Diana, Pietro, Manuel e Carla sono i quattro coprotagonisti di un romanzo polifonico, ambientato durante un torrido agosto milanese. Hanno dai 30 ai 40 anni e sono precari, soprattutto a livello affettivo. Un decennio prima avevano partecipato, senza conoscersi, a un funerale. Ciascuno di loro infatti, per un diverso motivo, ha un legame con la defunta, Ashima: una professoressa di scultura, di origini indiane, che si è suicidata all’età di 50 anni. Diana è la figlia, Pietro è un suo ex studente, Manuel è un suo ex amante e Carla, invece, si trovava lì solo per disegnare su un taccuino i dettagli dei partecipanti alla cerimonia.
Gabriella Kuruvilla
Gabriella Kuruvilla è nata a Milano da padre indiano e madre italiana. Si è laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano. Giornalista professionista ha collaborato con vari quotidiani e riviste occupandosi di attualità, costume, cinema e viaggi.
Oggi scrive, dipinge e gira l’Italia e il mondo con le sue mostre.
Media chiara e noccioline
L'autrice scrive questo romanzo con lo pseudonimo di Viola Chandra. Fresco, intenso, tragicomico romanzo d'esordio di una giovane autrice di padre indiano e madre italiana; affresco colorito di una generazione di eterni adolescenti "oppressi da aspettative" e "drogati di possibilità": svezzati a furia di overdose voracemente ingurgitate di soap hollywoodiane, noccioline e pop-corn, e lasciati crescere poi tra i mille e più spettacolari, inutili agi del nostro abbiente (o abietto) Occidente.
È la vita, dolcezza
Ricordi, malinconie, rabbie, sogni, desideri di uomini e donne, neri e meticci. Sembrano incontri fatti per strada quelli che dipinge l'autrice, vite comuni in cui stupisce la capacità di scoperchiare l'ovvio, di colpire laddove uno meno se l'aspetta. Tanti luoghi, tanti personaggi, tutti avvinti dal medesimo filo conduttore: la lotta per uscire dal limbo, la ricerca di un'identità, la difficoltà ad affermare la propria unicità.