Miscellanea
Come alberi in cammino. Storie migranti
Antologia dei racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2021.
Mahamadou esplora il mondo, la dittatura costringe María all’esilio, il sogno di Hosny è diventare parrucchiere, Franck scappa dalla famiglia del suo ragazzo, Alba Marina cerca le sue radici. Sedici voci sorprendenti nel coro di migliaia di donne e uomini che inseguono la libertà dei diritti. Sedici vite che puntano tutto sulla speranza di una Terra senza confini.
Le dannate del mare. Donne e frontiere nel Mediterraneo
Diritto d’esilio. Per una politicizzazione della questione migratoria
Un giorno senza fine. Storie dall’Ucraina in guerra
Viva l’indipendenza
Interno Pankisi
Kabul, crocevia del mondo
Afghanistan. Storia, geopolitica, patrimonio
L'Afghanistan, orgogliosamente indipendente, non piegato dagli appetiti coloniali del Grande Gioco, è stato duramente provato dalla storia più recente intessuta di colpi di Stato, guerra tra fazioni, interventi stranieri e terrorismo. Questo libro ci conduce attraverso etnie, tradizioni tribali, pratiche dell'Islam, interessi dell'oppio, stragi, ricatti e mutazioni dell'integralismo, per arrivare ai recenti accordi che dovrebbero concludere la "guerra umanitaria" Usa. Nella seconda parte, dedicata alla memoria di Giorgio Stacul docente di Protostoria eurasiatica, viene offerto un panorama del Patrimonio dell'Afghanistan, erede di civiltà persiana, indo-ellenismo, buddhismo e Islam.
Il Paese che uccide le donne
Rifugiati. Verità e falsi miti. Dati, analisi e storie vere per demolire pregiudizi e luoghi comuni
«Non possiamo aiutarli a casa loro?», «Se sono così poveri, dove li prendono i soldi per il viaggio?», «Ci rubano il lavoro», «Alla fine tutti o quasi commettono dei crimini». Sono tutte frasi che abbiamo sentito pronunciare o abbiamo pronunciato noi stessi parlando di uno dei problemi più grandi del mondo contemporaneo: i rifugiati, il flusso umano che arriva da paesi in cui la situazione politica e sociale è stata dichiarata invivibile. Spesso ci si scorda che il loro muoversi è assolutamente legale, regolato da leggi del diritto internazionale (come la "Convenzione del 1951 sui Rifugiati" di cui proprio quest'anno ricorre il 70 esimo anniversario), che non si sta parlando solo di un generico, per quanto meritevole, appello al buon cuore, ma che si parla di diritti, da parte dei rifugiati, e doveri, da parte di chi deve accoglierli e dar loro protezione.
Le strade per Roma. Rapporto 2021 sulle migrazioni interne in Italia
Al cuore della migrazione
Un’opera collettiva, costruita grazie ai contributi di più di sessanta scrittori, poeti e artisti provenienti da tutto il mondo, che hanno prestato le loro voci per raccontare la drammaticità della situazione migratoria e per portare attenzione su un tema così delicato e urgente. L’opera, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2018, contiene testi di prosa, poesia e immagini per la maggior parte inediti. L’edizione italiana è curata da Barbara Sommovigo, Marta Ingrosso e Carolina Paolicchi.
Migranti e rifugiate. Antropologia, genere, politica
Questo libro interseca prospettive di genere e di antropologia femminista con indagini sulle donne rifugiate e migranti a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Il testo esplora alcuni studi etnografici sulle migrazioni delle donne alla luce dei passaggi storici delle teorie di genere e femministe, proponendo un’angolatura teorica innovativa per lo studio della mobilità umana. In contrasto con l’immagine persistente che ritrae immigrate e rifugiate come soggetti sospesi dalla storia, queste pagine mostrano come siano proprio coloro che infrangono sicurezze, presentandosi sulla scena politica come profughe e migranti, superando le linee del colore, del genere, della classe, a proporre prospettive radicali per l’analisi dei poteri dello Stato, delle gerarchie sociali e anche dell’ineguale distribuzione politica del dolore.
Corpi migranti
Era il 2015 quando l’autore cominciò a documentare i sistemi di gestione dei corpi dei migranti deceduti nel tentativo di raggiungere l’Italia. Partendo dai cimiteri siciliani, per capire dove e come questi corpi sono sepolti, a quanti è stato dato un nome o cosa c’è in mancanza, il lungo percorso di indagine sarebbe terminato, alcuni anni dopo, in un villaggio del Saloum, in Senegal. I frammenti di cui si compone ci mettono di fronte, senza scampo, alla morte di giovani migranti, alla gestione dei loro corpi e a un lutto spesso impossibile.
Cosa c’è dopo il mare
Nilufar, studentessa iraniana impegnata nelle proteste contro il regime degli ayatollah. Leila, attivista, ex combattente di una formazione laica contro Assad. Ada, operatrice sociale di Roma nel campo delle migrazioni e volontaria nella cooperazione internazionale, da poco disoccupata. Tre destini, tre donne separate dai confini e dalla geopolitica internazionale, di età e culture diverse, ma accomunate da un sentire profondo che le porta a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, anche se il prezzo da pagare è alto in termini personali, a volte altissimo.
Le guerre delle donne
L’abito bianco di Hope che cancella la sua schiavitù. Gli occhi allungati di Agnèse che fendono le tenebre di un conflitto cruento. Il grido di Lucy che abbatte l’omertà su un crimine di Stato. Trenta donne. Trenta voci dall’Africa al Brasile fino all’Europa, unite nel dire no alle ingiustizie e alla violenza. In un intreccio di reportage giornalistico e colloquio intimo, le loro storie toccano i nodi più cruciali dei diritti femminili violati, regalandoci ritratti profondamente rivoluzionari e indimenticabili.
Mediterraneo e donna. Il femminile nelle tradizioni e nelle realtà musicali mediterranee
Un’immersione nell’universo femminile attraverso le tradizioni e le realtà musicali mediterranee. Conversazioni con artisti e non solo, persone portatrici di memorie, di vissuti, di sapienza che ci aprono finestre su ciò che le donne, nei secoli, hanno affidato ai canti, alle danze. Persino laddove le parole non potevano esprimere ed esternare, con la musica si aggiravano le censure e e si affidavano ai canti e ai gesti danzanti tutte le emozioni e i sentimenti taciuti, repressi.
Proprio grazie alla musica le donne hanno tramandato, di generazione in generazione, l’identità del proprio popolo e ancora grazie alla musica è possibile mantenere il senso delle radici e costruire un ponte tra passato e futuro.
Tu
Tu, primo romanzo di Uzun del 1984 è un libro a due voci in cui risuona l’appello diretto al lettore e alle coscienze. In prima persona si legge il dialogo tra il prigioniero, d’ispirazione autobiografica, e un insetto che condivide la sua cella, metafora ricca di riferimenti letterari e del “grado zero” della comunicazione, come si legge nell’introduzione del libro, in seconda persona sono raccontati invece gli eventi che precedono la notte in cui il personaggio è arrestato, e digressioni nel passato in una Diyarbakır millenaria e attuale, politica, sanguinosa e oppressa, ma al tempo stesso protagonista, ambita e viva.
Oggetti contesi. Le cose nella migrazione
Per diventare cose, ha scritto una volta Remo Bodei, gli oggetti devono assumere una valenza soggettiva, emergendo dal campo di forze che se ne contendono il significato. Il caso più emblematico di questa emersione rimane probabilmente quello dello smartphone, il cui avvistamento tra le mani di un migrante prelude spesso allo sfogo di retoriche xenofobe e razziste. Al lato opposto della contesa, internet risulta invece il medium diasporico per eccellenza, perché solo nel cyberspazio è possibile accorciare le distanze che separano chi parte da chi rimane e coloro che partono tra di loro, trasformando dispositivi come la parabola satellitare o il telefono in un "frammento di casa".