Thea Laitef è nato nel 1953 a Samarra, Iraq, ed è morto a Roma nel 1994.
Nel suo paese ha pubblicato racconti e poesie sui giornali dell'opposizione e ha collaborato con
Al Karmil, mensile di cultura in lingua araba edito a Cipro.
Esule in Italia nel 1978 come profugo politico, è vissuto a lungo a Roma, dove ha lavorato dal 1983 al 1987 come corrispondente del quotidiano del Kuwait
Al Watan, occupandosi di letteratura italiana contemporanea.
Ha tradotto in arabo
Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini,
Dialoghi con Leucò e una raccolta di poesie di Cesare Pavese, articoli scelti da
Letteratura e vita nazionale di Antonio Gramsci, una scelta di poesie di Salvatore Quasimodo.
In Italia i suoi racconti e poesie sono usciti sulle riviste
Versicolori,
Tracce,
Linea d'ombra, Kùma e nel
Quaderno Mediorientale I della collana
Cittadini della poesia, Loggia dei Lanzi, 1999.
Ha pubblicato articoli sul quotidiano
Il Manifesto e il romanzo
Lontano da Bagdad, Sensibili alle foglie, 1994.
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