Ayesha Harruna Attah
Ayesha Harruna Attah è nata ad Accra (Ghana) nel 1983, sotto il regime militare, ma in una famiglia di giornalisti molto aperta in cui le storie erano il pane quotidiano. Ha studiato alla Columbia University e alla New York University, per poi tornare in Africa e cominciare a scrivere. I suoi primi due libri sono stati finalisti di premi prestigiosi (Commonwealth Writers’ Prize, Kwani Manuscript Project) e i suoi testi sono stati pubblicati sul «New York Times Magazine». La prima scintilla dei Cento pozzi di Salaga è il ricordo di una trisavola, venduta come schiava sul mercato di Salaga nel Ghana precoloniale, negli anni cruciali dell’aggressione europea. Celebrato in Africa per la profondità della ricostruzione storica e per la forza delle due protagoniste femminili, è in corso di pubblicazione in nove paesi. Ayesha Harruna Attah vive in Senegal ed è considerata una tra le voci più forti della narrativa africana di oggi.
Il grande azzurro
Hassana e Husseina sono sorelle gemelle. Fino ai dieci anni sono rimaste sempre insieme, nella pace del villaggio: Hassana era la gemella più forte, estroversa, Husseina la più timida e schiva. I mercanti di schiavi le separano in un giorno di fragore e fiamme, gettando tra loro un'insondabile distanza. Hassana si aggrappa a Husseina nei sogni, per Husseina lo strappo dalla famiglia e dalla gemella è un pensiero troppo doloroso. Entrambe tuttavia nella lontananza fanno fiorire la loro autentica personalità.
I cento pozzi di Salaga
Wurche è una principessa mascolina e selvatica, abituata a comandare; Aminah cucina per le carovane di passaggio, è timida e sensuale. Le loro strade si incrociano a Salaga, la città degli schiavi. Sogni e destino di due donne come noi nell'Africa precoloniale.