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Riapre la Biblioteca dell’IsIAO negli spazi della Biblioteca Nazionale di Roma

A oltre sei anni dalla chiusura dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), la prestigiosa biblioteca dell'istituto ha riaperto al pubblico negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, viale del Castro Pretorio 105. E' stata siglata una convenzione tra la Biblioteca Nazionale e il MAECI per la tutela, la valorizzazione e la fruizione della Biblioteca dell'IsIAO. Sarà inoltre allestita una esposizione emblematica dei tesori dell'IsIAO, inserita nell'ambito della campagna nazionale di promozione della lettura Il Maggio dei Libri, che includerà anche una sezione sulle preziose collezioni orientali della Biblioteca Nazionale (visitabile fino al 30 giugno 2017).

La riapertura di una delle biblioteche più complete in Europa sulla storia e la cultura delle civiltà di Africa ed Asia, a lungo attesa da studiosi ed accademici italiani e internazionali, è stata resa possibile
dalla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che dallo scorso novembre cura la liquidazione dell'ente, e del Ministero per i Beni, le Attività Culturali ed il Turismo.

Gli sforzi comuni delle due amministrazioni hanno così permesso di salvaguardare la prestigiosa eredità culturale dell'IsIAO e di assicurarne di nuovo la fruibilità da parte del pubblico, restituendo alla cittadinanza uno strumento prezioso per coltivare ed approfondire la conoscenza di culture e popoli sempre più vicini nel mondo del XXI secolo. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha inoltre avviato il riordinamento del prezioso archivio storico dell'IsIAO: alcuni documenti dell'archivio, presto reso accessibile agli studiosi, saranno inseriti nel percorso espositivo.

La biblioteca dell'IsIAO si articola in tre Sezioni per un totale di oltre 180.000 volumi, suddivisi a loro volta in diversi fondi, che costituiscono una testimonianza unica per ricchezza e varietà del materiale custodito: tra di essi spiccano quelli di antichi manoscritti sanscriti e tibetani acquisiti dal fondatore della biblioteca, l'orientalista Giuseppe Tucci, il fondo Dubbiosi con numerose opere manoscritte in arabo ed il fondo Taddei, fondamentale per lo studio dell'arte del Gandhara. Sono parte integrante del patrimonio trasferito presso la sede della Biblioteca Nazionale anche la fototeca africana e
la cartoteca, già appartenute all'Istituto Italo Africano, che contano rispettivamente oltre 100.000 tra fotografie e negativi risalenti al periodo coloniale italiano ed oltre 14.000 carte geografiche della
stessa epoca storica.

Il patrimonio dell'IsIAO andrà ad integrarsi con le collezioni orientali della BNCR, in particolare il fondo cinese e giapponese, una raccolta unica in Italia per ricchezza e omogeneità di materiale. Il
fondo cinese raccoglie circa 1500 titoli per un totale di 13.000 volumi, ai quali bisogna aggiungere nel 1992 il dono dell'Associazione Italia-Cina di circa 6000 volumi; la raccolta di testi giapponesi
comprende circa 2500 titoli per 5000 volumi. Il nucleo originale e più consistente del fondo cinese è costituito dalla raccolta di opere conservate dai gesuiti nella Bibliotheca Major del Collegio Romano, che
trae origine dai rapporti tra l'ordine religioso e l'Impero cinese a partire dal 1583, anno dell'ingresso in Cina di Matteo Ricci, fino al 1773, anno in cui la Compagnia venne sciolta. Merita un cenno
particolare l'opera più famosa del fondo, il manoscritto del Bencao Pinhui Jingyao, prima stesura di un trattato di farmacopea del XVI secolo, compilato per ordine dell'imperatore della dinastia Ming Xiao
Zong e riccamente illustrato con 1360 acquarelli.

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

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Informazioni aggiuntive

Data inizio:09/05/2017

Data fine:30/06/2017

Indirizzo:viale del Castro Pretorio, 105, Roma

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