Zobida, il cui nome "profuma di burro gustoso e si scioglie sulle labbra come zucchero", è una vedova un po' avanti negli anni, pressoché analfabeta, ma grande esperta di faccende d'amore. A lei ricorrono le donne del villaggio come a una saggia consigliera - anche un po' fattucchiera e maga - per ricevere aiuto e suggerimenti. Leila è una ragazza bella e sensuale, inizialmente ingenua e inesperta, che ha gettato su di sé e sulla famiglia il sospetto di una grave colpa. Durante la prima notte di nozze non è riuscita a consumare il matrimonio, facendo fare una pessima figura alla virilità del marito. La colpa, si dice, è della madre, che ha fatto sigillare la figlia per preservarne la verginità e che si è dimenticata di sciogliere l'incantesimo prima di morire.
Nedjma
L’autrice vive in un paese del Maghreb e ha una quarantina d’anni.
«Nedjma» è uno pseudonimo.
La mandorla
L'educazione sentimentale e sessuale di una donna marocchina, in un mondo di uomini incapaci di amare.
La mandorla rappresenta un caso letterario unico. Si tratta di una «narrazione intima», ed è insieme un romanzo e la testimonianza di una storia vera.
L'autrice ha deciso di rompere un antico tabú, di violare la regola del silenzio sulla vita matrimoniale e sessuale delle donne arabe. Ne è nato un racconto erotico coinvolgente che è anche un coraggioso atto politico.
La mandorla rappresenta un caso letterario unico. Si tratta di una «narrazione intima», ed è insieme un romanzo e la testimonianza di una storia vera.
L'autrice ha deciso di rompere un antico tabú, di violare la regola del silenzio sulla vita matrimoniale e sessuale delle donne arabe. Ne è nato un racconto erotico coinvolgente che è anche un coraggioso atto politico.