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La stagione dell’ombra

Siamo nel cuore dell’Africa sub-sahariana, nel villaggio del clan dei mulongo. Una notte, un incendio lo devasta e dodici giovani uomini scompaiono. Dove sono finiti? Chi è il responsabile? Una delle loro madri, Eyabe, continua a sognare il paese dell’acqua e lascia il villaggio alla ricerca del figlio. Il capo Mukano si mette in viaggio con la sua scorta per chiedere notizie alla regina dei bwele, il clan vicino con cui i mulongo intrattengono pacifici scambi commerciali. Anche suo fratello Mutango si allontana ma perché vuole approfittare della situazione e prendere il comando del clan grazie all’aiuto dei bwele. Lungo il tragitto, i tre personaggi iniziano a intuire una terribile verità.

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Rue de Berne, numero 39

Dipita è cresciuto in Rue de Berne, nel cuore del quartiere a luci rosse di Ginevra, accudito da una combriccola wolowoss, lucciole affettuose e pettegole che gli insegnano come stare al mondo e difendersi da spacciatori, «mariti di professione» e venditori di kebab. Ora che è rinchiuso nel carcere di Champ-Dollon, e ha tempo per riflettere sulla propria vita, il ragazzo decide di ricostruire le tappe del viaggio che ha condotto la sua famiglia da un piccolo villaggio del Camerun alla ricca metropoli elvetica: a partire dalle disavventure di sua madre Mbila, introdotta a sedici anni nel giro della prostituzione dopo essere sbarcata in Europa in compagnia di trafficanti e ballerine di bikutsi.

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La stagione delle prugne

Agosto 1940. Il mondo è sconvolto dalla Seconda guerra mondiale. La Francia ha appena capitolato di fronte all’invasione della Germania nazista e il generale de Gaulle cerca di organizzare la Resistenza. Ma che ne sanno a Edéa di guerre mondiali e di generali, lì la vera novità è il cenacolo poetico di Pouka. I suoi accoliti formano la compagine più disparata che si possa immaginare, dal balbuziente Philothée al giovanissimo Bilong, che insieme alla poesia imparerà anche le delizie dell’amore. Eppure il padre di Pouka, il veggente M’bangue, alla guerra ci pensa eccome, tanto da uscirsene con una profezia che lascia tutti a bocca aperta: Hitler si è suicidato.

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La Trinità bantù

Quando il signor Nkamba mi ha annunciato che non gli servivo più, non ci volevo credere. Inizia così, con il suo licenziamento, la tragicomica epopea di Mwána Matatizo, venditore porta a porta presso un’azienda di cosmetici di Ginevra. Spiantato e senza un impiego, con una madre che lotta come una belva contro il cancro che la consuma, Mwána vive in una Svizzera dove la disoccupazione è in calo perpetuo, mentre lui, originario del Bantuland, non riesce a trovare nemmeno un lavoretto da cani.

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Capo di Buona speranza

Il motore che funziona a pipì, brevettato da quattro adolescenti nigeriane; la città di Ifrane (Marocco), secondo centro urbano più pulito al mondo; Vuya, il tablet made in Sudafrica che si ricarica con la luce del sole; il pepe bianco di Penja, la spezia camerunese più pregiata della terra; il primo corso per donne imam lanciato in Mauritania, antidoto all’estremismo religioso; Natnael Berhane, ciclista eritreo in fuga dalla dittatura e nuova stella del ciclismo afro…

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La memoria amputata

Intensa saga africana che percorre un lungo e terribile ciclo di violenza e di cancellazione, La memoria amputata fa emergere dall’oblio quanto è stato rimosso dal vissuto della protagonista, nel suo tenace sforzo di sopravvivere a una vita densa di tremendi ostacoli. Un processo necessario non solo sul piano della vicenda individuale di Halla, ma per la storia di un intero popolo colonizzato e traumatizzato, perché si realizza soltanto ricorrendo alla memoria ancestrale e collettiva, interrogando fatti che intrecciano episodi personali e nodi mnestici corali, simboli di un passato ancora da filtrare e riportare alla luce.

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A bruciarmi è stato il sole

Camerun. Calore umido, cielo ipnotico. Nella bidonville in cui è cresciuta, abbandonata dalla madre, Ateba, la protagonista, cerca disperatamente il proprio posto in una società in cui la donna ha un unico diritto: stare zitta. Presa tra sentimenti contrastanti, con l'odio nel cuore e il fuoco nel ventre, la giovane è sicura che un giorno diventerà la più forte.

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La piantagione

Zimbabwe, anno 2000.
I latifondisti bianchi, discendenti dai coloni fondatori dell'ex Rhodesia, vivono nell'agio e nel lusso di splendide tenute, attorniati da domestici tuttofare e contadini neri.
La loro comoda esistenza viene sconvolta dalle riforme agrarie del "Presidente eletto democraticamente a vita", dittatore megalomane e sanguinario che vuole espropriarli, apparentemente a beneficio del popolo nero. In questo scenario si muove Blues, la protagonista del romanzo, bellissima figlia diciottenne di un grande possidente, forte e determinata.

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La pioggia sia con voi

Ngazan è nata povera e fiera in una bidonville del Camerun. Ngazan possiede il più bel fondoschiena del quartiere Essos, ma non vuole dedicarsi alla bordellologia, la filiera più produttiva per chi è nata in una bidonville in Africa. Per amore di un giovane francese, accetta di trasferirsi a Parigi.
Ma la Ville Lumière non è l'Eldorado. Quando arriva nella capitale, scopre che le signorine nevrotiche e sofisticate degli Champs Élysées e di Saint Germain des Prés hanno fatto della filiera produttiva una ragione di vita e che la condizione della donna africana e virtuosa è la stessa ovunque, nella foresta equatoriale o nella giungla urbana occidentale.

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Gli alberi ne parlano ancora

Il testo racconta una pagina di storia africana, di cui Calixthe Beyala resuscita la memoria con umorismo e poesia, trascinando il lettore in una saga appassionante, in un mondo affascinante abitato da una moltitudine di personaggi unici.

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Le cento vite dell’amore

Alcuni destini sono particolarmente segnati. Le persone che li hanno in sorte non sanno cosa sia la banalità. Codarde o coraggiose, forti o deboli che siano, i loro difetti e le loro qualità risultano sempre eccezionali. Così è stato per mio fratello, Lem Liam Mianga...Il suo nome da solo era tutto un programma: “costruttore di ponti”. Oggi è un artista di successo, un marito e un padre, ma ha amato e amerà sempre una sola donna: nostra nonna Madjo! Sua moglie lo sa, se n'è fatta una ragione: dopotutto, un essere così bizzarro non poteva che avere sentimenti strani... Di quelli così innominabili, invisi e tenaci che ti fanno finire diritto sul lettino di uno psicanalista, o peggio in manicomio, in prigione, al cimitero, per violazione di tabù, immoralità, anormalità, sovversione dell'ordine pubblico.
La storia straordinaria di chi ha fortemente creduto nell’indipendenza del proprio paese e le cui speranze di cambiamento, schiacciate dalla violenza, dalla sopraffazione e dalla corruzione, trovano nuovo nutrimento nel sapere delle donne e nella potenza rigeneratrice dell’arte.

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Le mappe degli adinkra. Venti simboli per raccontarsi

I simboli adinkra, misteriosi pittogrammi africani, per la prima volta in Italia nei racconti autobiografici di un giovane autore camerunense.
Henri Olama narra alcuni episodi della sua giovinezza nel Camerun, inframmezzati dalle esperienze di immigrato in Italia, prendendo spunto dai simboli adinkra, il cui significato si dilata e si precisa, in una ventina di storie.
Come i pittogrammi adinkra, tramandati di padre in figlio e impressi sui tessuti rituali, compongono un glossario simbolico da cui si dispiega il senso della vita e della morte, così i racconti di Henri Olama dipanano legami di comprensione tra culture.

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Gli onori perduti

La verginità come vanto e come condanna. Dal villaggio camerunense di Cuscus alla Belleville parigina: il viaggio di una donna emarginata alla conquista di sé in un mondo che sta cambiando. Calixthe Beyala mescola i toni del dramma e della commedia, sfodera pietà e ironia, rappresenta sofferenza e gioia di vivere, descrivendo due condizioni di vita, entrambe ricche di contraddizioni.

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Come cucinarsi il marito all’africana

La signorina Aissatù è follemente innamorata di un maialino purosangue e celibe, Souleymane Bolobolo, che vive con la madre e il loro animale domestico, una gallina. Per sedurlo non bastano dolcezze e teneri baci, occorrono anche aromi tropicali che stregano e catturano. Mango selvatico, zenzero, marinata di spezie e zuppa di pesce...

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Orfeo africano

Alla ricerca di Nyango, la sua giovane sposa ghermita dalle acque del Fiume Bianco, Orfeo compie nel suo viaggio agli inferi una sorta di percorso iniziatico che è insieme purificazione e scoperta della sua individualità e recupero dei saperi dei padri, perduti o snaturati nell'incontro distruttivo con la cultura e i valori dei bianchi.
In uno stile che alterna e mescola in maniera eclettica suggestioni culturali eterogenee, l'autrice offre un quadro appassionato di un mondo in cerca di una propria identità, lacerato tra la nostalgia del passato e l'urgenza di un futuro possibile.

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