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Il buio della ragione

Martedì 12 novembre 2024, ore 17.30 alla Biblioteca Enzo Tortora in via Nicola Zabaglia, 27/b si tiene un Concerto poetico sui diritti umani Il buio della ragione di e con Marco Cinque, scrittore e musicista.
Intervengono Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia e Vito Davoli cocuratore del libro. Letture a cura di Marco Cinque, Vito Davoli, Maurizio Evangelista, Teodora Mastrototaro e Cosimo Lamanna, coautori del volume. In concomitanza con il concerto poetico è prevista l'inaugurazione della mostra "Colori indiani dal braccio della morte", dipinti di Fernando Eros Caro, nativo americano scomparso nel 2017. La mostra è visitabile fino al 29 novembre 2024.

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò, nel 1992, la Risoluzione 52/149 per eliminare la tortura nel mondo; ma secondo Amnesty International la tortura continua ad essere «tanto universalmente proibita quanto universalmente praticata». “Il buio della ragione” è il titolo di un nuovo libro che affronta proprio il tema della tortura, curato dall'attivista per i diritti umani, scrittore e giornalista Marco Cinque e dal poeta e critico letterario pugliese Vito Davoli. L'introduzione del volume è di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
L'opera letteraria, presentata in anteprima in forma di concerto poetico, è una raccolta antologica che comprende una parte saggistica, una parte di testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle l'orrore della tortura e, infine, i contributi poetici di 63 autori e autrici nazionali e internazionali che hanno voluto dare il loro contributo da 20 diversi paesi del mondo. Il volume è anche un progetto concreto e solidale, perché tutti i diritti delle vendite sono interamente devoluti a GAZZELLA Onlus, associazione senza fini di lucro che si occupa di assistenza, cura e riabilitazione dei bambini palestinesi feriti da armi da guerra, essenzialmente nel territorio di Gaza.

Nativo americano di ascendenza yaqui, il 67enne Fernando Eros Caro è stato prigioniero nel braccio della morte di San Quentin per 35 anni ed ha avuto segnate sul calendario ben tre date di esecuzione, prima che il suo corpo cedesse al peso inumano cui era da troppo tempo sottoposto. Il 28 gennaio 2017 è arrivata la notizia del suo decesso, è stato trovato senza vita nella sua cella. Fernando ha intrattenuto un intenso rapporto epistolare con l'attivista per i diritti umani Marco Cinque, diventando poi suo fratello adottivo. Cinque ha curato diverse pubblicazioni di Fernando, tra cui l'epistolario “Prigionieri dell'uomo bianco” per le edizioni Kaos e “Saai Maso”, una raccolta di racconti e leggende yaqui, pubblicato da Pellicano Edizioni. Nel 2017 è stato trasmesso, sull'emittente televisiva La7, il documentario “Il miglio verde – lettere dal braccio della morte”, che raccontava la sua storia. Fernando ha intrattenuto intense corrispondenze anche con alunni e studenti di molte scuole italiane, che avevano aderito al progetto nazionale “Adotta un condannato”.
Nella sua cella di un metro e mezzo per tre, Fernando è diventato un pittore autodidatta. Ha sempre cercato di fare qualcos’altro che non fissare le quattro pareti che ne imprigionavano il corpo. Ed è stato un pezzo di matita a mostrargli la strada. Dipingere lo ha aiutato a non prostrarsi, a reagire allo squallore che lo circondava, ma nelle sue opere la condizione del suo drammatico presente diventava un’assenza voluta, cercata: “...è già sufficientemente brutto vivere in un incubo - scriveva - e non mi aiuta doverlo rivedere anche appeso alle pareti della mia cella”. Egli esprimeva la sua arte ispirandosi al mitico “Maso”, il sacro Cervo Yaqui; questo gli forniva una fede, una fonte di forza interiore e un profondo legame con le sue origini ancestrali. Oggi i suoi dipinti continuano ad essere una preziosa testimonianza contro la pena di morte.

Informazioni aggiuntive

Data inizio:12/11/2024

Data fine:12/11/2024

Indirizzo:via Nicola Zabaglia, 27/b - Roma

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