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Racconti in altalena

Storie di donne, libertà e culture altre che si incontrano in un continuo dondolare ora qua ora là, senza pregiudizi ma con curiosità viva ed empatica.
Sette racconti migranti, dove l’immigrato non è colui che subisce la condizione di “straniero-diverso” ma è colui che ha qualcosa da raccontare di se stesso e ha voglia di ascoltare gli altri per arrivare ad un punto di conoscenza comune, consapevole che la non conoscenza, l’ignoranza, genera la paura e l’intolleranza.

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I grandi occhi del mare

Mezzo secolo di storia dell’Occidente visto attraverso la televisione con gli occhi di un gruppo di ragazzi di Valona. Costretti dalla dittatura a un lungo isolamento fisico e morale, Mao, Stalin, Lenin Gramshi, Partizan (i loro nomi) si attaccano ogni giorno al piccolo schermo.
È così che conoscono Adriano, Gianni, Corrado, La Tigre di Cremona, Pippo, Lucio, Eros e altri miti, i nomi dei quali danno il titolo a ogni capitolo, ma anche le Brigate Rosse, il commissario Calabresi, i Beatles, la Juventus, il Vietnam, Kissinger, Coppi, la Thatcher, Aldo Moro, Ustica, la P2, Paolo Rossi, Chernobyl, il muro di Berlino e tanti altri personaggi ed eventi che hanno fatto la storia del secolo scorso.

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Maldiluna

L'ultimo testo di poesie di Gezim Hajdari presenta qualche novità rispetto alle silloge precedentemente pubblicate. Questa raccolta è suddivisa in quattro sezioni, le prime due, senza titolo, raccolgono una serie di poesie che all'apparenza non si diversificano di molto.
Più marcato è invece lo scarto che è presente nelle altre due sezioni. Nella terza infatti il poeta italo-albanese offre un numero elevato di composizioni brevissime, fatte di due, tre versi, una sorta di epigrammi di vario genere.
Nell'ultima parte continua la sua sperimentazione di composizione di poemi.
Quest'ultima sezione è intitolata "maldiluna" e dà il titolo a tutto il testo. Una caratteristica insolita presente in questa raccolta è l'attenzione che viene posta alla figura della madre, alla donna in generale o amicizie femminili, alla relazione amorosa.

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Editore:Besa

Anno:2005

Autore:Gezim Hajdari

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Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

In questo romanzo si fondono la satira di costume e il romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (Il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare).
La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell’analisi antropologica, il brio e l’apparente leggerezza del racconto.
A partire dall’omicidio di un losco personaggio soprannominato “il Gladiatore”, si snoda un’indagine che ci consente di penetrare nell’universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio.

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Dis-integrarsi cercando la libertà

Joseph Kamsu Tchuente è venuto a studiare medicina in Italia dal Camerun alla fine degli anni ‘80. Ora che è medico, ha deciso di raccontare in questo libro la sua esperienza personale, fatta di umiliazioni subite e offese implicite ed esplicite.
Il titolo suggerisce le difficoltà di Kamsu Tchuente e di altri immigrati come lui che, giunti in Europa per trovare una possibilità, sono costretti a rinnegare la loro cultura d’origine per sperare di essere inglobati nel tessuto sociale.
Le strette maglie della burocrazia, lo sfruttamento, il razzismo che vive sotto pelle in tanti di noi, hanno segnato l’autore nel profondo e prova ne è la crudezza del linguaggio usato.

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Il fortunato dottore e l’infelice badante

Un medico africano deve affrontare una crisi coniugale con la moglie italiana. Il suo lavoro lo assorbe troppo e la consorte lo accusa di darsi troppo da fare nel tentativo di dimostrarsi bravo quanto o più ancora dei bianchi, in quanto afflitto da un latente sentimento di inferiorità nonostante l'esibito orgoglio razziale.
Una giovane africana che è stata attirata in Italia con l'illusione di un matrimonio felice e di un lavoro per ritrovarsi invece obbligata a prostituirsi, riesce a fuggire dal suo marito-aguzzino.

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Madrelingua

Un romanzo che parla della stesura di un libro non portato a termine, apparentemente senza motivazioni precise, un lavoro che forse è un’autobiografia, forse un esuberante mosaico del nostro tempo, di cui rimangono poche paginette, che il narratore – un personaggio anche lui – come un moderno pittore, decide di pubblicare così come sono.
In queste pagine ci sono cenni sui personaggi, annotazioni su luoghi e monumenti toscani, l’invenzione di un protagonista (probabilmente un alter ego), passionali figure femminili abbozzate, tutti calati nello scenario dell’Italia dei nostri giorni dove aleggia l’ombra di Lui (il cavaliere al governo del bel paese) e aggrovigliati nell'intreccio che si dipana tra Firenze, Cartagena de Indias, in Colombia, Cuba e il Brasile.

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Salam maman

Le vicende di una famiglia iraniana prima e dopo la Rivoluzione, attraverso gli occhi allegri di un bambino che cresce insieme alla storia che racconta. L'infanzia è uno spazio di scoperte continue e sconvolgenti, e al piccolo Alì non basta attraversarla da spettatore: lui vuole partecipare e sapere. Nella Teheran di Reza Pahlavi, tra posti di blocco, polizia segreta e roghi di libri proibiti, Alì cerca prima di tutto di capire i fatti fondamentali della vita.
Come nascono i bambini? In quale istante esattamente inizia la primavera? E perché Mina è muta? E perché il pasticcere Mammad ha dodici dita? E perché i cugini non si possono sposare tra loro? Per ognuna di queste domande, Alì elabora risposte tanto strampalate quanto geniali. Ma poi il fratello maggiore Puyan viene arrestato e da quel momento in casa di Alì comincia a regnare il silenzio.
La storia e la politica entrano nel suo piccolo universo spezzando l'incanto innocente dei primi anni, ma non del tutto l'ironia dello sguardo di Ali, che continua a registrare e trasfigurare gli eventi.
Scrivendo in un italiano al contempo preciso e imperfetto, ma straordinariamente espressivo, Hamid Ziarati racconta una storia antica e attuale, locale e universale: il germogliare di un'identità, il radicarsi negli affetti e nei luoghi, lo sradicamento e l'esilio.

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Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano


Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano raccoglie in maniera sistematica e aggiornata, con tutti gli approfondimenti critici, la produzione poetica italofona di molti tra gli autori migliori: venti voci da diversi paesi del mondo per suggerirci nella nostra lingua l'avanguardia della nostra poesia.

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Allunaggio di un immigrato innamorato

Al giovane rumeno Mihai, emigrato dal paese del conte Dracula e del regime di Ceausescu, non poteva capitare niente di più arduo che vivere a Milano e innamorarsi della bella Daisy, una giovane leghista militante, figlia devota di una ricca famiglia brianzola.
La love story finisce male. Deluso dalla comica e disperata esperienza sentimentale, nella quale ha investito gran parte dei propri sogni, Mihai, le risponde con un racconto in forma di diario.

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Mery, principessa albina

Méry, principessa albina è il racconto di quella notte, durante la quale emergono i ricordi di una cultura in cui l'educazione dei ragazzi si basava sul racconto di fiabe e leggende da parte degli anziani, memoria storica collettiva. La saggezza dell'anziano si tramanda ai giovani nella Casa dell'Uomo durante la cerimonia del passaggio all'età adulta

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500 temporali

500 temporali è ambientato a Rio de Janeiro ed è un affresco della vita quotidiana nella favela carioca del Silvestre. In una cornice di pioggia ed acquazzoni che incidono sulla vita dei personaggi cambiandone i destini, l’autrice indaga le problematiche del Brasile contemporaneo, il contrasto tra la miseria e la ricchezza, l'emarginazione sociale, lo spaccio della droga come scelta di vita, il fenomeno delle nuove religioni e il consumismo imperante.

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Il latte è buono

Finalmente è l'Africa, che parla e ci parla, anche di noi italiani e del nostro colonialismo attraverso la lingua italiana. Questo può essere considerato il primo romanzo postcoloniale italiano scritto da un ex-colonizzato, che riflette con sguardo lucido e ironico sulla nostra cultura, da Giulio Cesare a Dante alla Roma del XX secolo.
Senza tacere i nostri errori anche all'indomani della fine del mandato Onu di protettorato in Somalia, si spinge fino alla guerra civile e alla attuale diaspora somala.

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Salaam Italia!

Cosa significa essere musulmani oggi in Italia e in occidente? È possibile conciliare l'identità islamica e i valori occidentali? Perché i musulmani d'Italia non si integrano facilmente nella società italiana? Quali sono i problemi delle nuove generazioni musulmane in occidente? Una voce giovane e coraggiosa dall'interno della minoranza musulmana italiana ed europea tenta di darci delle risposte chiare

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Allattati dalla lupa

Il libro è figlio di un ciclo di colloqui dal titolo Scritture migranti, svoltosi tra il 2004 e il 2005, nell'ambito del quale 15 scrittori stranieri hanno presentato le loro prime opere in lingua italiana. I colloqui erano stati organizzati con la collaborazione di due docenti dell'Università La Sapienza di Roma, Armando Gnisci e Sandro Portelli.
Un'iniziativa dal duplice senso: sottolineare la fonte di nuove sensibilità, il catalizzatore di arricchimento culturale rappresentata dalle culture dei migranti e al tempo stesso mettere alla prova la disponibilità di intellettuali stranieri a mettersi in gioco, a ripensarsi, a reimparare ad esprimersi letterariamente in una lingua diversa dalla loro.

 

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Editore:Sinnos

Anno:2005

Autore:AA.VV.

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Italiani per vocazione

Un volume che raccoglie nuovi voci che raccontano l’Italia che muta. Undici autori migranti con tanta voglia di raccontare. Raccontare in una lingua nuova che si prende per mano e non si sente più estranea. È già successo altrove, ora tocca alla nostra, di lingua, diventare parola transfuga. Italiani per vocazione è la testimonianza di una lingua che si contrae, scivola, si distende, e che percorre gli immaginari con la ricchezza del suo ritmo, dei suoi suoni, della sua sintassi complicata ed espressiva.

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Editore:Cadmo

Anno:2005

Autore:AA.VV.

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Eduart

Albania 1987. Folgorato dalla bellezza della coetanea Eugenia, il giovane Eduart si innamora follemente di lei ma, troppo impacciato e timido, non riesce a comunicarle il suo amore. Segnato da un'insanabile tensione tra vita intellettuale e vita pratica, vive un'adolescenza disperata.
A imprimersi nella memoria del giovane Eduart sarà una giornata al mare trascorsa con la ragazza e altri amici: neppure in quell'occasione riuscirà a confessare il suo amore. Poi non potrà più farlo: lo aspetta un viaggio nel "paese delle meraviglie", in Italia, per ritirare un premio di poesia. Dopo molti anni e troppe esperienze, tornerà in Albania per scoprire che la giovinezza è fuggita, Eugenia è una donna sposata e gli amici hanno scelto strade diverse.

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