Sono sessantenni panciuti e stanchi quelli che sguazzano nella piscina dell’esclusivo club Maadi, per lo più militari in pensione, generali e alti gradi dell’esercito egiziano. Fra loro c’è il capitano Ni’mat, ex pilota di caccia che ha combattuto nella guerra dei Sei Giorni, quella del 1967 contro Israele che si è conclusa con una pesante sconfitta dell’Egitto e, quindi, sua. A un certo punto il club viene invaso dai giovani, i ragazzi della locale squadra di nuoto venuti ad allenarsi, e i vecchi sono costretti loro malgrado a lasciare la piscina e rifugiarsi al tavolo sotto il pergolato, dove proseguono le loro interminabili chiacchiere. Solo il capitano Ni’mat resta in disparte ad ammirare i corpi lisci e flessuosi dei giovani che guizzano agili nell’acqua azzurra. Poi quell’osservazione diventa contemplazione e il capitano Ni’mat è il primo a sorprendersi del rapimento estatico da cui è travolto e al quale non sa ancora dare un nome.
Mohamed Leftah
Mohamed Leftah nasce nel 1946 a Settat, in Marocco. Ha studiato a Casablanca , poi è entrato in una scuola di ingegneri dei lavori pubblici a Parigi. Tornato in Marocco diventa informatico e giornalista letterario a Le Matin du Sahara e Temps du Maroc. Nel 1990 torna in Francia e inizia la sua carriera da romanziere. Pubblicherà i romanzi Demoiselles du Numidie (Editions de l’Aube), Ambre ou les metamorphoses de l’amour, L’enfant de marbre, Un fleur dans la nuit e Un martire de notre temps con Editions de la Difference. Muore nel 2008 a Il Cairo.