Ulaia ArteSud, che lavora con i profughi palestinesi in Libano, realizza un programma di supporto per alcuni dei molti giovani, spesso orfani, spesso membri di famiglie numerose, che sono costretti ad abbandonare gli studi per aiutare le proprie famiglie con l’esiguo reddito che percepiscono dai pochi lavori, umili e mal retribuiti, che sono loro consentiti; altri raggiungono i nostri paesi con le modalità più disparate, sperando di trovare un lavoro che gli consenta di inviare un sostegno ai propri cari; altri ancora coltivano il sogno di venire nelle nostre Università per acquisire un titolo che possa cambiare un giorno il corso della loro vita. Fai viaggiare la cultura vuole aiutare almeno qualcuno di questi giovani a venire in Italia e a studiare nelle nostre università.
Ulaia ArteSud, che lavora con i profughi palestinesi in Libano, realizza un programma di supporto per alcuni dei molti giovani, spesso orfani, spesso membri di famiglie numerose, che sono costretti ad abbandonare gli studi per aiutare le proprie famiglie con l’esiguo reddito che percepiscono dai pochi lavori, umili e mal retribuiti, che sono loro consentiti; altri raggiungono i nostri paesi con le modalità più disparate, sperando di trovare un lavoro che gli consenta di inviare un sostegno ai propri cari; altri ancora coltivano il sogno di venire nelle nostre Università per acquisire un titolo che possa cambiare un giorno il corso della loro vita. Fai viaggiare la cultura vuole aiutare almeno qualcuno di questi giovani a venire in Italia e a studiare nelle nostre università.
Il programma è articolato in due fasi:
Per aiutare i due ragazzi suggeriti dall’ONG partner in Libano Beit Atfal Assumoud di Burj al Shemali in base a criteri di merito e di bisogno Titi Khalid Jomaa e Abed Al Rahim Fadi Helal consultate il sito di Ulaia ArteSud: