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Visita virtuale al Centro Chirurgico di Emergency in Sierra Leone

Sabato 16 maggio 2020 alle 12 Emergency Infopoint Roma invita a scoprire il Centro chirurgico di Goderich in Sierra Leone, con una visita virtuale in diretta Facebook sulla pagina di Emergency Infopoint Roma guidata dal chirurgo Giuseppe Meucci, che  racconta la storia di questo ospedale aperto da Emergency nel 2001 e diventato il centro di riferimento per la traumatologia per l’intera Sierra Leone. Durante l’epidemia di Ebola nel 2015 è stato l’unico ospedale a rimanere sempre aperto, anche quando le strutture della Sierra Leonen soprattutto quelle chirurgiche, sono state chiuse per settimane per paura del contagio. Giuseppe mostrerà alcuni ambienti del Centro Chirurgico di Goderich e racconterà qual è l'impatto del Covid-19 su quel territorio, sulla sua popolazione e sul lavoro dell'ospedale.

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Quali mani asciugheranno le mie lacrime?

Quando in Sierra Leone la guerra civile raggiunge il culmine, la piccola Mariatu ha dodici anni. Da un giorno all'altro le sue giornate spensierate a Magborou, il tranquillo villaggio in cui vive, sono stravolte dalla minaccia rappresentata dai ribelli armati, che incendiano, devastano, torturano e uccidono. Per sottrarsi ai loro attacchi è costretta a cercare rifugio nella boscaglia con la sua famiglia, dove ben presto le provviste iniziano a scarseggiare. Nel disperato tentativo di procurarsi cibo in un villaggio vicino, Mariatu viene sorpresa dagli insorti. Molti di loro sono suoi coetanei, ma non meno spietati degli adulti. I bambini soldato la costringono ad assistere a orrori e violenze inimmaginabili, per poi offrirle la libertà in cambio di un'atroce "punizione".

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Memorie di un soldato bambino

Il 1993 è appena iniziato in Sierra Leone e a Mogbwemo, il piccolo villaggio in cui vive il dodicenne Ishmael, la guerra tra i ribelli e l'esercito regolare, che insanguina la zona del paese più ricca di miniere di diamante, sembra appartenere a una nazione lontana e sconosciuta. Di tanto in tanto nel villaggio giungono dei profughi che narrano di parenti uccisi e case bruciate. Ma per Ishmael, suo fratello Junior e gli amici Talloi e Mohamed, quei profughi esagerano sicuramente. L'immaginazione dei ragazzi è catturata da una cosa sola: la musica rap.

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