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Il Saggio di Bandiagara

Agli inizi del Novecento, a Bandiagara, nel cuore dell’Africa, a est di Mali, viveva Terno Bokar, uno degli uomini più santi e saggi che il Continente nero abbia mai generato.
Il Saggio di Bandiagara narra della vita, delle opere e dell’insegnamento di quest’uomo, ma non è soltanto la biografia di un santo. È anche, e forse soprattutto, uno straordinario e singolare racconto di viaggio che, attraverso i gesti, le azioni e le parole di Terno Bokar – un spirito puro che attestava semplicemente la grandezza e il mistero della creazione – ci riporta alle magiche atmosfere del Continente nero, al tempo in cui nei suoi centri più attivi la mescolanza di culture diverse non faceva mancare né prodi cavalieri né giochi di spada, né certami poetici né sceicchi illuminati e colti, né dotti islamici né uomini santi, che facevano della tolleranza e dell’amore universali il loro credo.

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Le luci di Pointe-Noire

Dopo ventitré anni Alain Mabanckou torna nella sua Pointe-Noire. Invitato dall’Institut français per un ciclo di conferenze, alloggia in un appartamento per artisti e scrittori dove, appeso alla parete del salotto, c’è un quadro che ritrae una donna dallo sguardo triste. Durante il soggiorno, oltre agli impegni uffciali, si dedica alla scrittura del suo libro di ricordi, ma è bloccato, ha un nodo in gola.

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Scrivere è vivere. Scritti e interviste

Il titolo di questo libro è l'essenza della "Lectio magistralis" pronunciata dall'autrice all'atto del conferimento del premio Nobel per la Letteratura nel 1991 e che viene qui riprodotta integralmente, assieme ad altri scritti e interviste. Da questi testi emerge la natura e il carattere della scrittrice che scrive della vita e per la vita dell'uomo e dei suoi diritti inalienabili. Un libro che fa toccare con mano la forza della scrittura che non si ferma davanti al razzismo e all'autoritarismo.

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Storia di mio figlio

Uno studente, marinando la scuola, si imbatte nel proprio padre, verso il quale nutre un grande rispetto, mentre sta uscendo da un cinema con una donna. Un contrattempo comune: ma suo padre non è un uomo comune e la famiglia minacciata dalla relazione non è una famiglia comune. È la storia d'amore tra un uomo e due donne, tra padre e figlio, tra una famiglia e qualcosa di ancora più esigente: l'amore per la libertà.

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Racconti di una vita

Diciassette storie scritte tra il 1952 e il 2007, cinque decadi di racconti inediti in Italia, dove Nadine Gordimer dimostra ancora una volta l'uso sontuoso che fa della lingua e la sua capacità di guardare alla politica, alla sessualità e alla razza senza accondiscendenza e con immensa compassione. Che scriva di amanti, genitori e bambini o coppie sposate, Gordimer disegna la geografia delle relazioni umane con un acume psicologico affilatissimo e mancanza di sentimentalismo. Il suo essere radicata, a un momento politico, un luogo e una fede, non ha mai nuociuto al suo talento di artista: al contrario la sua scrittura si mette al servizio dell'umanità e diventa un memento potente dell'agonia vissuta in Sudafrica e un estremo tentativo d'intervento umano fra due fazioni di una società che sembra disperatamente divisa.

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Il racconto di Nàdia

10 ore. Un viaggio da Maputo a Lisbona diventa per Nádia un’aspettata occasione per ripensare ad alta voce alla propria vita e al proprio mondo che quel soggiorno sembra aver stravolto. Un incontro che le permette di aprire il proprio cuore e condividere la propria esperienza con chi, come lei, sta salutando il proprio Paese dal finestrino di un aereo che riporterà entrambe in Europa, ormai da tempo loro nuova casa. E così Nádia racconta con dovizia di particolari la sua affascinante e toccante vita, le cui vicende personali si legano a doppio filo con gli eventi storici di un Mozambico pre e post coloniale, che segnano in modo indelebile il destino della sua numerosa quanto complessa famiglia.

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Effimera libertà

Una ragazza viene abbandonata davanti a un pronto soccorso di Torino in condizioni gravissime. Chi è? Come si chiama? Da dove viene? È nera, è bella, ha insoliti occhi verdi ed è molto giovane. Quanto al resto, non si sa niente di lei, per i medici ora è solo un corpo che sta lottando tra la vita e la morte. Ed è proprio facendosi strada tra la vita e la morte che la ragazza, in un allucinato monologo interiore, tenta di ricordare la sua storia. Nello spazio e nel tempo onirici del coma nel quale è caduta, ricostruisce il viaggio che, dieci anni prima, da un povero villaggio dell'Africa l'ha condotta in Italia con la promessa di un'istruzione e di condizioni di vita più degne. In Italia, invece, non trova che l'orrore della pedofilia e della prostituzione, è abusata, umiliata e manipolata da un circuito di gente abbiente e vuota, anonima e corrotta. Uno straziante urlo di dolore per tutte le donne.

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C’è bisogno di nuovi nomi

L'infanzia di Darling, la bambina protagonista di questo romanzo, trascorre tra qualche difficoltà e tante marachelle, simile a quella di tanti altri bambini al mondo. Ma Darling vive in Zimbabwe, e quel periodo incantato è destinato a finire quando il quartiere in cui Darling e i suoi amici vivono viene devastato da paramilitari nel corso di una rivolta civile. Per Darling si apre una via di fuga: lei è fortunata, ha una zia in America, che può accoglierla e donarle la possibilità di una nuova vita. Ma una volta lì, Darling scoprirà un'America diversa da come l'aveva immaginata, in cui la sua condizione di immigrata segnerà inevitabilmente la sua vita di adolescente.

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Pezzi di vetro

Al Credito a morte passa un’umanità composita, allegra e tragica, accomunata da una spiccata propensione alla bottiglia e dalla voglia di raccontare le proprie miserie e nobiltà. Una ricchezza che andrà perduta se nessuno fisserà su carta la storia di questo bar unico al mondo, aperto ogni giorno ventiquattro ore su ventiquattro grazie alla tenacia di Lumaca testarda, fondatore e padrone del leggendario ritrovo. Il compito viene affidato a Pezzi di vetro, cliente storico del locale, ex insegnante elementare amante del vino e delle belle lettere.

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Americanah

Ifemelu non aveva mai saputo di essere nera. Lo scopre in America, dove giunge per sfuggire dall'atmosfera asfittica che era costretta a respirare nel suo paese d'origine, la Nigeria. Una nuova vita, un nuovo mondo, nuove parole o vecchie parole con nuovi significati. Anni trascorsi a costruire una solidità che somigliasse a quella sognata, ma che non le consentirà mai di mettere radici e sentirsi a casa. Ifemelu è determinata a somigliare il più possibile a se stessa, anche se questo la condurrà a fare delle scelte radicali e sofferte.

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Barocco Tropicale

Luanda, 2020. Durante una tempesta tropicale, una donna cade all’improvviso dal cielo e muore davanti agli occhi stupefatti di Bartolomeu Falcato e dell’affascinante Kianda. Bartolomeu riconosce il corpo della donna, ex miss Angola ed escort di lusso di uomini politici e imprenditori che, dopo una crisi mistica, forse ha parlato troppo. Per capire chi l’ha uccisa e ora, probabilmente, vuole uccidere anche lui, Bartolomeu attraversa una città corrotta e feroce, incrociando il suo destino con una bizzarra galleria di personaggi che conferma come la realtà sia spesso più incredibile della letteratura.

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Domani sorgerà il sole

Imperi fu attaccata un venerdì pomeriggio in cui quasi tutti gli abitanti erano già rientrati alle loro case dal mercato, dai cam­pi e dalle scuole, per riposarsi e pregare. Diverse granate scagliate dai lanciarazzi annunciarono che la guerra, che insanguinava da qualche tempo la Sierra Leone, era inaspettatamente giunta in città. Spari, urla, lamenti. Fu una di quelle operazioni che i combattenti erano soliti chiamare «No living thing», perché uccidevano qualsiasi essere vivente. I soldati in avanzata, per la maggior parte bambini, sparavano a chi non era ancora morto. E ridevano perché, con la loro fuga rovinosa, i civili facilitavano l’operazione.

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Vivi!

Il romanzo mostra la cultura e la civiltà burundese, i suoi costumi e i suoi paesaggi; un viaggio attraverso i sapori e i colori dell'Africa. Protagonista è un ragazzo che sin dall'infanzia decide di non parlare, poiché impietrito dall'inutilità della parola di fronte alla violenza che lo circonda.

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Zitto e muori

Approdato nella capitale francese con il falso nome di José Montfort, il venticinquenne congolese Julien Makambo viene preso sotto l’ala protettrice del connazionale Pedro, che lo introduce, tra mestieri illeciti e monolocali affollati, nella suburbia parigina. Gli affari vanno a gonfie vele finché Pedro non decide di coinvolgerlo in una missione misteriosa. E così, un venerdì 13, Julien si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato: rue du Canada, XVIII arrondissement, accanto al corpo senza vita di una ragazza bionda, precipitata da uno degli appartamenti che affacciano sulla strada.

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Un giorno scriverò di questo posto

I campanelli delle bici-taxi Black mamba, le urla dei meccanici di Nairobi, la musica di Michael Jackson, le animate discussioni delle clienti nel negozio di parrucchiere della madre e le continue risate di suo fratello e sua sorella: l’infanzia di Binyavanga Wainaina è un mondo di suoni e colori sgargianti. Un giorno scriverò di questo posto incarna l’urgenza di raccontare la propria storia e la storia del continente africano, ma anche il bisogno imprescindibile di descrivere il mondo con parole proprie. Nel suo intenso debutto, Wainaina ci riporta ai tempi della scuola, alla scelta fallimentare di andare a studiare in Sudafrica, raccontando l’ossessione crescente per i libri e la scrittura e lasciando trasparire in filigrana la tumultuosa storia del Kenya, tra lotte tribali e sconvolgimenti politici.

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L’impronta della volpe

C’è un popolo con radici ben salde e tradizioni antichissime nel cuore del Mali: I Dogon. Vivono nella regione della falesia di Bandiagara, a sud del fiume Niger, in villaggi costruiti con il fango. In uno di questi villaggi tre ragazzi trovano la morte in circostanze particolari nel giro di poche ore. Tutti hanno visto ma nessuno sembra sapere niente. Il caso viene assegnato dalle autorità maliane al commissario Habib e l’ispettore Sosso.

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L’onore dei Kéita

Se nella prima indagine, L’assassino di Banconi, il razionale commissario Habib e il fedele ispettore Sosso avevano dovuto mettere a soqquadro un quartiere della capitale Bamako, questa volta le indagini seguono il corso del fiume Niger fino a giungere nel piccolo villaggio di Nagadji. Bagnato da un’affluente del grande fiume, Nagadji è un villaggio chiuso e ostile verso gli stranieri in cui ha un grande potere la nobile stirpe dei Keita.
Senza rivelare la loro identità l’astuto Habib e l’irruento Sosso cominciano le indagini che li portano a scoprire che la prima vittima trovata in un cantiere edile a Bamako, che il fiume aveva trasportato dalla capitale, era molto vicina all'influente famiglia. L’intrico familiare si mostra fitto e complesso, l’onore della famiglia è in pericolo, e le morti intorno a questa vicenda cominciano a proliferare.

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Un mese e un giorno, storia del mio assassinio

Questa è la storia di un uomo che si è battuto per i diritti del suo popolo: gli Ogoni. Un duro atto d’accusa al regime nigeriano e alla multinazionale Shell. I suoi discorsi, la straordinaria capacità di mobilitare le masse, la notorietà presso la gente lo hanno reso il bersaglio principale del governo militare nigeriano, che ha reagito decretando il suo assassinio.

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Io, Nelson Mandela. Conversazioni con me stesso

Un viaggio intimo che spazia dalle prime agitazioni della sua coscienza politica al galvanizzante ruolo svolto sul palcoscenico mondiale, questo libro offre la rara possibilità di trascorrere del tempo con l’uomo Nelson Mandela, ascoltando in presa diretta la sua voce: schietta, limpida, privata.

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L’assassino di Banconi

L'importanza dell'ambientazione, evidente già dal titolo, è il vero punto di forza di questo noir. Bamako è il palcoscenico vivido e affascinante delle indagini del commissario Habib e del suo fedele aiutante Sosso. Qui, i due indagano su tre omicidi. Causa della morte: il cianuro. Luogo: il quartiere povero di Banconi.

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