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Il viaggio di Mariam

Il viaggio di Mariam è una lunga lettera scritta da Sara, una donna cristiana originaria di Maharda, in Siria, alla figlia Mariam, ancora troppo piccola per comprendere l’atrocità di una guerra che sconvolgerà per sempre la sua vita e quella della sua famiglia.
La narrazione prende avvio dalle prime manifestazioni che, nel marzo 2012, attraversano Raqqa, città in cui Sara si è stabilita dopo il matrimonio con Hashem. La violenza delle proteste, duramente represse dalle forze del regime, è ben presto sostituita da una nuova minaccia: quella dello Stato Islamico, che farà di Raqqa la propria capitale. Con l’arrivo degli islamisti, la vita quotidiana della famiglia si trasforma gradualmente in un incubo, mentre l’aspetto della città, dipinta nei ricordi di Sara come un piccolo paradiso affacciato sul fiume Eufrate, cambia totalmente: le sue strade cominciano a popolarsi di uomini inquietanti dalla barba lunga, vestiti di nero e armati, molti dei quali parlano lingue incomprensibili (i cosiddetti foreign fighters). Con la forza delle armi, essi prendono il controllo della città e cercano di imporvi un nuovo modello di società, basato su un’interpretazione radicale della sharia. Alle donne viene così imposto di portare il niqab e di uscire solo se accompagnate da un custode, mentre tutti coloro che sono sospettati di sostenere il governo di al-Asad vengono arrestati e uccisi. Per fuggire a tale sorte, Bashir, fratello di Hashem e membro dell’esercito regolare, decide di lasciare la famiglia e partire. Tuttavia, gli uomini dello Stato Islamico sono già sulle sue tracce: arrivati nella casa in cui abitava insieme al fratello, catturano quest’ultimo al suo posto, prelevandolo sotto agli occhi della madre Khadija, della moglie Sara e della figlia Mariam, che all’epoca ha soltanto qualche anno di vita.
È dopo la scomparsa del marito che Sara comincia a pensare di lasciare Raqqa, per tornare a Maharda e fuggire così alla follia sanguinaria del Califfato. Tale idea si concretizza dopo la morte di Khadija, quando, rimasta completamente sola con la figlia e sentendosi sempre più minacciata a causa della propria appartenenza religiosa, Sara intraprende un pericoloso viaggio attraverso i territori contesi tra l’ISIS, i ribelli e il regime. Dopo varie peripezie, la protagonista arriva finalmente a Maharda, luogo felice della propria infanzia. Ma la realtà le appare fin da subito diversa da come la ricordava: la maggior parte della famiglia di Sara è emigrata, così come la sua grande amica, Rana, mentre le condizioni del padre, divenuto alcolista dopo la morte prematura della moglie, si sono notevolmente aggravate. Nel frattempo, mentre le bombe cominciano a cadere nella campagna tutt’intorno a Maharda, anche la salute di Mariam peggiora. Incapace di fornirle una cura a causa della mancanza di materiale e competenze mediche adeguati, Sara comincia allora a pensare di cercare rifugio in Europa, incoraggiata dall’amica Rana che, in Francia, sembra aver trovato una vita serena e soddisfacente. Quando anche il padre di Sara muore, la decisione di emigrare diventa irremovibile.
Tuttavia, non riuscendo a ottenere un visto che le permetta di entrare in modo regolare in un Paese occidentale, l’unica soluzione è quella di affidarsi a dei trafficanti di esseri umani. Il viaggio si svolge in condizioni terribili e i migranti vengono continuamente maltrattati, mentre le condizioni di Mariam non fanno altro che peggiorare e con esse quelle della madre, mentalmente e fisicamente sempre più debole. Dopo essere arrivate in Turchia, Sara e Mariam vengono messe su un’imbarcazione per raggiungere la Grecia, ma la Guardia Costiera turca le riporta a terra. Condotta in un ospedale, Sara scopre allora di avere un’emorragia intestinale e, una volta ricevute le cure basilari, viene portata con la figlia in un campo di profughi siriani, a Gaziantep, in Turchia. È proprio qui che la giovane, ormai allo stremo delle proprie forze, decide di mettere per iscritto tutto quello che lei e sua figlia hanno dovuto affrontare. Nel frattempo, l’emorragia continua a peggiorare e, poco dopo aver terminato di scrivere la storia del lungo viaggio che le ha condotte fin lì, Sara muore. Alla notizia della morte di Sara corrisponde la scoperta che suo marito è ancora in vita e il romanzo si conclude così con uno scorcio di speranza.

Informazioni aggiuntive

Editore:Terra Somnia

Anno:2022

Autore:Mahmoud Hasan al-Jasim

Traduttore:Greta Sala

Pubblicato il