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La guerra di Safiyyah

Safiyyah è una ragazzina curiosa e coraggiosa che sogna di viaggiare ed esplorare il mondo, ma quando Parigi è invasa dai nazisti la sua vita cambia per sempre. Persino uscire dalla moschea, dove vive con la sua famiglia, è pericoloso. Quando suo padre viene arrestato perché fa parte della Resistenza e lavora segretamente per salvare la vita agli ebrei perseguitati, Safiyyah si offre di sostituirlo nella sua missione. I suoi non le hanno sempre insegnato che salvare anche una sola vita equivale a salvare l’umanità intera?

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Le sette lune di Maali Almeida

L’incredibile storia di Maali Almeida si apre in circostanze a dir poco inconsuete: il giovane Maali, fotografo di guerra, giocatore d’azzardo e gay clandestino, si è appena svegliato in quello che sembra un ufficio visti celestiale. È morto, il suo corpo sta affondando nelle acque quiete del lago Beira e lui non ha idea di come ci sia finito. Siamo nel 1990, Colombo è «una città puzzolente dove le azioni rimangono impunite e i fantasmi camminano non visti» e lo Sri Lanka un paese in cui l’elenco dei sospetti è tristemente lungo e a regolare i conti sono squadroni della morte, attentatori suicidi e sicari.

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L’età del male

Sono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora però le proteste di chi viene sfrattato montano e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia.

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Racconti romani

Una Roma mista e metafisica, contemporanea ma eternamente sospesa fra passato e futuro, è la vera protagonista, non l’ambientazione, di questa raccolta. Nove racconti, alcuni di respiro romanzesco, in cui riconosciamo una città contraddittoria che ridefinisce sempre se stessa, trasformandosi di generazione in generazione in un amalgama, in un viavai ibrido di stranieri e romani che si sentono comunque sempre tutti fuori posto. Segnati da un ambiente al contempo ospitale e ostile, i personaggi che abitano questi racconti vivono momenti di epifania ma anche violente battute di arresto.

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La mia fuga da Kabul. Diario dei cinque giorni che mi hanno ridato la libertà

Il 15 agosto 2021 i talebani occupano Kabul. È una tragedia che coinvolge e fa vergognare tutto il mondo occidentale. Asma¯ ha 23 anni, è una ragazza di buona famiglia, suo padre è l’architetto che da anni progetta l’ammodernamento della capitale ed è stato amico di Massoud, il “Leone del Panjshir” fatto uccidere da Osama bin Laden due giorni prima dell’attentato alle Torri gemelle. Asma¯ è laureata in Scienze politiche, ha frequentato un master in Relazioni internazionali a Pechino e uno online di un’università romana.

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Jungle nama

Questo libro narra di un’antica leggenda custodita nel cuore delle Sundarban, la più grande foresta di mangrovie del mondo. È la leggenda di Dokkhin Rai, uno spirito terribile che, spargendo il terrore, detta la sua legge selvaggia e regna incontrastato sulla foresta. Sotto le sembianze di una tigre, compare all’improvviso al cospetto degli sventurati che osano avventurarsi nel suo reame e ne divora ossa, pelle, mani.

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Latitudini del desiderio

Su un’isola delle Andamane, al largo dell’India da poco indipendente, un uomo e una donna discutono a proposito dei belati di una capra. Sono Girija Prasad Varma e Chanda Devi, sposi da appena due mesi, che ancora non condividono il letto. Lei è vegetariana, dialoga con ogni essere del creato, compresi quelli già morti e reincarnati o diventati fantasmi, come la capra mangiata dal marito carnivoro. Lui è uno scienziato, una tesi di dottorato a Oxford, incaricato dal governo indiano di istituire il primo Servizio forestale nazionale.

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Il quaderno di Nerina

Dal fondo del cassetto disordinato di una scrivania scoperta in casa, a Roma, riemergono alcuni oggetti dimenticati dai vecchi proprietari: francobolli, un dizionario greco-italiano, qualche bottone, cartoline mai spedite, la foto di tre donne in piedi davanti a una finestra. C’è anche un quaderno fucsia, con il nome «Nerina» scritto a mano sulla copertina. Chi è Nerina? Senza cognome, come un poeta classico o medievale, come un artista del Rinascimento, la donna che, ci assicura Jhumpa Lahiri, ha scritto i versi raccolti in questo libro, sfugge alla storia e alla geografia. Apolide, poliglotta, colta, scrive della propria esistenza tra Roma, Londra, Calcutta, Boston, del legame con il mare, del rapporto con la famiglia, con le parole.

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Il barcaiolo del fiume Padma

Caposaldo della narrativa bengali moderna, "Padmanadir majhi" (1936) di Manik Bandopadhyay descrive con spietata lucidità e segreta partecipazione l'intrico di relazioni sociali, sfruttamento economico e tensioni psicologiche in cui è avvolta la vita di una comunità di barcaioli, "piccola gente" in intima simbiosi con il grande fiume del Bengala orientale. Il protagonista, Kuber, conduce una vita grama e incerta insieme alla moglie Mala, zoppa dalla nascita. Nel villaggio abita Hossen Miya, un ex barcaiolo arricchitosi nel commercio fluviale, il quale raccogliendo i poveri e i disperati della zona vuole creare un insediamento agricolo sull'isolotto di Moyna, oltre la foce della Padma, ricoperto da una fitta foresta tropicale.

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Kanthapura

L’opera di Raja Rao costituisce un grande affresco del mondo e della vita dell’India. Questo romanzo, in particolare, ambientato nel villaggio di Kanthapura, nel sud del paese, racconta del modo in cui le idee di Gandhi e la sua lotta per l’indipendenza siano state recepite in un piccolo villaggio radicato nella cultura tradizionale. Lo scontro drammatico delle culture viene presentato attraverso due figure, quella di Young Moorthy, sostenitore delle nuove idee, e la voce narrante, quella di una donna, profonda conoscitrice delle leggende e delle tradizioni locali.

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Il fantasma del tamarindo

Subramanian Shankar racconta uno dei periodi più tumultuosi e tragici dell'India attraverso una storia d'amore. A Paavalampatti, un piccolo villaggio nel Tamil Nadu, la vita del giovane bramino Ramu cambia inaspettatamente il giorno in cui scopre sotto un albero di tamarindo il cadavere sgozzato di Murugappa, un uomo che per anni è stato al servizio della sua famiglia. A seguito dell'episodio, Ramu conosce la figlia di Murugappa, Ponni, che ha la sua stessa età e che condivide con lui l'amore per la lettura e per lo studio. Nonostante le differenze sociali (Ponni, come il padre, appartiene alla casta degli "intoccabili"), Ramu s'innamora di lei.

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Ogni volta che ti picchio

India dei giorni nostri. Lei è una scrittrice, una poetessa, una giovane attivista dal passato tormentoso e il cuore spezzato. Lui è un docente universitario, un ex guerrigliero maoista, un uomo che, parlando della rivoluzione, sembra più intenso di qualsiasi poesia, più commovente di qualsiasi bellezza. Si conoscono, si innamorano, decidono in fretta di sposarsi. La coppia si trasferisce in una lontana città costiera dell’India, senza vincoli né programmi, pronta a un salto nel vuoto che li vedrà protagonisti insieme.

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Il mio cuore sedizioso

Il mio cuore sedizioso raccoglie vent’anni dell’opera di Arundhati Roy, un lungo periodo in cui la scrittrice ha scelto l’inchiesta, il saggio politico, la testimonianza personale, il resoconto narrativo, come mezzi per condurre le sue battaglie per la giustizia, i diritti e la libertà in un contesto che diventava sempre più ostile. Nell’insieme, il volume traccia una parabola che comincia dalla vittoria del Booker Prize con Il dio delle piccole cose per finire con l’ultimo romanzo, Il ministero della suprema felicità: un percorso di vita e di scrittura nel segno della compassione, della solidarietà e del coraggio. Incisiva e diretta, la voce dell’autrice si è sempre levata in difesa della collettività, dei popoli e delle loro terre, a dispetto della logica distruttiva delle potenti corporazioni finanziarie, sociali, religiose, militari e politiche.

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Exit west

Nadia e Saeed vogliono tenere in vita il loro amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti e sparatorie la morte appare come l'unico orizzonte, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un'altra parte, verso una nuova speranza. Inizia cosí il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via.

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Il fondamentalista riluttante

Ogni impero ha i suoi giannizzeri, e Changez è un giannizzero dell'Impero Americano. Giovane pakistano, ammesso a Princeton grazie ai suoi eccezionali risultati scolastici, dopo la laurea summa cum laude viene assunto da una prestigiosa società di consulenza newyorkese. Diventa cosi un brillante analista finanziario, sempre in viaggio ai quattro angoli del mondo. Impegnato a volare tra Manila e il New Jersey, Lahore e Valparaiso, e a frequentare l'alta società di Manhattan al braccio della bella e misteriosa Erica, Changez non si rende conto di far parte delle truppe d'assalto di una vera e propria guerra economica globale, combattuta al servizio di un paese che non è il suo. Finché arriva l'Undici settembre a scuotere le sue certezze.

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Il fumo della falena

Daru Shezad è un giovane banchiere che cerca rifugio dalle proprie frustrazioni nel dolce intorpidimento dell'hashish. Quando però viene licenziato, dopo aver litigato con un cliente importante, la sua vita precipita agli inferi. Daru perde il suo posto già precario nella nuova élite di Lahore, e nel calore soffocante di un'estate al quale non può sfuggire s'innamora della bellissima e inquieta moglie del suo migliore amico. Una passione travolgente che lo porterà alla rovina. Traduzione di Enzo D'Antonio.

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Preghiera del mare

Mio caro Marwan… È l’inizio della lettera che un padre scrive al suo bambino, di notte, su una spiaggia buia, con persone che parlano “lingue che non conosciamo”. I ricordi di un passato fatto di semplici sicurezze, la fattoria dei nonni, i campi costellati di papaveri, le passeggiate nelle strade di Homs si mescolano a un futuro incerto, alla ricerca di una nuova casa, dove “nessuno ci ha invitato”, dove chi la abita ci ha detto di “portare altrove le nostre disgrazie”.

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Dall’Hindu Kush alle Alpi. Viaggio di un giovane afghano verso la libertà

È nato in una città devastata da una guerra infinita, dove ogni minuto potrebbe essere l’ultimo. Ha respirato – a ogni attentato, a ogni bombardamento – inquietudine e paura. E un giorno, come migliaia di altri giovani dell’Afghanistan, ha deciso di partire. Affidando soldi e speranze a quella rete di mercanti di uomini che assicura ai migranti un illusorio “viaggio tranquillo”.

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Dove mi trovo

Sgomento ed esuberanza, radicamento ed estraneità: i temi di Jhumpa Lahiri in questo libro raggiungono un vertice. La donna al centro della storia oscilla tra immobilità e movimento, tra la ricerca di identificazione con un luogo e il rifiuto, allo stesso tempo, di creare legami permanenti. La città in cui abita, e che la incanta, è lo sfondo vivo delle sue giornate, quasi un interlocutore privilegiato: i marciapiedi intorno a casa, i giardini, i ponti, le piazze, le strade, i negozi, i bar, la piscina che la accoglie e le stazioni che ogni tanto la portano più lontano, a trovare la madre, immersa in una solitudine senza rimedio dopo la morte precoce del padre.

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La caduta dei Golden

Nel giorno dell'investitura del nuovo presidente, quando noi temevamo che potesse essere assassinato mentre camminava mano nella mano con la sua eccezionale consorte tra ali di folla acclamanti, e quando tanti di noi erano sull'orlo della rovina economica a seguito dell'esplosione della bolla dei mutui, e quando Isis era ancora una divinità-madre egizia, un ultrasettantenne re senza corona arrivò da un paese lontano a New York con i suoi tre figli senza madre per prendere possesso della sede del suo esilio, fingendo che non ci fossero problemi nel suo paese, nel mondo o nella sua storia personale. Salman Rushdie torna a raccontarci una nazione e il nuovo secolo con la forza evocativa e la leggerezza ammaliante del grande scrittore che si muove con disinvoltura tra le luci cinematografiche di una realtà fatta di riflettori e finzioni, e i sortilegi di un mondo antico che conosce fin troppo bene.

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