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Museo nazionale d’arte orientale Giuseppe Tucci

Il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci" custodisce i reperti degli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci (uno fra i massimi orientalisti del Novecento) e collezioni di oggetti di vari periodi provenienti dal vicino ed estremo oriente. Nel corso degli anni il patrimonio del museo si è arricchito grazie agli acquisti effettuati dallo stato, a donazioni da parte di privati ed enti, a scambi con vari paesi asiatici. Il museo ospita, inoltre, alcune esposizioni temporanee.
Attualmente i settori visitabili del museo sono: Vicino e Medio Oriente Antico, Islam, Tibet e Nepal, India e Gandhara, Estremo-Oriente (Cina e Giappone).

 a Palazzo Brancaccio: Settore Estremo Oriente: le collezioni di questo settore offrono al visitatore una eccezionale panoramica sulla creatività e le culture della regione dalla Preistoria al XX secolo. Eccezionale per rarità e rappresentatività tipologica è la raccolta di bronzi cinesi (vasi rituali, armi e finimenti per carro e cavallo) databili tra il XIII ed lo VIII sec. a.C. acquistata sul mercato antiquario italiano nel 1986. Ricordiamo inoltre alcuni esempi della più antica statuaria buddhistica cinese (in pietra e in legno) di proprietà della Banca d’Italia, che li ha generosamente offerti al pubblico godimento attraverso un deposito permanente presso il Museo; i rari vasi cinesi di gres invetriato dal sec. II a.C. al secc. V-VI d.C.; le statuine funerarie smaltate “a tre colori” dell’epoca Tang (618-907) e le porcellane di epoca Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911). Particolarmente varia è la donazione di manufatti e oggetti d’arte di fattura cinese (dal sec. V ca. a.C. al sec. XIX) voluta da Antonia Gisondi che completa il nucleo di antiche giade (sec. XI a.C. - sec. XIX d.C.) precedentemente donato dalla stessa Signora Gisondi e dal coniuge Signor Manlio Fiacchi. Per quanto concerne la più alta forma d’arte dell’Oriente Estremo, la pittura, il Museo ne possiede esempi cinesi, coreani e giapponesi di diverso stile e soggetto che datano, per la maggior parte, ai secc. XVII-XIX. Ma non mancano opere più antiche, come due pitture su rotolo verticale nel classico stile giapponese (Yamato-e) del sec. XIV-XV, e di più recenti, tra cui due opere d’arte contemporanea coreana donate al Museo dagli artisti. Si segnalano, infine, una delle raccolte italiane più ricche di stampe xilografiche giapponesi del sec. XIX, per lo più ispirate al mondo del teatro Kabuki, ed una rara pittura a soggetto religioso eseguita su pelle di capra (sec. XVIII-XIX) verosimilmente proveniente dalla Mongolia Interna.


Il museo dalla sede di Palazzo Brancaccio è stato trasferito all’Eur nel Palazzo delle Scienze. In attesa del riallestimento definitivo previsto per la fine del 2020, “Aperti per lavori” è un’esposizione temporanea di oltre 650 oggetti del museo Tucci presentati nelle sale del Museo Pigorini.

Per info: https://museocivilta.beniculturali.it/museo-gtucci/

MUSEO DELLE CIVILTÀ
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Tel. +39 06 549521 Fax +39 06 54952310
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