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Museo nazionale d’arte orientale Giuseppe Tucci

Il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci" custodisce i reperti degli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci (uno fra i massimi orientalisti del Novecento) e collezioni di oggetti di vari periodi provenienti dal vicino ed estremo oriente. Nel corso degli anni il patrimonio del museo si è arricchito grazie agli acquisti effettuati dallo stato, a donazioni da parte di privati ed enti, a scambi con vari paesi asiatici. Il museo ospita, inoltre, alcune esposizioni temporanee.
Attualmente i settori visitabili del museo sono: Vicino e Medio Oriente Antico, Islam, Tibet e Nepal, India e Gandhara, Estremo-Oriente (Cina e Giappone).

Settore Estremo Oriente: le collezioni di questo settore offrono al visitatore una eccezionale panoramica sulla creatività e le culture della regione dalla Preistoria al XX secolo. Le culture preistoriche e protostoriche dell’arcipelago giapponese nei periodi Jomon tardo, Yayoi e Kofun (metà del III millennio a.C.-V sec. d.C.) sono illustrate da reperti archeologici provenienti da uno scambio con il Museo Nazionale di Tokyo. Sempre da uno scambio, ma con il Museo Nazionale di Seoul, vengono i vasi di gres con diversi tipi di vetrine ferruginose, del tipo detto in Occidente céladon, che rappresentano la migliore produzione delle fornaci coreane tra il XII ed il XV-XVI sec. (dinastie Koryo e Choson). Di pari importanza è la collezione – donata all’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente dall’ambasciatore Giacinto – di statuine di bronzo a soggetto buddhistico databili dal V al XIV sec. d.C., specchi di bronzo dal IV sec. a.C. al XIV sec. d.C., e da altri preziosi manufatti di bronzo ma di diversa funzione ed epoca, provenienti dalla Cina, dalla Corea e dal Giappone.

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