Finalmente è l'Africa, che parla e ci parla, anche di noi italiani e del nostro colonialismo attraverso la lingua italiana. Questo può essere considerato il primo romanzo postcoloniale italiano scritto da un ex-colonizzato, che riflette con sguardo lucido e ironico sulla nostra cultura, da Giulio Cesare a Dante alla Roma del XX secolo.
Senza tacere i nostri errori anche all'indomani della fine del mandato Onu di protettorato in Somalia, si spinge fino alla guerra civile e alla attuale diaspora somala.
Ci troviamo immersi in un viaggio-formazione lungo la tradizione dei popoli nomadi e la modernità dei popoli occidentali, in cui vale la pena di perdersi al di qua e al di là dei mari: dall'Oceano Indiano al Mediterraneo all'Oceano Atlantico.