Se il cibo è cultura, allora diversi autori di origine straniera che scrivono in italiano hanno fatto una bella operazione culturale narrando della propria cucina.
Così il cibo diventa: nostalgia della terra lontana, richiamo della tradizione, metafora dell’immigrato, strumento per rendere meno brusco l’incontro con il prossimo, momento di contaminazione culturale.
La raccolta di racconti curata dall'autrice, riunisce autori immigrati in Italia dalle più diverse parti del mondo sotto il segno della forchetta.
Lily-Amber Laila Wadia
L’autrice è nata a Bombay. Traduttrice-interprete, libera professionista, vive a Trieste dove collabora come esperta linguistica con l’Università.
Nel 2004 ha vinto il concorso Eks&Tra, riservato agli scrittori stranieri in Italia. Sempre nello stesso anno ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica.
Amiche per la pelle
Via Ungaretti, nel centro storico di Trieste, è una strada immaginaria "dimenticata sia dal sole sia dal Comune". La casa è abitata da quattro famiglie di immigrati, cinesi, indiani, bosniaci, albanesi, ansiosi di integrarsi nella città d'adozione. Il romanzo parla di quattro straniere alle prese con l'apprendimento della cultura e della lingua italiana, così ardua da sembrare quasi "inventata per scoraggiare l'integrazione".
Il burattinaio e altre storie extraitaliane
Un caleidoscopio di personaggi dai quattro angoli del mondo che lottano con ironia e a volte con amarezza e confusione contro le frontiere e i pregiudizi in un mondo sempre più creolo per sottolineare che il destino non risiede nelle stelle, e non è detto che un giorno i burattini non possano diventare burattinai.