Ricorrenze arabe
Nei paesi arabi ci sono sia feste civili, che variano da paese a paese, sia feste religiose.
Le comunità provenienti dai paesi arabi sono molto legate alle loro tradizioni anche quando hanno contratto matrimoni misti.
Il calendario musulmano, un calendario lunare, parte dalla data dell’Égira, cioè il giorno in cui il profeta Muhammad fu costretto ad abbandonare la sua città, la Mecca, e a rifugiarsi a Medina, nel 622 d.C. Le date delle feste musulmane, basate sull’anno lunare di 354 giorni cambiano di anno in anno.
La celebrazione delle feste religiose è un rito sacro al quale non rinunciano nemmeno i più laici tra gli arabi, anche perché durante molte feste religiose ci si ricorda dei defunti e i cimiteri diventano punto di incontro delle famiglie e momento in cui effettuare doni ai bisognosi, augurandosi che questo gesto dia pace all’anima del parente scomparso.
Nel primo mese dell’anno lunare si festeggia la Ashura, l’inizio dell’anno musulmano.
In particolare la festa che conclude il digiuno del Ramadan, chiamata Aid El Fitr, è il giorno del “perdono”, si esprimono i propri desideri e si volta pagina con le persone con le quali si era in conflitto.
La festa dell’ Aid El Adha è quella del “sacrificio”, nella quale si sgozza un montone secondo il rito musulmano, che viene distribuito ai poveri non in grado, durante il resto dell’anno, di poter comprare la carne.
El Mawlid Ennabaoui Esh sharif è il Natale dei musulmani, si festeggia infatti la nascita del profeta Muhammad, accendendo delle candele e confezionando dolci particolari.
Ricordiamo ancora la festa del ventisettesimo giorno del Ramadan, Laylet al-kadr, notte particolare poiché, secondo il Corano, nel corso di questa notte, le porte del cielo sono aperte dinnanzi ai fedeli. Per coloro che osservano il digiuno in questa notte la tradizione promette che tutti i desideri espressi e gli auguri ricevuti si realizzeranno.