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Il gaucho insostenibile

L'americano più triste del mondo visto su un marciapiede di Città del Messico e l'ultimo pomeriggio passato con lui. Un avvocato argentino, nel pieno della crisi finanziaria del suo paese, si riconverte in impossibile gaucho della pampa, sperando forse di fermare il tempo del declino, o più probabilmente credendo nell'eterno ritorno. L'inchiesta di un detective su un killer seriale nel mondo dei topi di fogna, sulla falsariga ironica di Kafka o seguendone alla lontana una malinconica citazione. Un mansueto scrittore argentino, inopinatamente baciato dal successo, a Parigi cerca il regista che nei suoi film lo anticipa o lo plagia e trova una strana felicità.

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Monsieur Pain

Mentre muore, travolta dalla guerra civile, la Repubblica spagnola, a Parigi agonizza di un male inspiegabile César Vallejo, massimo poeta ispanoamericano. La moglie, in un estremo tentativo, chiede l'intervento di un seguace del mesmerismo, la pratica ipnotistica e la teoria controversa del magnetismo animale. L'uomo è monsieur Pain, fragile spettatore degli eventi, la cui drammaticità lo sfiora, ma che restano a lui inafferrabili.

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Un romanzetto canaglia

Nella letteratura di Bolaño, dalle numerose e multiformi finzioni, sovrabbondano i personaggi. Nessuno di essi è mai quello che si dice banalmente una persona normale, anzi sembrano montare un bazar di stranezze, quasi a voler esprimere dolorosamente l'assurdo e il grottesco. L'autore li tratta con lo stesso distacco sentimentale con cui guarderebbe ad animali che innocentemente e immancabilmente confondono il bene col male ma con una netta propensione al male.

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La pista di ghiaccio

Un noir. Un amore di perdizione per una donna imprendibile e conturbante, una truffa e un crimine assurdi o futili; due balordi; l'inchiesta; e sotto tutto e tutti il gorgo risucchiante dell'incerto destino. Solo che su questi elementi strutturali del noir, tracciati con una intenzionale callligrafia a rendere più ironica la futilità dei moventi e l'inezia delle personalità in campo, interviene il tocco di Bolaño, con la sua vocazione a raccontare la vita di traverso usando la maschera dell'invenzione e del gioco intellettuali.

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Puttane assassine

Roberto Bolaño, lo scrittore prematuramente scomparso e considerato il più importante della sua generazione di latinoamericani, è stato itinerante nella vita come nella narrativa tra il suo continente e l'Europa e l'Africa. Nei tredici racconti di questa raccolta (che potrebbero formare un unica biografia degli incontri verosimili o veri che capitano a un esule in fuga) Bolaño è contemporaneamente il cronista di una quotidianità assurda, frantumata e inconsapevolmente crudele, e il visionario capace di spingere le situazioni vertiginosamente verso la morte, il sogno, l'attesa di catastrofe, l'allucinazione o il gioco intellettualistico. Di girovagare senza pace tra la crudeltà, il sentimentalismo e i desideri del nostro caos giornaliero.

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I detective selvaggi

Arturo Belano e Ulises Lima, sedicenti poeti e piccoli trafficanti, adepti di un'improbabile ed estrema avanguardia, il "realvisceralismo", cercano attraverso l'America Latina la mitica fondatrice della loro avanguardia, creatrice di un'unica composizione inedita e scomparsa nel nulla. Nel racconro due momenti si incardinano l'uno nell'altro: il presente in cui i due detective inseguono le tracce della donna, e gli indiretti racconti che vent'anni dopo fanno testimoni che conobbero Arturo e Ulises.

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Rosalba Campra

È nata a Córdoba, Argentina.
Dopo essersi laureata in Letteratura francese all’Università Cattolica di Córdoba ha seguito studi di specializzazione (teatro e cinema) in Francia e si è laureata in lettere a Roma.
Attualmente insegna Lingua e letterature ispanoamericane all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Ha pubblicato, in Italia e all’estero, numerosi lavori riguardanti problemi di teoria letteraria. Tra questi ricordiamo America Latina: l’identità e la maschera, Meltemi, 2006 (prima edizione del 1982). Tra i suoi testi di finzione, I racconti dì Malos Aires, Fahrenheit 451, 1993 (originale in spagnolo pubblicato nel 1989 con il titolo Formas de la memoria) e Gli anni dell’arcangelo, Il Filo, 2007 (originale in spagnolo del 1998).

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L’invenzione dell’Africa

Quale è il significato dell'Africa e dell'essere africani? Cos'è la filosofia africana e cosa invece non è? La filosofia è parte dell'"africanismo"? Queste sono alcune delle domande fondamentali poste da questo libro.
L'autore dimostra che sono diversi discorsi a fondare gli universi di pensiero all'interno dei quali le persone concepiscono la loro identità.
Gli antropologi e i missionari occidentali hanno dato origine a distorsioni che operano non soltanto sullo sguardo esterno, ma anche su quello degli africani che tentano di comprendere sé stessi.
Mudimbe si spinge oltre le questioni classiche dell'antropologia o della storia africane.

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Nacera Benali

Giornalista e scrittrice laureata in medicina, nonostante l'esperienza del carcere impostale dalle autorità algerine in seguito a un suo articolo sul terrorismo pubblicato nel 1993 e la condanna a morte dal Gruppo Islamico Armato nel 1994, ha scelto di proseguire la strada del giornalismo quando in Algeria è stata autorizzata la stampa indipendente, caso unico nel mondo arabo.
Da dieci anni vive tra Roma e Algeri e collabora con diverse testate arabe e italiane.
Membro della giuria del premio giornalistico multietnico Mustafa Souhir, ha recentemente pubblicato un libro sui pregiudizi degli italiani sull'islam e sulla ricerca di un dialogo aperto, libro che vuole negare la tesi dello scontro di civiltà tra oriente e occidente, Scontro di inciviltà, Sperling & Kupfer, 2005.

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Niente sesso in città

Un gruppo di donne si trova regolarmente in un noto ristorante di Ramallah, Palestina.
Intorno il mondo è minacciato, ma queste donne hanno il semplice coraggio di guardare indietro, alle loro storie private, di guardare il destino dei loro paesi, di vivere la propria femminilità esausta come un’allegoria del presente.
Intorno al tavolo, sul quale si succedono le prelibatezze assemblate nella cucina del galante Usamah, si intrecciano le storie privatissime di Ola, Jamileh, Lena, Rana e delle loro amiche: ognuna parla di sé con sincerità ed emozione, sullo sfondo più ampio delle tormentate vicende politiche e sociali del Medio Oriente, dal nazionalismo di Abdul Nasser alla vittoria di Hamas, passando per la guerra del ’67, la questione libanese e Arafat.

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Ana María Chica

Giornalista colombiana che vive in Italia dal 1999. Da sempre si occupa di immigrazione: ha condotto un programma intitolato Cittadina del mondo su Radio Città Aperta, e nel 2003 ha diretto insieme alla scrittrice messicana Marta Elvira Patiño, Sogni di donna, documentario sulla condizione delle donne immigrate, nell’ambito di un progetto dell’Associazione No.Di.

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Filomeno Lopes

Filomeno Lopes, in arte Fifito, è originario della Guinea-Bissau: un piccolo paese che si trova sulla costa occidentale dell'Africa. Ha studiato a Roma, dove vive attualmente, presso le Pontificie Università Urbaniana e Gregoriana di Roma. È scrittore e redattore per la Radio Vaticana. Dal 1998 si divide tra l'attività giornalistica e l'impegno letterario ed artistico per la pace e lo sviluppo nel proprio paese.
Attraverso l'arte, in modo particolare la musica, cerca di comunicare in modo sintetico ciò che dice in maniera più estesa nei suoi scritti filosofici, nell’ intento di poter coinvolgere le popolazioni del suo paese nel creare spazi ed occasioni di incontri e di dibattiti. Il suo primo album è Cercu Iabri è volto a sensibilizzare il suo paese sulla necessità di un clima di pace e di riconciliazione nazionale. Nel secondo album, Child-Eyes, affronta un'altra tematica fondamentale per la sopravvivenza del continente africano: la questione dei bambini. L’ album Maka tratta invece, il tema della leadership in Africa e nel mondo. La sua musica è essenzialmente una musica impegnata, che nasce con uno scopo sociale ed umanitario.
Dal punto di vista letterario ha pubblicato: Terzomondialità. Riflessioni sulla Comunicazione Interperiferica, Ed. L'Harmattan ,1997; Filosofia Attorno al Fuoco, Ed. EMI, 2001; Filosofia senza Feticci, Ed Associate, 2004 e La Storia sotto l'Albero, Ed. Cittadella Editrice.

info@omnibusitalia.it

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Pedro F. Miguel

Nato in Angola, ha svolto i suoi studi in Brasile e in Italia. Filosofo e antropologo, collabora con le Università di Bari, Lecce ed Urbino, dedicandosi allo studio sistematico delle filosofie e delle religioni africane, con particolare attenzione alla cultura Bantu.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Kijila. Per una filosofia Bantu; Mwa Lemba. Per una teologia Bantu; Honga. Guida per una immersione felice fra i Bantu dell'Africa Nera; Kjmbanda. Guaritori e salute fra i Bantu dell'Africa nera; Talamungongo: lo sguardo dell'Africa verso il terzo millennio; Muxima. Sintesi epistemologica di filosofia africana , Edizioni Associate, 2002; Sarvas. Salute, salvezza, tecniche di rassicurazione e salvaguardia olistica nel pensiero nero africano, LBM, 2007. Molti suoi articoli, sulla "convivialità delle differenze", sono stati pubblicati in Italia e all'estero.

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Martin Nkafu Nkemnkia

Martin Nkafu Nkemnkia, di nazionalità camerunense, laureato in filosofia e teologia, è docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, Gregoriana ed Urbaniana. Insegna comunicazione interculturale presso il centro interdisciplinare sulla comunicazione sociale, religioni e cultura in Africa nella facoltà di missiologia della Pontificia Università Gregoriana.
Collabora con la Radio Vaticana, ed è membro cattolico della consulta Antropologia Theologica Commissione Fede e Ordine della Conferenza Mondiale delle Chiese WCC.
È inoltre membro della Commissione di studio per l'approfondimento delle tematiche relative all'educazione interculturale nella scuola italiana del Ministero della Pubblica Istruzione.
Tra le sue opere: Il pensare africano come Vitalogia,Città Nuova Ed., 1997; Prospettive di filosofia africana, Edizioni Associate, 2001

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Rando Devole

Rando Devole, nato a Tirana nel 1967, sociologo, traduttore e giornalista, ha studiato a Roma, dove si è laureato in Lettere ed in Scienze Sociali. Ha poi conseguito un Master in Comunicazione e il Dottorato di Ricerca in sociologia. È autore di La scoperta dell’Albania. Gli albanesi secondo i mass media (Ed. Paoline, 1996; con Ardian Vehbiu) e Albania. Fenomeni sociali e rappresentazioni, L'immigrazione albanese in Italia” (Agrilavoro, 1998). Svolge attività di ricerca con diversi istituti e pubblica articoli su giornali italiani e albanesi.

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Elisa Kidané

Elisa Kidané è nata a Segheneiti, in Eritrea, nel 1956.
Dopo aver studiato nel collegio femminile delle suore missionarie Comboniane ad Asmara, nel 1980 è diventata lei stessa missionaria comboniana.
Dopo i primi anni di formazione, ha realizzato il suo ideale missionario ed è partita per l’America Latina.
Dal 1986 al 1993 ha vissuto in Ecuador, Perù e Costa Rica. In seguito è tornata a vivere in Italia, a Verona, dove è stata redattrice della rivista delle suore missionarie Comboniane Raggio. Attualmente vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte di poesie Ho visto la speranza danzare e Fotocopia a colori , per la casa editrice veronese Novastampa e l’antologia Orme nel cuore del mondo per le edizioni Studio Iride.

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Márcia Theóphilo

Scrittrice e poetessa brasiliana nata a Fortaleza, in Brasile. In Italia si è laureata in antropologia. Da bambina ha vissuto nella regione amazzonica , percependo il contatto con la natura e suoi incanti mitici. Questa influenza ha fatto si che tutta la sua opera raffiguri la cultura ambientalista della foresta amazzonica. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui Acqua torbida, Basta! Che Parlino le Voci, Dall'Amazzonia a New York, Tutti i fiumi della terra, Le forze dell'acqua.
marciatheophilo@yahoo.com
www.theophilo-amazonia-e-poesia.info/Presentazione.html

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Martha Elvira Patiño

Scrittrice e giornalista messicana, abita a Roma dal 1985. Fra gli altri suoi lavori, ha scritto il racconto Naufragio, in occasione del concorso letterario Eksetra del 1999, e ha diretto con Ana Maria Chica il cortometraggio Sogni di donna sulla condizione delle donne immigrate, nell'ambito di un progetto dell'Associazione No.Di. (Nostri Diritti), con la quale collabora attivamente.

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Christiana de Caldas Brito

Christiana de Caldas Brito è nata a Rio de Janeiro e vive a Roma da molti anni. Psicoterapeuta e diplomata nella scuola d’Arte drammatica, scrive racconti e testi teatrali. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Amanda Olinda Azzurra e le altre (Oedipus,2004), una raccolta di racconti che parlano di donne immigrate e di altre donne, di saudade e di solitudine; La storia di Adelaide e Marco (Il Grappolo, 2000), una favola del mondo attuale per bambini e adulti; la raccolta di racconti Qui e là (Cosmo Iannone, 2004)e l'ultimo suo romanzo ambientato a Rio de Janeiro, dal titolo 500 temporali (Cosmo Iannone, 2006).
www.miscia.com/christiana/index.html

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