per il portoghese (lingua familiare, di nascita) o l'italiano (lingua di adozione o di arricchimento linguistico). Lei alterna il portoghese all'italiano e si traduce (e traduce poeti italiani e brasiliani) dall'una all'altra lingua: senza traumi, anzi "sfruttando", di volta in volta, le caratteristiche delle due lingue.
Vera Lucia de Oliveira
Vera Lúcia de Oliveira è nata in Brasile, i nonni materni erano immigrati italiani. L’esordio poetico risale al 1983, lo stesso anno in cui vince una borsa di studio per l’Italia e si trasferisce a Perugia, dove tutt’ora vive, pur insegnando all’Università di Lecce. Nel 2005 ha ricevuto il prestigioso Premio di Poesia dell’Accademia Brasiliana di Lettere per il libro A chuva nos ruídos (Escrituras, São Paulo, 2004). Ha ricevuto premi di poesia anche in Italia ed è presente in varie antologie pubblicate in Brasile, Italia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Stati Uniti.
Verrà l’anno
E' il suo ultimo lavoro poetico, scritto direttamente in italiano. Una specie di poemetto dove i testi si susseguono senza titolo, né punteggiatura, né maiuscole (restano solo i punti interrogativi), dove la voce del singolo diventa voce collettiva, che può essere di ciascuno di noi, o di tutti, una voce corale.
Il bilinguismo dell'autrice, e il suo “biculturalismo”, si traduce in ampliamento degli strumenti per comprendere il mondo, per penetrare i segreti dell’uomo, soprattutto il suo dolore. La lingua parlata è il filo con il quale il poeta tesse il “discorso comune”: la voce intensa e pacata che parla per ogni uomo, così com’era all’origine della poesia.
Il bilinguismo dell'autrice, e il suo “biculturalismo”, si traduce in ampliamento degli strumenti per comprendere il mondo, per penetrare i segreti dell’uomo, soprattutto il suo dolore. La lingua parlata è il filo con il quale il poeta tesse il “discorso comune”: la voce intensa e pacata che parla per ogni uomo, così com’era all’origine della poesia.