Waberi Abdourahman A.
Abdourahman. A. Waberi (Gibuti, 1965) è uno scrittore gibutiano.
Nato in quella che si chiamava ancora la Côte française des Somalis, attuale Repubblica di Gibuti, lascia il suo paese nel 1985 per proseguire i suoi studi di anglistica in Francia a Caen e Dijon. Scrittore e professore di inglese al liceo, è un ammiratore dello scrittore somalo Nuruddin Farah, al quale ha consacrato una tesi di dottorato.
Dal 1994, ha pubblicato diversi romanzi, racconti e articoli per diversi quotidiani e riviste, tra cui Lettre International, Libération, Le Monde, Le Monde diplomatique, Il Manifesto, Jeune Afrique e Lo straniero. Il suo primo romanzo Le Pays sans Ombre, del 1994, ha ottenuto le Grand Prix de la nouvelle francophone dell’Accademia reale di Lingua e di Letteratura Francese del Belgio.
Costituito da una raccolta di racconti brevi, dipinge il ritratto caleidoscopico di un paese decimato dalla febbre, le carestie e le guerre. Nel 2000, Waberi ha scritto Moisson de crânes, dedicato al genocidio in Ruanda, e nel 2001 una nuova raccolta di racconti, Rift routes rails, segnati dall’esilio e dalla deriva di un continente spogliato del suo passato e delle sue tradizioni. In tutti e due casi l’autore sottolinea le rotture e le erranze dell’Africa. Waberi è stato uno dei laureati 2006, nella categoria letteratura, della borsa Daad Berliner Kunstlerprogramm, soggiornando per un anno a Berlino.
Quattro libri di Waberi sono stati tradotti in lingua italiana: Balbala, Mietitura di teste, Transit e Gli Stati Uniti d’Africa.
L’ultimo romanzo, del 2006, Gli Stati Uniti d’Africa, che ha riscosso un notevole successo internazionale, racconta l’Africa come un continente prosperoso che attrae migranti dall’Europa e dall’America.
Gli Stati Uniti d’Africa
Transit
C'è Bashir, un mercenario di Gibuti che ha combattuto i ribelli per conto d'un governatore corrotto; c'è Harbi, diviso tra due esperienze e due continenti: gli anni di studio in Francia e il presente a Gibuti; c'è sua moglie Alice, déracinée volontaria, che ha lasciato la nativa Bretagna e scoperto un nuovo mondo; c'è il figlio Abdo-Julien e il nonno Awaleh.