Pubblicato nel 1961 e salutato come un capolavoro, sebbene sia l'unico romanzo dell'autore, è divenuto un classico della letteratura africana.
Samba Diallo, il protagonista, si distacca progressivamente dalla realtà in cui ha sempre vissuto, diventando sempre più un osservatore esterno.
Cheikh Hamidou Kane
Nato nel 1928 a Matam, nel Senegal, appartiene alla razza fulbe, fiera di guerrieri e di un glorioso passato, ricca di un originale e profonda cultura sulla quale si è poi innestato l’Iliam, producendo una varia e notevole fioritura letteraria in lingua araba e una meditazione mistica che ha accentuato lo slancio ascetico verso la conquista della vera felicità attraverso il totale rifiuto delle cose del mondo.
Su tale substrato culturale si è poi sovrapposta, nel giovane Kane, la cultura occidentale, con i brillanti studi di filosofia e diritto compiuti in Francia, preludio ad una carriera di alto funzionario che lo vede, dopo l’indipendenza del Senegal, governatore nella regione di Thiés (1960), capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo e della Pianificazione (1962), quindi funzionario dell’Unicef a Lagos e poi ad Abidjan. L’ambigua avventura è il suo primo romanzo; risale al 1952, ma è stato pubblicato solo nel 1961.
Subito salutato come un capolavoro, nel 1962 vince il Gran Premio Letterario d’Africa Nera di espressione francese, divenendo un «classico» della letteratura africana.