Letteratura araba
Malaz. La città della rinascita
I drusi di Belgrado. La storia di Hanna Ya’qub
La ribelle di Gaza
Ti ho amata per la tua voce
L’archivio dei danni collaterali
Il cristo iracheno
Memorie di Gerusalemme
Le donne della famiglia
Il lato sbagliato del telescopio
Otared. Tre stagioni all’inferno
Il viaggio di Mariam
Il viaggio di Mariam è una lunga lettera scritta da Sara, una donna cristiana originaria di Maharda, in Siria, alla figlia Mariam, ancora troppo piccola per comprendere l’atrocità di una guerra che sconvolgerà per sempre la sua vita e quella della sua famiglia.
La narrazione prende avvio dalle prime manifestazioni che, nel marzo 2012, attraversano Raqqa, città in cui Sara si è stabilita dopo il matrimonio con Hashem. La violenza delle proteste, duramente represse dalle forze del regime, è ben presto sostituita da una nuova minaccia: quella dello Stato Islamico, che farà di Raqqa la propria capitale.
Hizya
L’ultima battaglia del capitano Ni’mat
Sono sessantenni panciuti e stanchi quelli che sguazzano nella piscina dell’esclusivo club Maadi, per lo più militari in pensione, generali e alti gradi dell’esercito egiziano. Fra loro c’è il capitano Ni’mat, ex pilota di caccia che ha combattuto nella guerra dei Sei Giorni, quella del 1967 contro Israele che si è conclusa con una pesante sconfitta dell’Egitto e, quindi, sua. A un certo punto il club viene invaso dai giovani, i ragazzi della locale squadra di nuoto venuti ad allenarsi, e i vecchi sono costretti loro malgrado a lasciare la piscina e rifugiarsi al tavolo sotto il pergolato, dove proseguono le loro interminabili chiacchiere. Solo il capitano Ni’mat resta in disparte ad ammirare i corpi lisci e flessuosi dei giovani che guizzano agili nell’acqua azzurra. Poi quell’osservazione diventa contemplazione e il capitano Ni’mat è il primo a sorprendersi del rapimento estatico da cui è travolto e al quale non sa ancora dare un nome.
Io, lui e Muhammad Ali
Sali su un aereo portandoti dietro solo una borsa in cui sono nascoste le ceneri di tuo padre, alla volta di un paese sconosciuto che dovrebbe essere il tuo ma non lo sarà mai. Non proprio una passeggiata. Eppure leggiamo col sorriso, perché tutto ciò che Randa Jarrar tocca sembra assumere una levità che ricorda la protagonista del primo di questi racconti, Qamar, di giorno in equilibrio su una fune senza protezioni al circo di Alessandria e la notte sul tetto di un palazzo a guardare la luna.
Nessuno ha pregato per loro
Una mattina di gennaio del 1907 i due amici Hanna e Zakariyya fanno ritorno al villaggio di Hosh Hanna, vicino ad Aleppo, dopo aver trascorso la notte a divertirsi e gozzovigliare. Le loro case, la loro famiglia, tutto è stato spazzato via da un’alluvione, e ad aspettarli non trovano che il silenzio.
Non siete stati ancora sconfitti
Prima traduzione italiana degli scritti del blogger e attivista Alaa Abd el-Fattah, uno dei protagonisti della rivoluzione di piazza Tahrir del 2011. Il libro esce grazie a una rete internazionale di editor e giornalisti, alla famiglia dell’autore, ad Amnesty International che da anni segue il caso dello scrittore tuttora in carcere, ad ARCI e alla collaborazione con la casa editrice Fitzcarraldo di Londra lo pubblica contemporaneamente nella traduzione inglese.
La casa dei notabili
Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi
L’ingegner Adam Sijilmassi è al suo ennesimo viaggio in business class, di ritorno dall’Asia. Mentre sorvola il mare si rende conto che è necessario rallentare e cambiare impostazione alla sua vita. Inizia così un rocambolesco viaggio nell’identità e nella memoria, alla ricerca di un’autenticità che possa rappresentare una sintesi dei suoi diversi modi di essere. Dopo un incontro surreale con un analista che cerca di ricondurre le sue scelte a una forma di esaurimento nervoso, Adam parte alla volta del villaggio natio. Scopre la biblioteca del nonno, testi di letteratura e filosofia dei tempi dell’Andalusia araba e fa della lettura la sua attività principale.
Lo strano caso dei pantaloni di Dassoukine
Arrivato a Bruxelles per poter trattare sul prezzo del grano europeo di cui il suo Paese ha tanto bisogno, un giovane funzionario marocchino si ritrova impotente quando dalla camera d’albergo spariscono i suoi unici pantaloni. Cosa fare? Dove comprare, all’alba di questo decisivo incontro, pantaloni decenti? E perché si presenterà davanti alla Commissione Europea in variopinti pantaloni da golf ?