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Letterature del Mondo – Narrativa Latinoamericana

Nell’ambito della rassegna Letterature del Mondo, si avvia la rubrica dedicata alla Narrativa Latinoamericana, a cura del Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma e del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali di Sapienza Università di Roma, sezione di Lingua e Letterature Ispanoamericane, in collaborazione con la Biblioteca Galline Bianche e la Biblioteca Valle Aurelia.
Quattro romanzi latinoamericani tradotti in italiano vengono presentati e approfonditi da giovani studenti della cattedra di Lingue e letterature ispanoamericane, per un invito alla lettura delle più recenti pubblicazioni in Italia.
Nel terzo appuntamento, giovedì 24 giugno 2021 alle ore 18, si parla dello scrittore ROBERTO QUESADA (Honduras – Stati Uniti), Big Banana, Alessandro Polidoro, 2019. Ne parlano: Giulia Samà, Carolina Mauriello, Priscilla Terenzi. Il video verrà pubblicato sulla pagina FB di Roma Multietnica e delle due biblioteche coinvolte, oltre che sul canale youtube di Roma Multietnica.

Programma completo:

Giovedì 22 aprile ore 18
SAMANTA SCHWEBLIN,
Kentuki, Edizioni Sur, 2020.
Ne parlano: 
Stefano Tedeschi, Alice Piccone, Valeria Nardiello, Clarissa Strolighi.

Sinossi:
Buenos Aires, interno giorno. Ma anche Zagabria, Pechino, Tel Aviv, Oaxaca: il fenomeno si diffonde in fretta, in ogni angolo del pianeta, giorno e notte. Si chiamano kentuki: tutti ne parlano, tutti desiderano
avere o essere un kentuki. Topo, corvo, drago, coniglio: all’apparenza innocui e adorabili peluche che vagano per il salotto di casa, in realtà robottini con telecamere al posto degli occhi e rotelle ai piedi, collegati casualmente a un utente anonimo che potrebbe essere dovunque. Di innocuo, in effetti, hanno ben poco: scrutano, sbirciano, si muovono dentro la vita di un’altra persona.

Giovedì 20 maggio ore 18
JULIÁN HERBERT (Messico), La casa del dolore altrui, Gran Via, 2018
Ne parlano:
Adele Villani, Leonardo Baiocco, Alessia Vardé

Sinossi:
All’inizio del XX secolo, sulla soglia della modernità e del progresso, una vicenda scuote la storia del Messico: tra il 13 e il 15 maggio del 1911, nella convulsa congiuntura che segue lo scoppio della Rivoluzione, parte della comunità cinese di La Laguna viene massacrata, in modo violento e arbitrario, dalle truppe degli insorti e da comuni abitanti della cittadina di Torreón, convertiti in turba incontrollata. Si tratta della più grande strage di orientali nel continente americano, una mattanza seguita prima da negazione e calunnia, e poi da minimizzazione e disprezzo, simboli di una xenofobia dilagante, indifferente alla barbarie. Oltre un secolo dopo, con la lente d’ingrandimento offerta dalla letteratura, Julián Herbert visita i luoghi del massacro.

Giovedì 3 giugno ore 18
HAROLDO CONTI (Argentina), Mascaró, il cacciatore americano, Exorma, 2020
Ne parlano:
Camilla Passaro, Alexandro Brogioni, Giada Restante

Sinossi:
Pubblicato per la prima volta nel 1975, è un racconto circense e picaresco, ma anche preveggente, o forse soltanto lucido, nella sterzata finale.

La storia è quella di un viaggio ininterrotto, dell’andare inevitabile, sulla Mañana verso un porto che fino alla fine non si sa se verrà raggiunto e neppure se esista davvero, con il fantastico Gran Circo dell’Arca, che sale e poi scende ma non si arresta mai. Mascaró, cavaliere nero, figura emblematica e misteriosa, appare fugace e scompare, si rivela soprattutto nell’assenza, come il destino.

Giovedì 24 giugno ore 18

ROBERTO QUESADA (Honduras – Stati Uniti), Big Banana, Alessandro Polidoro, 2019
Ne parlano:
Giulia Samà, Carolina Mauriello, Priscilla Terenzi

Sinossi:
Big Banana, ormai considerato un classico della letteratura centroamericana, arriva in Italia a distanza di vent’anni dalla prima edizione in lingua spagnola.
In una New York di fine millennio, su cui incombe la tragedia dell’11 settembre, il giovane protagonista del libro, l’honduregno Eduardo Lin, tenta di affermarsi nel mondo dello spettacolo e intanto sbarca il lunario lavorando come operaio in un’impresa edile. La convivenza con altri
latinos della Grande Mela, scandita da feste, droghe e un’assoluta libertà sessuale, delinea un mondo nel quale emergono le luci abbaglianti e i contrasti del sogno migratorio. L’unico filo che ancora lega Eduardo alla terra natale è quello della New York Telephone con cui tiene accesa la passione per la sua Mirian, rimasta in Honduras per costruire un paese migliore anche attraverso il suo attivismo politico.

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www.romamultietnica.it - info@romamultietnica.it

Informazioni aggiuntive

Data inizio:22/04/2021

Data fine:24/06/2021

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