Giovedì 13 febbraio 2014 alle ore 18.30 presso l’Università ECampus, via del Tritone 169, verrà presentato il volume Diversamente italiani – Inchiesta shock sui convertiti all’Islam di Silvia Layla Olivetti. Ventiquattro testimonianze, diciotto di donne, sei di uomini, servono a Silvia Layla Olivetti, convertitasi all’Islam sin da giovanissima, a proporre uno spaccato della condizione di chi, come lei, da cattolico è diventato musulmano o, pur rimanendo nella Chiesa cattolica, vive accanto a un fedele dell’Islam. Sarà presente l’autrice, Silvia Layla Olivetti.
Dopo i saluti di Rita Neri, Responsabile della Sede di Roma dell’Università ECampus, e il messaggio del Ministro dell’Integrazione Cecile KYENGE, interverranno: Marco Marrone, Consigliere del Ministro dell’Integrazione; Souheir KATKHOUDA, Presidente dell’Associazione Donne Musulmane d’Italia; Martin NKAFU NKEMNKIA, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali – Area Internazionale di Ricerca Sviluppo Cultura Africana, Pontificia Universitas Lateranensis e Abdellah REDOUANE, Direttore del Centro Islamico della Moschea di Roma.
Modererà il giornalista Lorenzo SCHEGGI MERLINI.
“Il vissuto di ognuno è diverso – spiega l’autrice - l’Islam in Italia non è un monolite e la realtà dei musulmani cambia col variare dell’area geografica di residenza. Il Nordest è notoriamente poco recettivo nei confronti dei musulmani. Non è facile vivere a Treviso, Venezia, Padova. La discriminazione si sente nell’aria, si respira, si vive quotidianamente e questo certamente influenza negativamente la percezione che i musulmani hanno della società.
Il Veneto, la mia regione, non ha una comunità musulmana omogenea e vasta come invece la Lombardia, bensì una realtà molto eterogenea, composta da una miriade di diverse culture: questo si traduce in diverse posizioni e vissuti personali. Un musulmano che sente di appartenere a una grande comunità con la quale condivide esperienze e vita quotidiana avrà anche la tendenza a sentirsi meglio nel contesto in cui vive e a non considerarlo ostile. Viceversa, il fatto di percepirsi come isolati, rifiutati e in minoranza, genera sentimenti negativi e pessimisti rispetto al resto della società.
Chi si sente discriminato di solito innalza barriere, si autoesclude o più in generale tende a mettersi sulla difensiva. In quest’ottica è comprensibile che alcuni maturino il desiderio di emigrare altrove, in zone percepite come maggiormente accoglienti e nelle quali trovi riscontro il desiderio legittimo di appartenenza”.
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Data inizio:03/05/2025
Data fine:03/05/2025
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