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IV Festival di Cinema sull’Ambiente e diritti umani in America Latina

Mercoledì 26 novembre 2014 dalle 16.30 alle 20 presso la Facoltà di Lettere, Aula T33 dell'Università Tor Vergata in via Columbia, 1 e sabato 29 novembre 2014 dalle 16.30 alle 20 presso il Che’ntro Sociale Tor Bella Monaca in largo F. Mengaroni, 11/25 l’Associazione Culturale Nuovi Orizzonti Latini in collaborazione con il CHE’ntro Sociale Tor Bella Monaca e l’Altro Ateneo (Università Tor Vergata) organizza il IV Festival di Cinema sull’Ambiente e diritti umani in America Latina, unico appuntamento delle culture latinoamericane “altre” a Romache ogni anno vanta numerose presenze sia di pubblico che di personalità. Di seguito il programma.

Mercoledì 26 novembre, dalle 16:30 – 20:00 ore
Facoltà di Lettere, Aula T33 – Università Tor Vergata
via Columbia, 1

La Conquista dell’America
Regia: Julian Bees, Fulvio Grubissich, Silvana Silvestri; Italia; 2004, 30’; V.O. Italiano

I conquistadores che arrivarono in Argentina videro una terra deserta, infatti l’oblio sullo sterminio degli indios è completo. Si fa riemergere il ricordo della popolazione sparita attraverso la musica e il racconto storico di come fu inventato il mito del gaucho a prendere posto nella pampa, per cedere poi spazio a ospiti più illustri provenienti dall’Europa, la tanto agognata emigrazione anglosassone.

Nel documentario intervengono: il prof. Ricardo Rodríguez Mola e Raúl Tosso, autore di “Yerónima”.
Saranno presenti in Sala Silvana Silvestri e Fulvio Grubissich.

Amazonas: Masato o petróleo
Regia: José Ramón Giménez (direttore della fotografia Fernando Valdivia); Perù, 2009, 52′;
V.O. Spagnolo/Chayauita con sottotitoli in italiano

Il masato è la bevanda che dà l’identità alla cultura indigena. Il petrolio no. Il petrolio, nonostante sia un simbolo di ricchezza, lo è anche della destrutturazione sociale e culturale, dell’inquinamento, della malattie e della morte. “Amazzonia, Masato o petrolio’’ vuole denunciare la politica del governo peruviano contro gli indigeni e contadini della foresta, considerati cittadini di seconda categoria, ai quali invadono le terre, li si inganna e vengono tolte loro le proprie comunità per concedere le risorse alle grandi imprese nazionali e multinazionali con l’intenzione principale di soddisfare il Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti d’America. Ciò nonostante, la foresta ha iniziato a mobilitarsi perché vuole marcare il proprio ritmo di crescita, reclamare dignità per le persone e rispetto per la cultura.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=w6sV-BjfJFo

La Revolución de los Alcatraces
Regia: Luciana Kaplan, Messico, 2012, 90′,
V.O. Spagnolo. Sott. Inglese

Il film  narra la lotta di Eufrosina per la conquista dell’uguaglianza di genere nelle comunità indigene (Santa María Quiegolani, Oaxaca, Messico), mettendo in discussione il sistema di usi e costumi che predomina in molte di esse. A Eufrosina viene negata la possibilità di diventare Presidente comunale nella sua comunità solo per il fatto di essere donna. Inoltre si racconta il cambiamento radicale nella vita di Eufrosina quando accetta un posto nella Camera dei deputati locali.

Sabato 29 novembre dalle ore 16
Che’ntro Sociale Tor Bella Monaca
Largo F. Mengaroni, 11/25

Ore 16:00 – 20:30
Havana Bikes/Le bici dell’Avana
Regia: Diego Vivanco, Cuba, 2014, 5′
V.O. Spagnolo. Sott. Inglese

Negli anni ‘90 Cuba fu spettatrice di una rivoluzione della bicicletta definita il “Periodo Speciale”. Il petrolio scarseggiava nel paese come conseguenza di inflessibili vincoli economici, e durante questi anni di austerità, le biciclette furono introdotte come forma alternativa di trasporto. Migliaia di cubani le usavano regolarmente, fino a diventare la norma nell’isola.
Anni dopo, la crisi dei trasporti calò, i veicoli motorizzati tornarono, ma la cultura della bicicletta

A seguire:

Shuares del Ecuador
Regia: Organización Culturas indómitas (Joaquín Mimbreros); Spagna/Ecuador; 2010, 30′
V.O. Spagnolo/Shuar con sottotitoli in italiano

Il documentario tratta della vita quotidiana del “popolo millenario” Shuar. La maggior parte dei componenti del gruppo vive ancora in comunità all’interno della selva amazzonica, nelle provincie di Morona – Santiago, Pastaza e Zamora Chinchaya, al sud dell’Ecuador.

A seguire:

Il veleno è a tavola
Regia: Silvio Tendler, Brasile, 2013, 60′
V.O. Portoghese con Sott. Italiano.

Il documentario realizzato da Silvio Tendler per la “Campagna contro i pesticidi e per la vita” mostra gli enormi danni causati da un modello agricolo basato sull’agrobusiness. Oltre alle aggressioni all’ambiente, i veleni sempre più utilizzati nelle piantagioni causano seri rischi per la salute tanto del consumatore finale quanto degli agricoltori esposti quotidianamente all’intossi-cazione. In questa storia, le uniche a guadagnarci sono le grandi imprese transnazionali come Monsanto, Syngenta, Bayer, Dow, DuPont, tra le altre. Il documentario racconta come la cosiddetta Rivoluzione Verde del dopo-guerra eliminò l’eredità dell’agricoltura tradizionale, impian-tando un modello che minaccia la fertilità del suolo, le riserve d’acqua e la biodiversità, contaminando persone e aria. Il Brasile è il paese che consuma più veleni nel mondo.5,2 litri all’anno per abitante. I prodotti biologici sono difficilmente accessibili alla popola-zione a causa dell’alto costo. Tra l’altro in Braile ci sono incentivi fiscali per chi usa pesticidi in agricoltura generando una contraddizione tra la salute della popolazione e l’economia del paese e privilegiano la seconda.

Segue:

Sucumbíos, Tierra sin mal
Regia: Arturo Hortas, Spagna/Ecuador, 2011, 30’
V.O. Spagnolo con sottotitoli in italiano.

Documentario che raccoglie la denuncia di oltre 30.000 cittadini che accusarono la compagnia Texaco, ora Chevron, per i danni provocati alle loro terre, per aver cagionato la morte dei loro animali con il materiale tossico versato e per aver incrementato i casi di cancro nella regione.

Partecipano membri della etnia Cofanes.
Il documentario ha ottenuto il Premio dell’ONU – Ecuador, per la difesa dei diritti umani.

Segue:

Calafates, zoológicos humanos
Regia: Hans Mülchi, Cile, 2013, 93’
V.O. Spagnolo con sottotitoli in inglese

Alla fine del XIX secolo, molti uomini, donne e bambini appartenenti a quattro comunità originarie (mapuche, tehuelche, kawésqar e selk’nam) del Sud America sono stati catturati per essere esposti negli “zoo umani” europei, con la complicità dei governi locali. Hanno subito un trattamento inumano sia a livello fisico che psicologico, ammalandosi anche gravemente; sono stati trasportati ed esposti come merce nelle principali città del vecchio continente. Peter Mason, Christian Báez, e Hans Mülchi hanno ricostruito attraverso una ricerca la triste storia di queste persone, che non hanno per la maggior parte mai rivisto la terra natale. Nel 2008, un’esposizione all’interno del Dipartimento di Antropologia dell’Università di Zurigo, città teatro di questo scempio 125 anni prima, ha permesso ai ricercatori di portare alla luce l’esistenza di 5 di questi corpi. Gli ultimi discendenti di queste persone hanno ottenuto nel 2010 che i corpi tornassero a casa, dove sono stati commemorati causando la commozione internazionale.

Info: cell 392 0989238
www.nuoviorizzontilatini.it

Informazioni aggiuntive

Data inizio:20/04/2024

Data fine:20/04/2024

Pubblicato il