Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Maldiluna

L'ultimo testo di poesie di Gezim Hajdari presenta qualche novità rispetto alle silloge precedentemente pubblicate. Questa raccolta è suddivisa in quattro sezioni, le prime due, senza titolo, raccolgono una serie di poesie che all'apparenza non si diversificano di molto.
Più marcato è invece lo scarto che è presente nelle altre due sezioni. Nella terza infatti il poeta italo-albanese offre un numero elevato di composizioni brevissime, fatte di due, tre versi, una sorta di epigrammi di vario genere.
Nell'ultima parte continua la sua sperimentazione di composizione di poemi.
Quest'ultima sezione è intitolata "maldiluna" e dà il titolo a tutto il testo. Una caratteristica insolita presente in questa raccolta è l'attenzione che viene posta alla figura della madre, alla donna in generale o amicizie femminili, alla relazione amorosa.
E' la dimensione dell'alterità che incomincia a prorompere nella esperienza poetica di Hajdari. Infatti, il poeta sente la necessità di creare, individuare un tu che gli permetta di dar voce dialogica e dialettica alla sua esigenza comunicativa ed evocativa.
La poesia è il maldiluna di Hajdari. Un male inspiegabile, inconsueto e incompreso. E' il male che permette di andare a scoprire gli elementi più intimi di sé. E' il male che permette di denunciare le contraddizioni dell'esistenza. E' il male che non lascia tranquilli e per la cui causa si rischia ogni volta di essere abbandonati, isolati.
E' la condizione stessa della poesia, oggi inutile, come già diceva Montale, eppure sempre necessaria per chi voglia innalzarsi e sfuggire all'omologazione imperante, portata dai mass media che assorbono e intontiscono.

Informazioni aggiuntive

Editore:Besa

Anno:2005

Autore:Gezim Hajdari

Pubblicato il
Etichettato sotto
Altro in questa categoria: