Steve Emejuru
c/o Gymnos Fitstudio
via N. Bettoni, 7
tel. 06 58330030 - 335 5397099
Steve cell. 380 7565129
orario: lunedì 20-21.30
Per informazioni sui gruppi musicali ci si può rivolgere a questa associazione.
tel. 06 89360760 - 335 6109670
info@mousyworldmusic.com
www.mousyworldmusic.com
Fondata nel 2006 l’associazione Tetezana si caratterizza fin dalla sua nascita per la presenza di volontari italiani e malgasci. La parola tetezana significa ponte nella lingua malgascia ed esprime una volontà su cui è fondata l’associazione stessa, cioè quella di essere strumento di comunicazione, di sensibilizzazione, di informazione e di interscambio tra nord e sud del mondo con particolare riguardo ai rapporti fra l’Italia e il Madagascar. Il desiderio è di contribuire alla costruzione di un modo di relazionarsi tra diverse comunità civili che metta al centro la conoscenza, la valorizzazione e il rispetto reciproci.
Insegnante di danza africana, promotrice di danza e musica anche attraverso soggiorni di studio in Senegal, in Guinea e in diverse località d’Italia. Ha collaborato come danzatrice con diversi gruppi di musica africana e attualmente insegna nelle scuole medie come operatrice interculturale. Conduce stages e corsi intensivi di danza africana.
tel. 06 89360760 - 335 6109670
info@mousyworldmusic.com
www.afrodanza.it
www.mousyworldmusic.com
African Heritage è una galleria-showroom aperta al pubblico, dedicata esclusivamente all’ "Africa nera", diventata un punto di ritrovo per nuovi e vecchi appassionati di arte africana e per un pubblico più vasto che sempre più dimostra di apprezzare l'esclusivo “etno-chic” africano.
L'amore e la forte passione per l’Africa porta la proprietaria Gabriella Fonticoli a ricercare direttamente nei moltissimi paesi africani, i più preziosi e caratteristici oggetti e manufatti tradizionali: maschere, statue, tessuti, oggetti d'uso, quadri d'autore, gioielli, complementi di arredo.
Dietro questo negozio-galleria, ci sono persone che da lungo tempo ricercano oggetti e testimonianze delle tradizioni etniche dell'Africa subshariana.
Oggi, almeno parte dei tanti oggetti raccolti lungo questi itinerari sono presentati con sobria eleganza. Si possono trovare sculture insolite, come bellissimi “bastoni di comando” dei capi-villaggio, pipe antropomorfe levigate dall’uso, piccoli feticci dallo sguardo inquietante, gioielli etnici e tappeti, steli scolpite dei culti degli antenati e maschere di danza dell’Africa occidentale.
Esperta di tradizioni haitiane, danzatrice e coreografa, Lucina De Martis insegna danza afro-haitiana a Roma da oltre 25 anni. Ha conseguito il diploma per l'insegnamento della danza afro-haitiana nel 1982 da Madame Lavinia Williams, insegnante presso l'Alvin Ailey American Dance Center di New York e direttrice artistica/coreografa della Compagnia Nazionale di Danza Etnica e Balletto di Haiti.
Ha partecipato a corsi di aggiornamento negli Stati Uniti, a Cuba, in Africa, in Francia, in Austria, e Haiti e dal 1983 ha iniziato la sua attività di coreografa, poi l'attività didattica, mai più interrotta. Nell'arco della sua carriera si è avvalsa della collaborazione dei migliori percussionisti in Italia tra i quali Roberto Evangelisti, Paulo La Rosa, Ruggero Artale, Badù N'Diaye, Massimo Carrano, Giovanni Imparato, Alessio Renzopaoli.
c/o Ials: via
Fracassini, 60
orario corsi: martedì e giovedì 20-21.30
c/o SAN LO':
Via Tiburtina Antica, 5
orario corsi: lunedì e venerdì 20-21.30
tel. 06 3611926 - 06 4467158
lucinademartis@lucinademartis.it
www.lucinademartis.it
All'interno del Museo Pigorini troviamo una collezione di livello internazionale e con pezzi unici al mondo:
diecimila esemplari d'arte e di artigianato africano “acquisiti” tra il 1876 e il 1920 e provenienti da regioni e paesi come l'Eritrea, l'Etiopia, il Sudan meridionale, il bacino del fiume Congo, lo Zululand e la regione dello Zambesi.
Gli oggetti più antichi provengono dal Museo Kircheriano, fondato dal gesuita Atanasio Kircher nel XVII secolo.
Di particolare importanza sono alcuni esemplari in avorio di arte afro-portoghese del XVI secolo, provenienti dalla Sierra Leone.
“Per fare entrare i feticci nel museo immaginario, l’uomo bianco dovrebbe accettare di riconoscere dentro di sé la sua parte più profonda”.
Questa citazione da Voix du silence di André Malraux apre uno dei biglietti d’invito della galleria d’arte di Chantal Dandrieu, aperta nel 1976 non lontano da piazza della Rotonda in Roma.
Basta dare un’occhiata alla serie d’inviti realizzati negli ultimi anni per avere una visione rapida della varietà e dell’importanza dell’attività di questa galleria, la prima del genere a Roma.