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Di soglia in soglia. Italiani d’altrove si raccontano

In occasione della quarta edizione del Festival della letteratura di viaggio, domenica 2 ottobre 2011 alle ore 17.30 presso i Giardini di Villa Celimontana, Via della Navicella 12, il Servizio Intercultura-Roma multietnica delle Biblioteche di Roma presenta Di soglia in soglia. Italiani d’altrove si raccontano: un incontro con la scrittrice e poetessa somala e italiana Cristina Ali Farah e lo scrittore algerino Tahar Lamri, performance di Amir Issaa, rapper italiano di origine egiziana, Awa Koundoul, danzatrice-cantante senegalese, Moustapha Mbengue, percussionista senegalese, e Rodolfo Demontis, percussionista. Letture e regia di Caterina Casini.

Da una Mogadiscio “di case bianche, bianche come ossa spolpate”, affacciata sull’Oceano Indiano ribollente di pesca e sangue, al mare Mediterraneo dei profughi delle tante guerre, così parte e arriva il viaggio raccontato da Cristina Ali Farah. Nata in Italia da padre somalo e madre italiana, cresciuta  nella Somalia che sarà dilaniata dalla guerra, scrittrice maturata in Italia nella narrativa e nella poesia, oggi presta la sua voce ai racconti della diaspora somala, anche facendone rivivere la lingua all’interno dell’università.

E dalle rive di Algeri, “vestita di bianco come una sposa”, parte la giovinezza di Tahar Lamri, che si ramificherà  in una rete di viaggi in Europa, in Medio Oriente e in India, per poi giungere in quella che lui definisce “la zona intermedia”, l’Italia della sua scrittura. Tahar oggi si definisce “un viaggiatore immobile”, che non torna mai al punto di partenza, che assiste dagli anni Ottanta agli arrivi dei migranti da tutto il mondo nel nostro Paese diventandone  il testimone attraverso diversi mezzi espressivi: la letteratura, il teatro, il canto.

Sarà anche un viaggio nelle generazioni, quello del rapper Amir Issaa, figlio di  padre egiziano e di madre italiana, giovane padre a sua volta. Amir, scambiato non innocentemente per immigrato dai media, Amir che non parla l’arabo e conosce l’Egitto solo attraverso i suoi ricordi di bambino, che urla dai  microfoni  e dai social network “non sono un immigrato”: sono un italiano come voi, a volte porto mio figlio a scuola la mattina con gli occhi gonfi di sonno, condivido la stessa cultura dei quartieri dove sono cresciuto, la stessa musica, la stessa passione per l’hip hop.

E poi c’è il viaggio di Awa Koundoul, che racconta di un padre musicista e compositore delle colonne sonore del Senegal indipendente, della sua casa piena di musica, della sua ricerca di libertà dalla visione conservatrice che la vuole solo moglie e madre di famiglia, della sua strada verso la musica sbarrata dalla madre. Conflitti universali incarnati in una terra dove le donne devono lottare con forza per i loro diritti. La ricerca di Awa approda a Roma, dove continua a lottare tra mille difficoltà  per arrivare al suo canto unico e alla sua danza, che ora si esprimono liberamente nelle serate della Roma multietnica.

Storie raccolte dal Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma, che in tanti anni di impegno hanno messo insieme e mescolato voci diverse, scritte, cantate, recitate, filmate, e le hanno sparse nelle scuole, nelle biblioteche, nel loro sito Roma multietnica, che è come una piazza, e ora in questo Festival che è come grande viaggio.

Villa Celimontana
Palazzetto Mattei e Giardini
Via della Navicella, 12
tel. 060608
info@festivaletteraturadiviaggio.it
www.festivaletteraturadiviaggio.it

Servizio Intercultura-Roma Multietnica
tel. 06 45430264 (ore 12-17)
info@romamultietnica.it
www.romamultietnica.it


Programma Festival

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