Il cristo iracheno


Nato a Baghdad nel 1973 è poeta, regista, blogger e autore di racconti brevi. Ha studiato all’Accademia di Arte Cinematografica di Baghdad, dove due suoi film sono stati premiati. Nel 1998 ha lasciato Baghdad, per continuare a dedicarsi alla sua attività di regista (sotto pseudonimo, per paura di ritorsioni contro i suoi famigliari rimasti nella capitale) a Sulaymaniya, nel Kurdistan iracheno. Nel 2004, in seguito a problemi scaturiti dalla realizzazione del film Wounded Camera, ha dovuto lasciare l’Iraq e si è rifugiato in Finlandia, dove vive tuttora.
Immaginate un uomo rapito e costretto a dichiarare in video di aver commesso atroci crimini in nome della religione. Oppure un viaggio di clandestini diretti in Europa che si trasforma in una carneficina. Immaginate un soldato che, rimasto chiuso in una stanza per diversi giorni con la sua amata, per sopravvivere si nutre del suo corpo e del suo sangue. Cadaveri che parlano, lupi mannari, teste mozzate, corpi dilaniati o scuoiati, padri che avvelenano le figlie, figli che portano in valigia lo scheletro della madre, morti che scrivono romanzi, suicidi, esplosioni di autobombe, neonazisti che in Europa picchiano a sangue gli immigrati.