Le vicende di una famiglia iraniana prima e dopo la Rivoluzione, attraverso gli occhi allegri di un bambino che cresce insieme alla storia che racconta. L'infanzia è uno spazio di scoperte continue e sconvolgenti, e al piccolo Alì non basta attraversarla da spettatore: lui vuole partecipare e sapere. Nella Teheran di Reza Pahlavi, tra posti di blocco, polizia segreta e roghi di libri proibiti, Alì cerca prima di tutto di capire i fatti fondamentali della vita.
Come nascono i bambini? In quale istante esattamente inizia la primavera? E perché Mina è muta? E perché il pasticcere Mammad ha dodici dita? E perché i cugini non si possono sposare tra loro? Per ognuna di queste domande, Alì elabora risposte tanto strampalate quanto geniali. Ma poi il fratello maggiore Puyan viene arrestato e da quel momento in casa di Alì comincia a regnare il silenzio.
La storia e la politica entrano nel suo piccolo universo spezzando l'incanto innocente dei primi anni, ma non del tutto l'ironia dello sguardo di Ali, che continua a registrare e trasfigurare gli eventi.
Scrivendo in un italiano al contempo preciso e imperfetto, ma straordinariamente espressivo, Hamid Ziarati racconta una storia antica e attuale, locale e universale: il germogliare di un'identità, il radicarsi negli affetti e nei luoghi, lo sradicamento e l'esilio.
Leggi di più...