"È mia intenzione mettere a disagio molte persone: non solo i musulmani, ma anche i difensori occidentali dell’Islam. Voglio sfidare secoli di ortodossia religiosa con idee e argomenti che, sono certa, saranno definiti eretici: l’Islam non è una religione di pace.” Impegnata da sempre nella difesa dei diritti umani, con opinioni radicali che le sono già valse una fatwa, Ayaan Hirsi Ali è una delle voci più potenti e controverse del mondo islamico. In questo libro tesse insieme analogie storiche ed esempi illuminanti della società musulmana contemporanea per denunciare la violenza che pervade le dottrine e i testi sacri islamici.
Ayaan Hirsi Ali
Ayaan Hirsi Ali nasce in Somalia nel 1969, figlia di Hirsi Magan, noto leader dell’opposizione contro Mohamed Siad Barre. Nel 1976 il padre è costretto a rifugiarsi all’estero e tutta la famiglia lo segue. A ventidue anni Ayaan Hirsi Ali viene promessa in sposa contro il proprio volere. Non si presenta alla cerimonia e fugge in Germania, e da qui nei Paesi Bassi, dove presenta domanda di asilo. Impara l’olandese e fa l’interprete in alcune cliniche in cui si praticano aborti e in case di accoglienza per donne maltrattate e minacciate. Studia scienze politiche.
Dopo la laurea lavora presso l’ufficio studi del partito socialdemocratico. Giornali radio e tv parlano di lei e delle sue aspre critiche alla società islamica, che non risparmiano la sinistra e il suo modo di affrontare la questione. Dopo aver ricevuto una fatwa con la condanna a morte, Ayaan Hirsi Ali è costretta a rifugiarsi all’estero.
Scrive la sceneggiatura di Submission, il film del regista Theo van Gogh, ritenuto blasfemo dai fondamentalisti islamici.
Oggi Ayaan Hirsi Ali vive protetta, in un luogo sconosciuto.
Nomade
Ci sono più di un miliardo e mezzo di musulmani nel mondo, ma non tutti i figli dello stesso dio hanno gli stessi diritti: molti di loro vivono e tacciono dietro un velo fatto di ignoranza propria e ipocrisia altrui. Sono le donne dell'Islam. Ayaan Hirsi Ali è stata una di loro: destinata a un matrimonio combinato, ha disonorato la famiglia fuggendone; ha rotto i ponti con l'autorità maschile rappresentata dal padre, che nemmeno in punto di morte ha avuto per lei una parola di perdono; e solo oggi, a fatica, è riuscita a ricucire i rapporti con la madre.